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Nito Nes 10: DIVERSO per scelta

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Nito Nes 10: DIVERSO per scelta

Questo scooter che strizza l’occhio agli anni della dolce vita abbina lo stile ricercato a buone prestazioni. Convincente la guida, migliorabile il comfort sul pavé. In vendita a 5.450 euro c.i.m.

Per anni i designer si sono lamentati dei freni messi da Case troppo conservative alla loro voglia di sperimentare. Ma negli ultimi tempi la crescita di importanza del design, la concorrenza spregiudicata dei nuovi arrivati e il sovvertimento di molti schemi permesso dall’arrivo dei powertrain elettrici hanno cambiato le cose, e basta guardare una moto Husqvarna o gli interni di un’auto Tesla per rendersene conto.

Nito Nes: la prima prova!

IL NES 10 SFRUTTA IL POWERTRAIN ELETTRICO PER OTTENERE UNA DISTRIBUZIONE DEI VOLUMI INEDITA

Nato a Torino

Le briglie più sciolte si sono viste proprio tra i veicoli elettrici: a volte con effetti discutibili. Non è questo il caso di Nito, fondata a Torino da César Mendoza e chiaramente design-centrica, ma attenta a non cadere negli eccessi. Il suo prodotto di punta è il NES, scooter in cui la propulsione elettrica ha permesso di spostare i volumi e realizzare qualcosa di radicalmente nuovo... ma con richiami alle berline e ai motoscafi italiani degli Anni 60.

Il fascino del legno

È un esercizio di design da qualunque angolazione lo si guardi: ricorda l’Honda Zoomer, ma la plancia in legno marino che corre per tutta la sua lunghezza non ha un sapore industriale ma semmai di salotto. Dove si trovano una sedia che può essere anche trapuntata, colori pastello e scelte sobrie ed eleganti, che si rivolgono a un pubblico indifferentemente giovane, adulto, maschile o femminile.

Perché anche nel mondo dell'elettrico vanno di moda le linee vintage?

La sella trapuntata e il portapacchi sono fra le molte opzioni di personalizzazione del NES 10, che prevede anche tre diversi legni per la pedana

Come un’auto

Se si eccettua il segno realizzato dalla plancia in legno, il NES 10 è concepito come un’auto, con un “esterno” e un “interno”. I colori e le finiture visibili dall’esterno (nel nostro caso un blu brillante) sono diversi da quelli percepiti in sella (nel nostro caso un azzurro tenue), come pure automobilistici appaiono il rivestimento della sella e il legno, con un effetto molto gradevole. Dedicata anche la strumentazione, tutta digitale e una grafica “oversize” molto chiara nella lettura. Sotto la sella c’è una vasca in plastica soffiata che può contenere un casco demi-jet, e nel retroscudo uno sportellino che dà accesso a una presa USB, a quella di ricarica e a una OBD per la diagnostica. In generale la sensazione è che non ci sia un dettaglio che non sia stato pensato, dalle manopole (a dire il vero un po’ scivolose) alla serratura del vano batteria, ricavato nella pedana per abbassare il baricentro: vi si accede sollevando la metà anteriore della plancia in legno, e la batteria (da 2,1 kWh) è estraibile. Il motore-ruota da 4 kW ha tre livelli di potenza; la parte elettronica si trova nello scudo, come pure il sistema idraulico della frenata combinata sui due freni a disco. La forcella a piastra singola è abbinata a un doppio ammortizzatore Paioli regolabile idraulicamente nel precarico, e il quadro è completato da pneumatici CST semi-tassellati sui cerchi a razze da 10”.

Il profilo molto tondo dei pneumatici assicura discese in piega fluide e un bel grip in curva, dove il Nito NES 10 regala un gran bel feeling

Anima sportiva

Il NES 10 si posiziona nella ormai affollata categoria L3, guidabili con patente A1 o B. Lo abbiamo guidato partendo dal centro di Torino per poi arrampicarci sulle colline, lungo strade anche molto ripide. La percezione di qualità è buona, e i materiali inusuali determinano immediatamente un feeling unico. Il legno della pedana resta un po’ scivoloso, ma basta poggiare le punte contro lo scudo e l’appoggio non viene mai meno, anche durante la guida. Il NES 10 è uno scooter abitabile, dall’ottima ergonomia e che punta molto su prestazioni e dinamica di guida. Questa è davvero convincente: il profilo molto tondo dei pneumatici assicura discese in piega fluide e un bel grip in curva, dove l’elettrico torinese regala un gran bel feeling. Anche l’agilità è buona, con un avantreno ben leggibile e un raggio di sterzo addirittura sorprendente. Le note meno positive arrivano sui fondi irregolari, ad esempio il classico pavé. Qui il NES 10 va in crisi, come molti scooter con la grande massa non sospesa del motore-ruota cui si aggiunge qui una forcella poco rigorosa, in particolare in estensione.

Vale la spesa? 

Peccato, perché con sospensioni più a punto (ma a quanto ci è stato detto un primo step è imminente) il quadro sarebbe davvero ottimo, grazie alle quote telaistiche indovinate e al baricentro basso grazie alla batteria sotto il pianale. Con i suoi 2 kWh, questa regala un range sufficiente, ma con un motore così potente non può fare miracoli: in modalità “Sport” l’autonomia effettiva è di una cinquantina di km; comunque la “Eco”, solo di poco meno brillante, consente percorrenze decisamente migliori. Il NES 10 resta comunque una delle proposte più originali ed esclusive del panorama elettrico, forte di ben 72 combinazioni di plastiche, sella e pedana. Manca se vogliamo la connettività a smartphone e non costa poco (5.450 euro c.i.m. salvo incentivi), ma in generale è un prodotto intrigante e divertente.
Nito Nes 10: DIVERSO per scelta
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