Anteprime
Wottan Storm-R 300: lo scooter sportivo a meno di 5mila euro
Lo scooter spagnolo, forte di dotazioni di prima classe, punta a competere tra gli scooter sportivi con un prezzo fuori dagli schemi per la categoria. In questo test lo abbiamo analizzato da vicino: ecco come va
Ancora fa strano sentire “nuovi” nomi legati a moto e scooter, soprattutto oggi che ne spuntano da tutte le parti del mondo con ogni tipo di proposta. E lo stesso vale per Wottan, che in realtà non è poi un marchuo così nuovo, visto che è nato nel 2009 in Spagna, ma che comunque non è ancora tanto diffuso in Italia.
Per capire di cosa si tratta abbiamo potuto provare la versione più sportiva della sua gamma, lo Storm-R 300, tra città e fuori.
Tanta sostanza, una linea aggressiva e altrettanto per il prezzo, ma partiamo con ordine per trovare tutti i pregi e i difetti.
Veloce dall'abito
La linea non spicca particolarmente per la forma generale dello scooter, che in realtà è simile ad altri concorrenti, ma avvicinandosi si trovano i dettagli che lo distinguono. Lo scudo anteriore è la sua firma; ampio e con poche linee ma che rende bene quella sensazione di velocità grazie ai due piccoli fari posti in basso che in realtà illuminano davvero bene l’asfalto. Le luci di posizione si trovano sugli specchietti che sono montati sulle carene e non sul manubrio, ma si possono abbassare per ridurre gli ingombri. Prosegue poi dietro con una linea laterale filante ricoperta da una placchetta in finto carbonio per il tunnel centrale, il codino invece rimane a punta con un gruppo ottico a LED ben visibile. A completare tutto un parabrezza fumé regolabile in altezza ma con chiave a brugola. Belli i dettagli dorati delle sospensioni, che colpiscono a prima vista.Scheda tecnica da moto
Ciò che spicca nello Storm-R 300 è la ciclistica realizzata con componenti dalle caratteristiche elevate per uno scooter. A partire dalle sospensioni composte da una forcella a steli rovesciati da 37 mm e un doppio ammortizzatore regolabile nel precarico e con serbatoio del gas indipendente. Si continua con l’impianto frenante che all’anteriore vanta di doppio disco a margherita da 260 mm con pinze ad attacco radiale, mentre dietro il disco è singolo da 220 mm con pinza a doppio pistoncino, naturalmente dotato di ABS.Gli pneumatici equipaggiati sono da 120/70-15 davanti e 140/70 o 140/60-14 dietro. Per quanto riguarda il motore è un 300 cc 4 valvole che sprigiona 26 cv a 8.500 giri/min, peccato per la mancanza di controllo di trazione, utile nei giorni di pioggia.
Impostazione da sportivo
La seduta in sella non ricorda i classici scooter ruote basse, bensì è più impostata, con schiena eretta e gambe che rendono la posizione più agile che rilassata; anche le braccia si distendono quanto serve per non rimanere in poltrona. La sella ha una conformazione adeguata alle esigenze del guidatore e anche il passeggero trova tanto spazio, la larghezza però rende un po’ meno pratico poggiare entrambi i piedi a terra. La zona delle pedane regala spazio avanti e dietro ma non lateralmente a causa della presenza del tunnel centrale, e la parte frontale della pedana è difficile da sfruttare perché troppo verticale. Torniamo un attimo alla dotazione, che non riguarda solo la ciclistica, Wottan Storm-R 300 è dotato di serie di sistema keyless, basta perciò comandare il blocchetto meccanico tenendo la chiave in tasca per comandare l’avviamento e l’apertura dei vani del serbatoio e sottosella. Il secondo tra l’altro è abbastanza capiente, entrano fino a due caschi jet di medie dimensioni anche se la chiusura risulta un pelo compromessa a causa della forma non regolare del sottosella. Sempre riferendoci allo spazio di carico, si continua dietro lo scudo in cui sono presenti due vani portaoggetti con chiusura a pulsante, peccato per la mancanza di una presa USB all’interno, posizionata invece di fianco al manubrio. Infine lo schermo è un TFT a colori che mostra i dati principali e le manopole sono riscaldabili di serie per questa versione su 5 modalità.La prova
Finalmente su strada possiamo testare ciò che presenta alla carta lo Storm-R 300 e partiamo dal motore. Questo genera poche vibrazioni, se non qualche brusio al minimo ma nulla di estremo, ciò che si sente mentre si viaggia sono per lo più le carene che nel transitorio a circa 3.500 giri/min, quindi appena la frizione attacca, vibrano un po’ nella parte posteriore. In quanto percezione della potenza, questa viene erogata bene, sfruttando rapporti un po’ più corti alle basse velocità, lo Storm-R 300 riesce ad essere brillante in partenza per poi allungare in alto. In città, quindi, va più che bene al semaforo e in generale non è difficile da gestire; il peso, appena al di sotto dei 200 kg in ordine di marcia, è posizionato in basso così da rendere più agile lo scooter a basse velocità, ciò che risulta scomodo però è il passaggio in mezzo al traffico a causa delle dimensioni non proprio ridotte. È sorto un problema durante la nostra prova che potrebbe essere un difetto del nostro modello, ma è utile saperlo: lo sterzo non è calibrato allo stesso modo a destra e sinistra, svoltando a destra si nota infatti essere molto ridotto, attenzione perciò al fine corsa. La ciclistica molto bene, i freni sono più che adeguati in città, soprattutto l’anteriore, e l’ABS non è troppo invasivo. Ottime anche le sospensioni che davanti assorbono ogni imperfezione, dietro invece si fa ancora un po’ fatica sul pavè ma in generale sono meglio di alcune soluzioni della concorrenza. Gli pneumatici di serie fanno un po’ fatica su fondi lisci, tendono ad avere sempre molta poca aderenza se non ci si trova su asfalto: ecco dove ancora verrebbe comodo il controllo di trazione.
Ma passiamo all’habitat dello Storm-R 300, l’extraurbano e l’autostrada: nel primo caso tutti i componenti lavorano in armonia, il motore è adeguato alle velocità, le sospensioni seguono bene l’andatura e la gestione dello scooter generale in curva è piacevole. Solo nelle lunghe distanze l’impostazione potrebbe essere migliore se fosse più “sdraiata” quando si viaggia a velocità medie, ma è solo una questione di comfort.
Anche in autostrada se la cava, riesce a raggiungere e volendo persino superare i 130 km/h con poca fatica e i freni sono ottimi per gestire queste velocità. Qui le sospensioni risultano invece un po' troppo morbide; capita infatti di “rimbalzare” per qualche metro in caso di avvallamenti o passando sui giunti sporgenti dei ponti. Bene invece la protezione dall’aria, il cupolino non tanto alto in realtà fa un ottimo lavoro, e anche le gambe sono abbastanza coperte.