Anteprime
Yamaha Tricity 300: all season
Controllo di trazione, smart-key, blocco della sospensione elettronico, un sottosella enorme (per due caschi integrali), la qualità giapponese e un motore con tecnologia Blue Core da 28 CV. Il nuovo scooter a tre ruote di Yamaha è l’alleato giusto per chi vuole un mezzo da usare in ogni condizione. Ecco la prova
Il nuovo Yamaha Tricity 300 è protagonista anche del nostro DueruoteTG. Nella stessa puntata trovate anche come è fatto e come si comporta il quick shifter Starlane Ionic NGR Lite!
Disponibile da luglio nella gamma Urban Mobility Yamaha il Tricity 300, il nuovo scooter a tre ruote pensato per chi si sposta in città e non solo, ma soprattutto ha in mente di usare lo scooter tutto l’anno con qualsiasi condizione.
Tre ruote? Ecco perchè!
Perché alla base della scelta di un tre ruote, rispetto ad uno scooter tradizionale, c’è che la doppia ruota anteriore raddoppiando la superficie di contatto con l’asfalto, quindi l’aderenza garantisce maggior controllo, stabilità e scongiura il rischio di una scivolata. Per questo, se si pensa di usare lo scooter sempre, anche quando piove e fa freddo con l’asfalto che offre poco grip: poter contare su un mezzo ancora più sicuro fa la differenza.
Più sicuro, ma non meno divertente, perché uno scooter a tre ruote una volta che lo si guida diventa il miglior alleato negli spostamenti visto che consente di guidare impostando le svolte con una disinvoltura incredibile, arrivando anche a raggiungere angoli di piega notevoli senza problemi. Un tre ruote è quindi anche divertimento, un divertimento alla portata di tutti, anche da chi ha poca esperienza. E il nuovo Yamaha Tricity 300 va proprio in questa direzione.
SI RAGGIUNGONO INCLINAZIONI TALI CHE IL CASA-UFFICIO
DIVENTA UN PIACERE QUOTIDIANO
Yamaha Tricity 300: le novità
Il progetto del 300 è completamente nuovo, ma guardandolo il family feeling con il Tricity 125 e 155 che conosciamo c’è, in particolare nel frontale in cui spicca il doppio faro a led con sviluppo verticale. Elevata la cura costruttiva e la qualità delle plastiche.
Lo schema della sospensione anteriore, Yamaha Leaning Multi Wheel, con due forcelle unite da un parallelogramma è quello che abbiamo già conosciuto sul Tricity 125 e sulla Niken, la moto a tre ruote di Yamaha. Le differenze con quest’ultima sono il posizionamento degli steli, interni sul Tricity, per essere più compatto, e il diametro dei cerchi, da 15 sulla moto, mentre lo scooter monta quelli da 14” che calzano pneumatici Bridgestone studiati ad hoc per il tre ruote che garantiscono anche maggior trazione. Il sistema Yamaha è efficace e nella guida, vedremo, si rivela intuitivo e naturale.
Tre i freni a disco, tutti da 267 mm, con frenata combinata. Di serie l’ABS e anche il controllo di trazione, disinseribile. Il motore è l’ultima evoluzione del monocilindrico 300 Yamaha da 28 CV con tecnologia Blue Core che abbiamo già apprezzato sull’XMAX 300: un propulsore pronto, scattante e dai consumi contenuti.
Un cargo scooter a tre ruote
Il Tricity 300 ha un sottosella in cui trovano posto due caschi integrali e non solo. Niente cassetti nel retroscudo dove è presente la leva per inserire il freno di stazionamento e una presa 12 volt. Sul Tricity c’è la smartkey che dialoga con il commutatore a manopola sotto a cui sono presenti i tasti per sbloccare la sella e per far sollevare il lo sportellino del carburante, quest'ultimo è essendo sul tunnel evita di scendere dallo scooter per fare rifornimento.
La strumentazione è un ampio display LCD chiaro e ben leggibile, ma non offre la possibilità di connettersi allo smartphone.
