Anteprima mondiale: Aprilia Tuono 660, la PROVA!
Lei non ha paura di nessuno, perché ha un manubrio largo, una ciclistica a punto, un bicilindrico frizzante. È la ricetta perfetta per far assaporare al suo pilota il gusto pieno della guida
La Tuono 660 raccontata da chi l'ha creata!
Con la RS e la Tuono 660 in Aprilia hanno ritrovato quell’entusiasmo di spirito che si rifletteva, in maniera inevitabile, sulle qualità dinamiche delle loro moto di piccola cilindrata negli anni 80/90
L'attesa è finita
Quel momento è arrivato: quindi a noi due, piccola monella. Com’è fatta ve lo abbiamo già raccontato in modo approfondito. Non vi annoieremo con le ripetizioni, ma prima di dar fuoco alle polveri del bicilindrico frontemarcia da 95 CV a 10.500 giri è d’obbligo qualche rapida precisazione. Con la Tuono 660 Aprilia entra (o per meglio dire rientra) nel segmento delle naked di media cilindrata: ma lo fa con un prodotto che non ha, di fatto, concorrenti dirette. Naturalmente il risultato della Tuono non è arrivato solo mettendo un manubrio alto alla RS 660. Per aumentare il feeling del pilota nella guida su strada e renderla ancora più facile e immediata, sono arrivate significative modifiche a livello di ciclistica, dal fissaggio del motore nel telaio alle quote dell’avantreno. Il risultato è quindi una moto intuitiva, equilibrata oltre ogni ragionevole immaginazione ma, allo stesso tempo, performante ed estremamente efficace.Speciale Aprilia Tuono: tutti i suoi segreti!
NELLO SVILUPPO DELLA TUONO, IN APRILIA, HANNO MESSO AL CENTRO LA GUIDA. STOP. FOCUS ON RIDE
Prova a prendermi
Fatta questa premessa, infiliamo la chiave nel quadro e ci prepariamo a godere del suono del “baby V4”. Sì, lo sappiamo: qui i cilindri sono due, e in linea per giunta. Ma il gruppo termico della 660 si può definire in modo dozzinale una “bancata del V4”. E la fasatura degli scoppi è a 270°. Messo tutto insieme, questo twin riesce ad avere una voce simile a quella del leggendario parente. E come antipasto, naturalmente, ci piace moltissimo.95 CV BASTANO (E AVANZANO) PER DIVERTIRSI, SOPRATTUTTO SE LA CICLISTICA È QUELLA DELLA TUONO 660
Una reattività sorprendente
Come su tutte le Aprilia del terzo millennio, l’elettronica gioca un ruolo fondamentale nella resa della Tuono. Le ampie possibilità di regolazione permettono al pilota di modellarsi le risposte della moto davvero in base ai propri gusti. I setting preimpostati dei riding mode (tre dedicati alla strada e due alla guida in circuito) agevolano le cose all’utente che deve quindi limitarsi a scegliere quello più indicato al percorso che sta affrontando. Stupisce quanto siano reattive le risposte della Tuono ad ogni indicazione del suo pilota, rimanendo sempre molto neutra e davvero mai nervosa. Anche quando, volontariamente, andiamo a cercare qualche reazione scomposta nei cambi di direzione più repentini. “Tutto qui quello che sai fare, uomo?”, sembra volerci dire la Tuono. L’ingresso in curva è di una precisione assoluta, la tenuta della traiettoria è così puntuale che permette al pilota di concentrarsi solo sulla curva successiva. E quando capita di battezzare male il raggio di una curva che, magari, chiude all’ultimo, la Tuono si accontenta di uno spostamento un po’ più accentuato del busto per accompagnarci a chiudere la svolta. Efficacia assoluta. A fronte, tra l’altro, di un davvero ridotto impegno psico-fisico.Il 660 è un motore dalle grandi prestazioni; essendo destinato a un’ampia famiglia di moto, comunque, non è un twin “tirato