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Ducati Panigale V4: la svolta
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Primo contatto con la nuova supersportiva bolognese. Il passo in avanti è indiscutibile: la V4 va forte, anzi fortissimo e soprattutto è tutta un'altra storia quanto a facilità
Finalmente ci siamo! Seduti alla conferenza stampa di presentazione dell'attesissima Ducati Panigale V4, che si conclude con un video on board di Alessandro Valia, uno dei "padri" della nuova superbike bolognese: il veloce collaudatore delle rosse stampa, a Valencia, un tempo da griglia del mondiale MotoGP. Spaventoso!
E' con quel video in testa che la mattina successiva siamo pronti per mettere finalmente il sedere su una delle moto più attese, più discusse e più desiderate degli ultimi anni: la Ducati Panigale V4. Perché piaccia o meno, da oggi a Borgo Panigale le cose non saranno più le stesse. Dopo una breve presa di contatto di una decina di minuti con il circuito, utile per chi come noi non hai mai girato a Valencia, ci attendono tre turni di guida in sella alla Panigale V4 S e uno con la versione dotata di scarico completo, centralina dedicata che portano la potenza a 226 CV (contro i 214 di serie), con un risparmio di peso nell’ordine di 7 kg. Non mancano i pneumatici slick. Dopo avervi svelato tutti i segreti della moto, ora vi raccontiamo com’è andata la nostra giornata di test a Valencia, un primo assaggio che approfondiremo sul prossimo numero di Dueruote.
E' con quel video in testa che la mattina successiva siamo pronti per mettere finalmente il sedere su una delle moto più attese, più discusse e più desiderate degli ultimi anni: la Ducati Panigale V4. Perché piaccia o meno, da oggi a Borgo Panigale le cose non saranno più le stesse. Dopo una breve presa di contatto di una decina di minuti con il circuito, utile per chi come noi non hai mai girato a Valencia, ci attendono tre turni di guida in sella alla Panigale V4 S e uno con la versione dotata di scarico completo, centralina dedicata che portano la potenza a 226 CV (contro i 214 di serie), con un risparmio di peso nell’ordine di 7 kg. Non mancano i pneumatici slick. Dopo avervi svelato tutti i segreti della moto, ora vi raccontiamo com’è andata la nostra giornata di test a Valencia, un primo assaggio che approfondiremo sul prossimo numero di Dueruote.
Primo contatto in pista a Valencia
Giù la visiera, dentro la prima e si parte per la prima presa di contatto guidati da Valia come apripista. È una giornata ideale: meteo perfetto, temperatura mite, cielo terso. Non conosciamo la pista ed è la prima volta in sella alla nuova superbike bolognese ma siamo perfettamente a nostro agio. Il feeling è immediato e la nuova Panigale V4 va forte, anzi fortissimo come avremo modo di scoprire nell’arco della giornata. Tre-quattro curve e ginocchio a terra con lo sguardo rivolto alla frenata successiva. Il V4 italiano eroga la sua mostruosa potenza in maniera perfetta. La risposta al comando del gas è vicina alla perfezione. Giriamo con la mappa sport inserita e nei primi passaggi ci rendiamo conto che non stiamo sfruttando a pieno le prestazioni del motore. Cambiamo rapporto senza mai spingerci nella “warning-zone” del contagiri, merito di una spinta ai medi regimi davvero degna di un bicilindrico. Conosciamo i nostri limiti e sappiamo che stiamo andando forte per le nostre capacità. E senza un apparente impegno, ne fisico né psicologico. La Panigale V4 è assistita da una serie di controlli elettronici che arrivano direttamente dal reparto corse della MotoGP che aiutano davvero a cercare i propri limiti in sicurezza. Sapere che ci sono in caso di un eccesso di confidenza aiuta a guidare con la mente sgombra da pensieri “negativi”, godendosi il divertimento in base ai propri limiti.Il confronto
Abbiamo sempre apprezzato le straordinarie performance della Panigale 1299, ma il suo modo di erogarle era per noi delle volte un po’ troppo “maschio”. Il passo in avanti della V4 dal punto di vista della facilità è indiscutibile. La Panigale V4 fa sembrare tutto possibile e continuiamo a tenere in mente le affermazioni dei tecnici Ducati che ci esortavano ad “esagerare” fidandoci delle straordinarie capacità dell’elettronica di gestire le mostruose prestazioni in gioco. Siamo però consapevoli che il merito non è tutto dei controlli elettronici se la Panigale fa godere così tanto tra i cordoli. Le performance sono e devono essere frutto di un pacchetto completo che funziona alla perfezione. E con la V4 la parola perfezione non sembra per nulla essere spesa a caso. Il nuovo telaio “front Frame” deriva da quello utilizzato per la Desmosedici MotoGP e sfrutta il motore come elemento stressato della ciclistica. Le sospensioni sono raffinatissime Öhlins semi-attive in grado di leggere le condizioni di guida e di adattarsi ad esse indipendentemente dal settaggio pre-impostato. I cerchi forgiati calzano pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP sviluppati appositamente per la nuova superbike bolognese.La confidenza con il tracciato di Valencia aumenta ad ogni passaggio e ci sentiamo pronti ad alzare un po’ il ritmo. Passiamo al riding mode Race che di conseguenza riparametra ad un livello meno invasivo tutti i settaggi dei controlli elettronici. La risposta del comando del gas ride-by-wire diventa ancora più pronta, l’assetto più sostenuto e l’ABS agisce solo sulla ruota anteriore mantenendo però la funzionalità cornering. Naturalmente ogni Riding Mode può essere personalizzato in base ai propri gusti e stili di guida. In questa modalità la Panigale diventa ancora più efficace. Cerchiamo la parte alta del contagiri e il V4 sembra avere un allungo infinito fino all’intervento del limitatore a 14.500 giri/min. Riduciamo l’uso del cambio, dotato di quick shift up&down dalla resa fantastica, tra una curva e l’altra insistendo con il gas. La velocità con la quale la Panigale divora i brevi rettilinei del circuito di Valencia è davvero impressionante.
