Ducati Diavel 1260: tre moto in una
Posizione in sella promossa a pieni voti. Altezza
da terra 780 mm che - chi scrive è alto 173 cm - permette un solido appoggio a terra di entrambi i piedi.
Ci si può abbandonare a un rilassante stile di guida “cruiser” sfruttando il supporto lombare ricavato nella sella: in questo modo le braccia restano effettivamente molto distese, ma non sono scomode. Oppure si può avanzare, gomiti larghi e guida aggressiva, lasciandosi prendere dall’impeto. In ogni caso le pedane sono correttamente posizionate.
Prende vita davanti ai nostri occhi il
pannello TFT a colori da 3,5 pollici, del quale si possono variare le modalità di visualizzazione, e dopo un paio di pistonate arriva finalmente forte e chiara la voce del
bicilindrico bolognese. Inconfondibile, come sempre.
Dentro la prima di un cambio dotato di quick-shifter up/down davvero preciso. Tutto sembra sotto controllo fin dai primi metri. Certo, il Diavel incute sempre un certo rispetto, ma a discapito di una immagine da moto impegnativa si contrappone una facilità di guida inaspettata. Per i primi chilometri gli diamo comunque del Voi, saggiando la risposta al comando del gas che sembra sempre pronto a scatenare l’inferno.
Appena iniziano le curve compare subito un bel sorrisone. Il Diavel viaggia sempre rigoroso e naturalmente dà il meglio nel misto veloce.
Precisissimo in impostazione di curva, scende in piega facilmente nonostante la dimensione del pneumatico posteriore, che non oppone resistenza nemmeno quando i cambi di direzione diventano particolarmente veloci.
Segue la traiettoria in maniera precisa con le sospensioni che filtrano ogni asperità senza innescare mai nessun ondeggiamento, nemmeno quando il ritmo si alza e siamo costretti ad appenderci un po’ al manubrio vista la totale assenza di riparo aerodinamico. Dà un
gusto infinito infilare una marcia dietro l’altra per poi arrivare in curva e accorgersi che basterebbe il solo pensiero, vista l’efficacia dell’impianto frenante, per rallentare prima di cercare il punto di corda e scendere in piega.
Le pedane non toccano l’asfalto in modo particolarmente precoce (41 i gradi di inclinazione dichiarati) e in ogni caso basta un minimo di malizia, utilizzando lo spostamento del corpo verso l’interno curva, per evitare di grattare. Ecco
la seconda moto che vive nel Diavel, una super naked dalle performance dinamiche straordinarie (Super Naked era il nome originariamente scelto in Ducati per la loro nuova creatura). Perché in un tratto guidato il Diavel non teme confronti e permette di tenere un ritmo di guida che sembrerebbe essere appannaggio appunto solo di naked ad alte prestazioni. Il tutto grazie anche al suo
leggendario motore bicilindrico, che qui assume una nuova incarnazione rispetto al
precedente Diavel: è il Testastretta 1262 DVT dotato di fasatura variabile, già apprezzato sulla
XDiavel.
Eroga 159 CV a 9.500 giri con una coppia massima di 129 Nm a 7.500 giri. Ma il dato nudo e crudo racconta poco o nulla della reale efficacia di questo motore. La curva di coppia è praticamente piatta, molto corposa a qualsiasi regime: c’è sempre forza e questo permette un ridotto uso del cambio. Anche riprendere velocità in un rapporto alto non provoca più quegli “scuotimenti” che in qualche modo erano croce e delizia dei grossi pomponi bolognesi.
Potremmo guidare per gran parte del percorso
usando solo una marcia, forse due. E a ritmo decisamente sportivo. Ed ecco la terza ed ultima moto che convive nel Diavel. Una hypersport di ultima generazione. Si, perché insistendo con il gas, la spinta è portentosa e il Diavel 1260 acquista velocità in maniera così repentina da richiedere un alto livello di concentrazione.
Vietato distrarsi quando si decide di alzare il ritmo, e guidando concentrati il piacere è assoluto.
Prestazioni siderali tenute sotto controllo da un pacchetto elettronico di riferimento, con tre mappe motore preimpostate (la Urban con potenza ridotta a 100 CV), tutte personalizzabili a piacere in maniera intuitiva grazie ai pratici comandi al manubrio retroilluminati.
Traction control, ABS cornering, risposta del comando del gas, antiwheelie e launch control sono i parametri che possono essere regolati.