Anteprime
Benelli 752 S: la Miss di Pesaro
La prima Benelli a montare il motore bicilindrico da 754 cc è anche la moto più affascinante in gamma: una naked che si inserisce in uno dei segmenti più popolari con tutte le credenziali per far bene anche senza il traino un prezzo "discount". Semplice e rassicurante, è adatta anche ai meno esperti
L’esperienza della Benelli gestita da Merloni si concluse con la 2ue, una naked presentata ma mai giunta in produzione che montava un twin parallelo ricavato “tagliando” un cilindro dal tre cilindri su cui era costruita l’intera gamma pesarese di allora. Undici anni dopo Benelli riprende finalmente il discorso con la 752 S, ma nel frattempo le cose sono completamente cambiate: nel mondo in generale, e se possibile anche di più a Pesaro.
Dopo essere stata rilevata dal colosso cinese Q.J., Benelli ha infatti speso anni a ricostruire la sua gamma partendo dal basso, tant’è vero che se la 2ue sarebbe dovuta essere il modello d’accesso alla gamma Benelli, la 752 S ne è oggi l’ammiraglia. È inevitabilmente cambiata l’immagine di Benelli, che da brand che cercava un suo spazio tra i nomi blasonati del made in Italy ha sterzato decisamente per seguire la ricetta “cinese” che prevede, per tenere bassi i prezzi senza rinunciare alla qualità, di investire tutto sul prodotto, minimizzando voci di spesa come marketing, racing e via dicendo.
Una ricetta che dovrebbe far riflettere, visto il successo dell’azienda che ha oggi offre moto tecnicamente semplici, ma funzionali e dal design azzeccato e con un indiscutibile appeal, certificato dai numeri di vendita.
La 752 S segue fedelmente le regole del segmento delle naked medie: motore bicilindrico parallelo incastonato in un telaio in tubi, ciclistica convenzionale ma dotazioni di buon livello
Senza complessi
Anche la 752 S è costruita con la stessa ricetta, e non si inventa niente di nuovo ma segue fedelmente le regole del segmento delle naked medie: motore bicilindrico parallelo incastonato in un telaio in tubi, ciclistica relativamente convenzionale con dotazioni di buon livello, come la forcella rovesciata Marzocchi da ben 50 mm regolabile in precarico e ritorno e i freni Brembo, con pinze ad attacco radiale davanti.
La 752 S offre insomma tutto quello che offrono le concorrenti e non offre quello che le concorrenti non offrono, anche in termini di elettronica: niente ride-by-wire, niente mappe, niente traction control o quickshifter, anche se l’ABS naturalmente c’è e il display TFT è moderno nella grafica anche se un po' povero di informazioni.
Essendo costruita ed equipaggiata come le altre naked medie, la 752 S costa anche più o meno come loro: coi suoi 7.000 euro e spicci non riesce a far meglio della concorrenza giapponese (Honda CB500F, Kawasaki Z 650, Suzuki SV 650, Yamaha MT-07) e anche le moto europee non sono poi lontane (Triumph Street Triple da 8.500 euro, Ducati Monster da 9.000 euro).
Bella nel colpo d'occhio e curata nei dettagli, la nuova Benelli lascia vedere tutta la sua anima italiana: la proprietà cinese non ha certo impedito ai designer pesaresi di esercitare il loro buon gusto
Fascino da vendere
Ma se la 752 S è tecnicamente ed “economicamente” alla pari con le concorrenti, perché bisognerebbe comprarla? La risposta sta prima di tutto nella sua anima italiana, che non si limita al marchio ma si vede nel design: la 752 S è bella, senza se e senza ma. Pur senza pretese rivoluzionarie, ha un aspetto equilibrato e ogni dettaglio denota buon gusto, dal faro a doppio proiettore con DRL LED allo snello codino affiancato dallo scarico alto. Ha una linea personale (anche se i riferimenti a Ducati ed MV Agusta non mancano) e senz’altro riuscita, soprattutto nella colorazione verde smeraldo che attira gli sguardi e i commenti che invariabilmente si concludono con un “però!”.
Questo è quindi un modello di svolta per Benelli, che dopo anni torna a giocarsela “alla pari” puntando sulla qualità del suo prodotto, e non sul vantaggio di prezzo. Lo fa intelligentemente con questa naked “vecchia maniera”, pensata per essere ragionevole nelle prestazioni e semplice da usare.
La 752 S è costruita, piuttosto letteralmente, attorno al bicilindrico parallelo di 754 cc: un motore non particolarmente compatto e molto sviluppato soprattutto in altezza, ma che fa senz’altro la sua scena occupando tutta la parte centrale della moto, con il telaio che quasi fatica ad abbracciarlo nella parte superiore – la culla inferiore manca visto che il basamento svolge anche funzione parzialmente portante.
La 752 S è un modello di svolta per Benelli, che dopo anni torna a giocarsela alla pari puntando sulla qualità del suo prodotto, e non sul vantaggio di prezzo. Lo fa con questa naked pensata per essere ragionevole nelle prestazioni e semplice da usare
Sopra al traliccio sono appoggiati un bel serbatoio da 14,5 litri e una compatta sella che costituisce quasi per intero il codino, anche perché le frecce posteriori sono integrate nel portatarga a filo ruota. Il forcellone in tubi ricurvi è collegato a un mono senza leveraggi. Molto riuscito anche lo scarico singolo alto sul lato destro, che assicura al motore una voce distinta anche se meno intrigante rispetto al 500 del Leoncino.