CON IL TRICITY 300 SCATTA
SUBITO IL FEELING E CI SI DIMENTICA
DI AVERE UNA RUOTA IN PIÙ
Yamaha Tricity 300: la prova
Appena saliti sul Tricity 300 ci si sente parte del mezzo. La posizione di guida è ben studiata. Lo spazio sulla sella è tanto, le braccia impugnano il manubrio alla giusta distanza e i piedi trovano spazio sulle pedane, su quella destra è presente anche il freno a pedale scomodo però da utilizzare per la sua posizione.
Quello che colpisce quando lo si guida per la prima volta è la sua immediatezza: il buon bilanciamento e la comunicatività dell’anteriore lo rendono amichevole dai primi metri. Ci si dimentica di avere una ruota in più. Nel traffico il Tricity è maneggevole, fluido nei cambi di direzione, si impostano le svolte con disinvoltura, si scende in piega sicuri e si guida come si è abituati a fare con qualsiasi altro scooter con la differenza che anche se il fondo è scivoloso o l’asfalto sporco l’anteriore non perde praticamente mai aderenza. Il Tricity percorrere la traiettoria senza scomporsi e se si spalanca il gas con disinvoltura, il posteriore, anche con l’asfalto bagnato, non perde contatto, in questo il controllo di trazione è un bell’aiuto.
Quando poi si prende una strada tortuosa viene il bello: lì con il Tricity 300 ci si diverte un sacco, e anche senza essere grandi piloti, curva dopo curva, si gusta il sapore della piega tanto che si vorrebbe qualche CV in più!
In frenata, quando si aziona la sola leva sinistra, il sistema combinato ripartisce la forza sui dischi anteriori e posteriori, mentre la leva destra aziona solo gli anteriori: l'impianto è efficace e i freni sono pronti e ben modulabili, bisogna solo abituarsi ai trasferimenti di pressione tra le due leve, l’ABS è a punto. Il motore ha un buono spunto e la trasmissione silenziosa è ben accordata. Le sospensioni digeriscono bene le malformazioni e gli ammortizzatori posteriori, solo sulle sconnessioni molto marcate si rivelano un po’ duri, ma volendo si possono regolare.
La protezione del frontale è buona, a fronte di un plex non regolabile abbastanza stretto, volendo fra gli accessori è disponibile quello più ampio. Buono anche l’allungo del Tricity, arriva a 130 km/h indicati (e li supera) e le vibrazioni sono impercettibili.
Yamaha Standing Assist: per stare in equilibrio c’è il pulsantino
Quando è il momento di fermarsi, per far restare lo scooter in equilibrio basta premere un pulsantino sul manubrio: un doppio beep avvisa che lo Standing Assist è stato inserito e il leveraggio del parallelogramma è bloccato. Lo scooter resta così in equilibrio da solo e oltre ad essere molto comodo nelle soste al semaforo è utile per spostarlo, magari nel box, a motore spento. Per sbloccarlo poi basta ripremere il pulsante, oppure accelerare.
Yamaha Tricity 300: il prezzo e i competitor
Il nuovo Yamaha Tricity 300 che può essere guidato anche da chi ha solo la patente B, e già compiuto 21 anni, arriverà nelle concessionarie a luglio a, 8.459 euro chiavi in mano, un prezzo che lo allinea al rivale diretto Piaggio MP3 350 (8.920 euro c.i.m.). Restano più cari il Qooder QV3 (8.949 euro c.i.m.) e il Peugeot Metropolis 9.390 euro c.i.m. (che ricordiamo è un 400).
Tre pacchetti accessori (già) pronti
Yamaha ha sviluppato tre nuovi Pacchetti Accessori con una serie di componenti selezionati con cura. Sports Pack comprende il parabrezza sportivo, il porta targa e le pedane in alluminio, il Winter Pack con coperta termica, scaldamanopole e paramani aumenta il comfort durante l'intero arco dell'anno. Ancora più praticità e convenienza con l'Urban Pack che prevede il parabrezza alto, il portapacchi e il bauletto da 39 litri che trasformano Triciy 300 nel commuter perfetto. Ogni articolo che compare nei Pacchetti Accessori è acquistabile anche separatamente, inoltre la collezione di singoli accessori Yamaha per Tricity 300 è in costante evoluzione e la linea, già completa, si arricchisce con una serie di nuovi prodotti tra i quali una scelta marmitte slip-on, il convertitore catalitico e la sella comfort.
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