Anteprime
Triumph Scrambler 1200 XC, pure BRITISH STYLE
Forme tonde, tanto metallo e una modernità vestita da passato: se siete amanti del bello, la scrambler inglese vi ammalierà. E nella guida, è quasi tutto godimento
La Triumph Scrambler è una scrambler vera. Lapalissiano, d’accordo, ma salite in sella, accendete il motore e chiudete gli occhi un istante. Da fermi, s’intende. Ecco. Ora rimanete un attimo concentrati: li sentite gli scoppi lontani dei due cilindri che si rincorrono? Pum-pum-pum...
Lo sentite il metallo fra le gambe? La massa, la sostanza, l’esserci? Siete a cavallo di una moto moderna, con l’ABS, 6 mappature per il motore, il controllo di trazione, il sistema keyless, la strumentazione colorata che vi dà il benvenuto a bordo e bla bla bla, eppure potreste benissimo essere a bordo di una inglese d’una volta. Di quelle che lasciavano la scia (d’olio) al loro passaggio.
Moderna dentro
No! Qui la cosa è diversa: l’olio rimane al suo posto (nel basamento e in tutti i tubicini che salgono su verso la testata) e l’unica cosa che vi lascerete dietro, passando, è il brontolio sordo che sale dalla coppia di scarichi a passaggio alto. Le analogie con le moto di una volta finiscono qui, nel mondo formale. Di sensazioni? Nemmeno a parlarne: i due ammortizzatori posteriori (Öhlins) si comportano proprio come un mono moderno. Anzi, meglio vista la destinazione d’uso della moto: sono morbidi nella prima parte della corsa e filtrano tutte le piccole asperità. Forcella? Idem: tanta corsa per affrontare anche i grandi ostacoli, ma tanto poi nella guida di tutti i giorni ciò che conta è non sentire i colpi sul collo ad ogni piccola buca. E qui non succede.
Succede, invece, che quella bella scultura che sono la coppia di scarichi paralleli alla sella, vi riporti una non sempre piacevole sensazione di calore nell’interno coscia: è uno dei (pochi) difetti di questa moto. L’altro è il bloccasterzo: è comandato da una chiave di tipo tradizionale e non dialoga con il keyless elettronico; in sostanza, è possibile accendere la moto, mettere la prima e partire con il bloccasterzo chiuso. Fate quindi molta attenzione. Il resto della Scrambler è tutto un piacevole stupore, a cominciare dal bicilindrico a corsa lunga. Lasciate la frizione mantenendo il motore al minimo: raggiungerete i 20 km/h. Sì perché le pistonate sono forti, decise: pum-pum-pum. E si fa strada.
Ok, la potenza è giusta
I 90 CV non vi sembreranno né di più, né di meno. Semplicemente: tutto quello che desiderate. La forza del motore, che comunemente chiamiamo coppia, è subito lì, eccitata dalla prima carezza che farete alla manopola del gas. Spingere verso l’alto è quasi inutile: il picco è a 3.950 giri e allora tanto vale snocciolare una via l’altra tutte le marce e godersi il tiro del twin.
Il peso. Sì, quello c’è. È una caratteristica del metallo, che qui abbonda. Se siete corti di gamba, nelle manovre da fermo potreste trovarvi in difficoltà. Anche perché gli scarichi, le pedane e lo stesso motore non sono propriamente compatti, e tenere le gambe divaricate vi allontanerà ancora dal suolo. Ancor di più che non la sella, a 840 mm da terra. Poi, una volta in movimento, i chilogrammi in eccesso sembrano scomparire: merito della ruota anteriore da 21”, che rende svelto l’avantreno, e del baricentro, che è tutto sommato basso. E non pensiate che i pneumatici mediamente tassellati e le dimensioni dei cerchi siano un filtro al divertimento: sulla Scrambler 1200 XC si piega di gusto e si può galoppare fra le curve lasciandosi dietro molte concorrenti. Basta inserire la quarta marcia e la mappatura sportiva per danzare nel misto, anche stretto, con passo svelto e maestoso. E quando è il momento di frenare, nessuna paura: le due pinze Brembo ad attacco radiale mordono decise la coppia di dischi. L’ABS è educato: interviene solo quando è chiamato in causa; più apprensivo è il controllo di trazione, ma si può regolare (e disinserire).
Per gli amanti del bello
Poi, osservatela un istante: forme classiche e modernità sono andati raramente così d’accordo.
Anche sotto la lente d’ingrandimento, troverete poche note stonate: il forcellone in alluminio è scultoreo, il motore idem e tutto è addobbato con gusto e colorato con senno.
Se siete sensibili al bello, non vi sembreranno troppi nemmeno i 14.700 euro richiesti per portarsela a casa. Se volete spendere di più, c’è anche la versione XE, dall’indole ancora più off-road.
Triumph Scrambler 1200 XC: pregi e difetti
Pregi
Motore
Ciclistica
Difetti
Calore trasmesso
Bloccasterzo
Triumph Scrambler 1200 XC Dati tecnici
Motore
2 cilindri frontemarcia, 1.200 cc
Distribuzione bialbero
4 valvole per cilindro
Raffreddamento a liquido
66,2 kW (90 CV) a 7.400 giri
110 Nm (11,2 kgm) a 3.950 giri
Serbatoio da 16 lt
Trasmissione
Cambio a 6 rapporti
con frizione multidisco
Ciclistica
Telaio a traliccio in tubi di acciaio
Forcella da 47 mm regolabile
forcellone in alluminio
Doppio ammortizzatore regolabile
Pneumatici (Freni)
ant. 90/90-21 (dischi da 320 mm)
post. 150/50-R17 (disco da 255 mm)
Dimensioni (mm)
lunghezza nd - larghezza 840
interasse 1.530 - altezza sella 840 mm
peso in ordine di marcia 207 kg
Omologazione
Euro4
Colori disponibili
Verde, nero
prezzo
14.700 euro c.i.m.
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