Anteprime
Nito NES, c’è qualcosa di nuovo in città
Presentato a inizio 2017, questo scooter elettrico ha vinto numerosi premi per il suo design originale. Ben costruito e davvero scattante, è un prodotto interessante anche se perfettibile in alcuni dettagli
Quando abbiamo guidato per la prima volta il NES, lo scooter nato dalla start-up torinese NITO nelle cui vene scorre il gusto di un appassionato gruppo di designer, si trattava più o meno di una “show bike”. Un prototipo appena uscito dalla matita del designer, che rappresentava correttamente lo stile ma di definitivo non aveva praticamente nulla: componentistica, saldature, soluzioni costruttive.
Nei 18 mesi successivi, oltre a togliersi parecchie soddisfazioni dal punto di vista dello stile - con premi ricevuti in tutta Europa - il NES ha anche compiuto il non facile percorso da prototipo ad oggetto industriale, arricchendosi nel contempo di contenuti: dalla strumentazione digitale all’avviamento keyless e dal faro led alla presa di ricarica USB. Si presenta quindi in veste ormai definitiva nella doppia incarnazione "NES 5", equivalente a un 50 cc, e "NES 10" equivalente a un 100.
Un oggetto ricercato e raffinato
I gusti sono sempre personali, ma è indubbio che il NES sia un oggetto ricercato e raffinato, di aspetto senz'altro "premium". Originale nella scelta delle tinte e dei materiali, con la sottile plancia in legno marino (anch’essa ordinabile in tre diverse tonalità) e la sella "sospesa", tiene nascosta la parte tecnica come su tutti gli scooter elettrici che puntano sul design (dal ME ai Niu).
Abbiamo quindi, quasi inevitabilmente, un motore-ruota abbinato a una batteria a ioni di litio riposta sotto il pianale, con componentistica di provenienza cinese ma rispetto a cui non si è comunque lesinato sul piano della qualità e dei costi. Dal Far East arrivano anche le sospensioni con la forcella teleidraulica e il doppio ammortizzatore posteriore, abbinati a due panciuti pneumatici semi-tassellati da 120/90-10" abbinati a due freni a disco.
Ricchissimo di dettagli
Al colpo d'occhio, il NES non lesina le soddisfazioni. Nonostante la linea pulita è ricchissimo di dettagli, e non ce n'è uno su cui non sia passata la mano dei designer: dai serbatoi del fluido freni alla serratura del vano batterie sotto la plancia e dal selettore delle mappe motore al tasto "Start" nel retroscudo, retroilluminato come sulle auto di alta gamma. La strumentazione TFT a colori è decisamente riuscita, con informazioni chiare e ordinate, senza bisogno di dover armeggiare continuamente tra i tasti. La plancia è divisa in due parti con una cerniera a vista di sapore sempre nautico, che consente di sollevare la metà anteriore per accedere alla batteria, estraibile.
Come si ricarica il Nito Nes
La ricarica avviene da una presa protetta da uno sportellino nella parte alta del retroscudo, dove si trova anche la presa USB di servizio; la versione definitiva potrebbe avere una seconda presa o un gancio portaborse nella parte centrale dello scudo. L’autonomia dichiarata per il NES 5 va dai 60 agli 80 km a seconda di come si sfrutta il motore.
La prova: tre modi di guidare il Nes in città
Il motore da 4 kW che equipaggia entrambe le versioni si è infatti rivelato decisamente brillante già nel setup "codice". Se le modalità "Low" ed "Eco" consentono di marciare con buona fluidità, la "Sport" è addirittura veemente, con una spinta corposa fino alla massima velocità consentita dal codice. Con questa mappa il NES 5 è parecchio scattante nei contesti urbani – addirittura al punto da regalare qualche batticuore agli utenti meno esperti. Da segnalare sul nostro esemplare di pre-serie anche un ritardo nel chiudi-apri, che non aiuta nelle ripartenze nel traffico e nelle inversioni: solo un fastidio, e che dovrebbe essere risolto sulla versione definitiva.
Dove c’è ancora un po' di lavoro di affinamento da fare è dal lato ciclistico. Sul pavé il NES 5 paga la scelta del motore-ruota, la cui elevata massa non sospesa manda in difficoltà il telaio sul pavé, obbligando a tenere andature tranquille; ma in questo è allineato ai suoi concorrenti diretti. Dove il fondo è liscio, lo scooter funziona correttamente ma il feeling complessivo non è ancora del tutto omogeneo. L'amalgama tra il lavoro di pneumatici, sospensioni e freni meriterebbe un affinamento, soprattutto in presenza di una erogazione così vivace, che invoglia a tenere andature brillanti.
Il giudizio finale e i prezzi
Dalla sua Nito ha un progetto serio, organico e realizzato con componentistica di qualità, che consentirà probabilmente di rendere "premium" anche dal punto di vista del feeling il NES. Che ha già percorso tanta strada da oggetto di design a oggetto industriale: gli resta quel poco di messa a punto in termini di guida, un processo fisiologico per ogni costruttore giovane.
Il Nito Nes è in vendita a 4.750 euro c.i.m. nella versione 5, per il NES 10 il prezzo sale a 5.250 euro c.i.m.
Dati tecnici dichiarati
Batteria
Voltaggio 72 V, raffreddamento
ad aria, capacità nominale 2,2 kWh,
Tempo di ricarica 3-4 ore
Motore
Sincrono a magneti
permanenti, integrato nella ruota,
raffreddato ad aria
Trasmissione
Trasmissione monomarcia
Controlli elettronici
Mappe motore (Low, Eco, Sport)
Ciclistica
Telaio in tubi di in acciaio
forcella non regolabile
doppio ammortizzatore regolabile
Pneumatici (freni)
ant. 120/90-R10 (disco da 200 mm)
post. 130/90-R10 (disco da 180 mm)
Dimensioni (mm)
lunghezza 1.840 - larghezza 760
interasse 1.320 - altezza sella 810
peso in ordine di marcia 83 kg
Omologazione
Euro4
Colori disponibili
verde, blu, grigio bianco (72 combinazioni
possibili con sella e pedana in legno)
Prezzo
4.750 euro c.i.m. (NES 5)
5.250 euro c.i.m. (NES 10)
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