Anteprime
Yamaha MT-10: la spada giapponese è ancora più affilata
Profonda rivisitazione per la hypernaked di Iwata che si aggiorna nel motore e nel look, oltre a guadagnare un pacchetto elettronico completissimo. Resta una maxi veloce e divertentissima, ma anche versatile
Primavera inoltrata del 2021: in redazione iniziamo a gettare le basi per la nostra Drag Race con le hypernaked più performanti del mercato (ammesso che esistano hypernaked non performanti…). Partono quindi gli inviti alle Case con le richieste delle moto, e tra le pochissime che declinano l’invito c’è Yamaha con la sua MT-10.
L’assenza si fa molto notare, attraverso un gran numero di commenti che ci arrivano al video della gara: sono tantissimi gli appassionati che si chiedono perché la maxi di Iwata non sia schierata alla partenza del nostro infuocato rettilineo. Il motivo ufficiale è legato al progetto non freschissimo della MT-10, in particolare per l’omologazione ancora Euro 4 e quindi non in linea con avversarie ormai tutte omologate Euro 5, cosa che avrebbe reso il confronto non equo. Ma non è difficile immaginare, al di là delle spiegazioni ufficiali, che qualcosa bolla in pentola visto che la MT-10, dopo il suo lancio nel 2016, non è mai stata aggiornata né a livello di potenza né, soprattutto, a livello di elettronica.
Solo pochi mesi più tardi, infatti, ci troviamo fuori dal parcheggio di un hotel spagnolo al cospetto di circa 20 Yamaha MT-10 MY 2022 a nostra completa disposizione e pronte per essere messe alla prova sulle bellissime strade dell’entroterra valenciano, in una tiepida e soleggiata giornata di inizio marzo.
Con l’occasione della omologazione Euro 5, la maxi giapponese ne ha approfittato per rifarsi il trucco e, visti i risultati, si è di certo affidata ad un visagista di alto livello. La nuova MT-10 va nella direzione di un design un po’ meno urlato, pur lasciando inalterato lo stile tipicamente MT fatto da molte linee e tagli netti. Il frontale è ora meno pronunciato, con le due piccole luci full LED sormontate dalle luci di posizione che disegnano una caratteristica V (o se preferite due sopracciglia). Ai lati del serbatoio trovano spazio due enormi convogliatori, che hanno la funzione di “sparare” l’aria nell’airbox alla pressione più alta possibile.
Tutte le sovrastrutture della parte anteriore sono nuove, così come nuova è la coda che ora è più snella e sportiva. La posizione in sella è pressoché identica a quella della versione precedente, tranne che per l’altezza da terra della stessa che cresce di 1 cm. Sotto agli occhi del pilota c’è un pannello TFT a colori da 4,2" di derivazione R1, che nel corso della nostra prova si è rivelato di facile lettura e molto intuitivo nella navigazione: anche se abituati alla facilità di lettura di concorrenti ormai da 5” e oltre, lo avremmo preferito di dimensioni leggermente più grandi.