Il motore bialbero sfrutta l’esperienza del 3 cilindri Benelli della precedente gestione, sia nelle termiche che nelle misure di corsa e alesaggio (88x62 mm), misure del resto consolidate nei motori 4T moderatamente sportivi: erano ad esempio le stesse sulle Ducati 750 ad aria degli anni Ottanta e Novanta. È un motore moderno che guarda più alla durata e all’affidabilità che alla sportività, come è chiaro guardandone caratteristiche e peso. Eroga 76,2 CV (56 kW) a 8.500 giri/min e 67 Nm a 6.500 giri/min, valori allineati a quelli della concorrenza giapponese.
Su strada: sincera e rassicurante
Come già per le loro 500, tra motore e telaio, in Benelli non hanno certo lesinato con l’acciaio, sicché la 752 S non è esattamente un fuscello: il peso dichiarato è di 228 kg in ordine di marcia, e diciamo che si sentono abbastanza muovendo la moto da ferma, anche per via del baricentro alto legato alla struttura del motore.
La 752 S accoglie comunque bene, con una sella bassa, fianchi non particolarmente stretti e un manubrio dritto e piuttosto largo. Il busto è eretto e la posizione in sella nel complesso confortevole, anche se le ginocchia piuttosto flesse denunciano l’impostazione sportiva di questa naked. La protezione dall’aria è migliore di quanto potrebbe sembrare, anche se riguarda soprattutto il casco che è ben scaricato fino ai 130 km/h, mentre la pressione dell’aria si fa sentire sulle spalle.
In città la 752 S è equilibrata e svelta, grazie anche all’avancorsa relativamente contenuta (103,5 mm). Visto il peso non è proprio una gazzella, ma la manovrabilità è buona, le misure apprezzabilmente compatte e il motore riprende bene da 2.500 giri/min pur essendo rapportato piuttosto lungo; si può così ridurre al minimo l’utilizzo della frizione, peraltro poco modulabile. Incide negativamente sul comfort la taratura delle sospensioni, decisamente sostenuta: mentre la forcella Marzocchi conserva comunque una buona scorrevolezza, il mono ha una risposta secca e non gradisce le irregolarità del manto stradale.
In città la 752 S è equilibrata e svelta: visto il peso non è proprio una gazzella, ma la manovrabilità è buona, le misure apprezzabilmente compatte e il motore riprende bene da 2.500 giri/min
Ci spostiamo su strade di collina per portare la 752 S nel suo habitat. Quando la strada scorre fluida sotto le sue ruote, la naked marchigiana si rivela in effetti gustosa, con un avantreno rassicurante sia sul dritto che nei curvoni presi a qualunque velocità. Il nuovo twin Benelli vibra un po' e ha una personalità che lo accomuna ad altri motori di origine cinese, e cioè una certa lentezza a prendere giri unita a una scarsa propensione all’allungo, dove non conviene insistere anche perché il limitatore, attorno ai 9.500 giri/min, ha un intervento molto brusco. Con 100 CV/litro non ha certo una potenza stratosferica, tuttavia è gradevole all’utilizzo e ha una tonalità di scarico interessante.
Quando si abbassa la visiera per scatenare la 752 S tra le curve, la nuova naked di Pesaro conferma di avere un avantreno irreprensibile. Non teme nemmeno le sconnessioni dell’asfalto, che però il mono non digerisce affatto finendo per scomporre un po’ la moto. Grazie alla buona spinta del motore ai bassi e alla rapportatura lunga, la 752 S non se la cava affatto male nel misto stretto anche se nei cambi di direzione il peso e il baricentro alto si fanno sentire. Il pezzo forte di questa moto diventano così le lunghe curve in appoggio, dove la 752 S tiene la linea in maniera esemplare, aiutata dal largo manubrio che consente di impostare la traiettoria con precisione – anche perché una volta presa la linea, la 752 S non si fa disturbare troppo dai movimenti del corpo.
la 752 S non se la cava affatto male nel misto stretto anche se nei cambi di direzione il peso e il baricentro alto si fanno sentire. Il pezzo forte di questa moto diventano così le lunghe curve in appoggio, dove questa Benelli tiene la linea in maniera esemplare
Se in movimento non è maneggevolissima, la 752 S è insomma neutra e sicuramente rassicurante. Dopotutto le sue concorrenti dirette non sono certo moto di indole sportiva come la KTM 790 Duke, la Yamaha MT-09 o la Ducati Monster 821, ma altre naked medie che nascono per accompagnare chi si sta avvicinando alle due ruote o chi cerca una compagna di poco impegno anche nella gestione; e in questo la nuova Benelli è perfetta, sia per le sue caratteristiche dinamiche che per il fatto di saper dare piacere anche solo guardandola.
Questa prima Benelli di media cilindrata del nuovo corso della Casa riesce insomma nel suo intento, che è quello di far fare all'azienda un altro passo… non più lungo della gamba. A Eicma abbiamo già visto la Leoncino 800 che nascerà sulla stessa base tecnica, mentre senz’altro si può pronosticare una attesissima TRK 800. La 752 S mette quindi la prima pietra in un segmento in cui Benelli vuole costruire una presenza importante. Una pietra verde, di grande fascino e di cui vedremo sicuramente in giro parecchi esemplari.
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