Peugeot Tweet: tutto ciò che serve per la città

Dopo l’arrivo dell'XP400, Peugeot continua con il lancio delle sue novità sul mercato. Questa volta è il turno del Tweet, lo scooter di indole urbana dai caratteri semplici e pratico, oltre che il best seller di Peugeot (dal lancio ha venduto più di 100.000 esemplari di cui 30.000 solamente in Italia).

Per un test completo lo abbiamo messo alla prova in mezzo al traffico di Roma con una piccola puntata fuori dalla città. E volendo si può andare anche in autostrada, perché c’è una versione che lo consente.

Design di classe

Peugeot Motocycles intende caratterizzare molto la sua nuova gamma di mezzi a due ruote: le carene sagomate del Tweet riprendono le linee già viste sulla moto PM-01 (soprattutto nella colorazione blu) e lo scudo presenta i fari "graffiati" (ormai un punto fermo del design del marchio). Bella anche la scelta dei cerchi: l'utente può scegliere tra sgargianti cerchi diamantati nella versione Allure, oppure neri a tratti arancioni nella GT.

A livello tecnico il tweet vanta 3 motorizzazioni tutte raffreddate ad aria, una soluzione adottata probabilmente per contenere i prezzi e comunque efficace in ottica di manutenzione e peso su queste cilindrate.

Ci sono quindi il 50 cc da 3 CV e 3 Nm di coppia, la versione 125 da 11,5 CV e 10,3 Nm di coppia mentre la più grande 200 con cilindrata da 168 cc ha meno di un cavallo in più del 125, sono 12,2. Ciò fa capire che quest'ultimo non è pensato per avere prestazioni in più ma permette comunque di affrontare la tangenziale e come vedremo se la cava un pelo meglio in salita.

Pronto a tutto

Parliamo subito di praticità. Il Tweet è uno di quegli scooter da "pronti e via", facili da guidare, dotati di tutto ciò che serve in città. La pedana piatta è davvero capace: può ospitare una borsa della spesa e rimane anche parecchion spazio per i piedi. Il sottosella poi permette di mettere altri oggetti mentre si viaggia o di riporre il casco jet una volta arrivati a destinazione. Togliamo un attimo l’occhio dal comfort e lo puntiamo sulla sicurezza, perché nel sottosella è presente un interruttore che "stacca" la batteria, una soluzione che farà sicuramente perdere tempo e magari la speranza ai malintenzionati.

Continuiamo con gli spazi del Tweet; nel vano retroscudo c’è il portaoggetti con presa USB all’interno; è anche presente un piccolo foro sotto che permette di far passare il cavo e portarlo fino al manubrio nel caso si utilizzino le staffe per lo smartphone. E se alla fine lo spazio non bastasse c’è un portapacchi di serie su cui poter montare un bauletto aggiuntivo.

Strumentazione essenziale, ma c'è tutto ciò che serve: ci sono quindi le informazioni di viaggio, autonomia residua, consumo e stop. Manca per il momento la connettività con lo smartphone, anche se la predisposizione c’è.

La prova

E allora pronti, via! Ottimo il comfort grazie alla sella morbida e abbastanza larga. È alta 790 mm da terra e ciò consente di poggiare i piedi senza fatica. Piace la triangolazione, che permette di stare seduti quasi come su una sedia per far spazio all’agilità. E il Tweet di agilità ne offre davvero tanta: leggero (pesa 106 kg a secco nella versione 125 e 200) e facile da gestire già dalle manovrre, quando si parte i "destra-sinistra" si fanno senza nessuna indecisione. In mezzo al traffico sembra quasi una bicicletta.

Abbastanza convenzionale il reparto sospensioni: forcella da 100 mm di escursione e doppio ammortizzatore da 75 mm sono sufficienti ai passaggi in città. Il pavé rimane però un nemico del Tweet: qui si è costretti a passaggi lenti per evitare troppe vibrazioni.

E a proposito di vibrazioni, il motore è estremamente contenuto a riguardo; si sente solo un tremolio al minimo, mentre durante la marcia sono azzerate. Il motore, in entrambe le motorizzazioni 125 e 200, ha una risposta ottima. È più lineare nella cilindrata più bassa, la frizione impiega qualche attimo per dare la spinta dopo aver girato la manopola dell'acceleratore ma poi il feeling è ottimo. Si ha una ripresa decisa nonostante i pochi cavalli a disposizione ma mai aggressiva, e la guida risulta più confortevole che sportiva.

Dal 200 si ottiene qualcosa di più; la frizione in questo caso ha un attacco più deciso. Ma se in pianura quasi non si notano differenze tra le cilindrate, in salita viene fuori quella poca potenza in più del 200 che permette di affrontarle in maniera più rapida. E la trasmissione in entrambi i casi è ben tarata per avere spunto in partenza e una discreta velocità massima che però si aggira intorno ai 100 km/h.

In città quindi il Tweet è davvero un giocattolo per la facilità di guida, si apprezza il peso ben distribuito e la tenuta di strada che nonostante sia strano per un ruota alta è davvero elevata e in curva si ha anche stabilità. I freni poi sono ben pensati; si ha un CBS nel caso del 125 con un effetto mordente davvero importante, tanto che tirando anche solo la leva del freno posteriore la ripartizione di frenata agisce per inchiodate dell'ultimo secondo. Nel caso del 200 viene introdotto l'ABS e dischi più grandi che toccano i 270 mm. In questo caso la frenata è ancora più decisa ed efficace.

Prezzi e considerazioni

Tiriamo le somme e vediamo i prezzi. Il Peugeot Tweet è disponibile in quattro colorazioni metallizzate (nera, blu, grigia e bianca) nelle versioni Allure e GT per ogni motorizzazione. Le cifre sono quindi tutte a partire da 2.599 per il 50, 2.999 per il 125 e 3.199 per il 200. Le versioni GT che offrono una colorazione grigia con dettagli arancioni, cerchi neri e un vetrino oscurato costano 50 euro in più nel caso del 50ino, mentre bisogna aggiungere 100 euro ai prezzi del 125 e del 200.

Con il Tweet, Peugeot vuole tornare a riempire le strade del centro città con il suo marchio e la base di partenza è buona. Si ha tutto quello che ci si può aspettare da uno scooter da città senza aggiungere nulla per mantenere i prezzi competitivi.