L’ingresso in curva e la precisione dell’avantreno sono una delle cose che ci hanno colpito di più. La ruota anteriore è come un mirino laser: va esattamente dove hanno guardato i nostri occhi. Senza nessuna esitazione anche quando cerchiamo il punto di corda con i freni ancora tirati. Promosse la nuove pinze anteriori monoblocco Brembo Stylema che permettono frenate al limite senza dare mai segni di affaticamento. Il tutto coadiuvato da un ABS dotato di sistema cornering settabile su tre livelli di intervento. E qui troviamo un’altra novità che ci aiuta a farci sentire piloti professionisti. Impostando l’ABS al livello 2 la centralina Bosch permette al posteriore di derapare in ingresso di curva per rendere più veloce l’inserimento. In percorrenza di curva la Panigale ha l’efficacia di un bisturi e il grip fornito dai pneumatici Pirelli ci permette di osare senza remore. Riprendere in mano il gas in uscita dalle svolte è, ogni volta, una vera goduria. Le informazioni che arrivano dal pneumatico posteriore sono quando di più diretto ci sia mai capitato di provare. Il Ducati traction control non fa sentire troppo la sua presenza e quando interviene lo fa in maniera molto regolare senza sporcare mai la guida. L’impiego della piattaforma inerziale a sei assi ha permesso di introdurre sulla Panigale V4 anche il DSC (Ducati slide control) sviluppato in collaborazione con Ducati Corse. Il DSC permette uno slittamento controllato del pneumatico posteriore, intervenendo sull’apertura delle valvole a farfalla, la riduzione dell’anticipo e i tagli di iniezione, consentendo al pilota derapate coreografiche ma sempre controllate in uscita di curva. Cosa che abbiamo potuto verificare nel lungo curvone a sinistra, denominato “bananone, del circuito di Valencia. A moto inclinata e in piena percorrenza di curva in quarta marcia affondiamo con decisione il comando del gas e sentiamo il posteriore spinnare in maniera progressiva aiutandoci a chiudere la traiettoria in maniera estremamente efficace. Anche in uscita dalle svolte più strette la Panigale V4 ha perso la brutalità della 1299, ma certamente non l’efficacia, con un anteriore meno propenso a puntare il cielo grazie anche all’impiego di un albero motore controrotante, soluzione mutuata dalla MotoGP, che riduce l’inerzia e l’effetto giroscopico a tutto vantaggio di una maggiore rapidità nei cambi di direzione e una ridotta tendenza ad impennare. Non manca naturalmente il wheelie control con il quale ci siamo divertiti a fare decine di metri con la gomma anteriore sollevata di una spanna da terra.
Oltre il massimo
Ci rimane, a fine giornata, un turno in sella alla versione kittata della V4 con scarico completo Akrapovic e relativa centralina dedicata e pneumatici slick. La Panigale così allestita diventa un'arma definitiva e richiede esperienza e abitudine alle altissime prestazioni. L’abbinata del kit pista con i settaggi dell’elettronica poco conservativi la rendono un mezzo adatto a pochi. Rimane amichevole fino a quando non si decide di iniziare a spingere. Dal quel punto in poi bisogna ritarare i propri riferimenti perché tutto avviene in maniera molto veloce e le risposte della V4 sono fulminee ed efficacissime. Il tutto condito da un latrato allo scarico che non ci dimenticheremo. Quanto di più vicino, in questo momento, alle prestazioni di una MotoGP. E il tempo sul giro di Alessandro Valia è lì a confermarlo.I prezzi della Ducati Panigale V4
Ducati Panigale V4 22.840 euro chiavi in manoDucati Panigale V4 S 28.140 euro
Ducati Panigale V4 Speciale 40.150 cim
Dati tecnici dichiarati
Motore
4 cilindri a V di 90°, 1.103 cc, alesaggio x corsa 81 x 53,5 mm, raffreddamento a liquido, rapporto di compressione 14:1, albero motore controrotante, distribuzione desmodromica bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, iniezione elettronica con 4 corpi farfallati Full RbW da 52 mm, lubrificazione a carter semi secco
Trasmissione
finale a catena (41/16); frizione multidisco in bagno d'olio con comando idraulico asservito e antisaltellamento; cambio a 6 rapporti con comando elettronico
Controlli elettronici
gestibili dal pilota 4 riding mode; DES; DQS; DTC; DWC; DSC; DPL; gestione del freno motore; ABS
Ciclistica
telaio "Front Frame" in alluminio, inclinazione cannotto di sterzo 24,5°, avancorsa 100 mm; ammortizzatore di sterzo regolabile, forcella rovesciata da 43 mm tutta regolabile; monobraccio in alluminio e mono completamente regolabile; escursione 120/130 mm
Freni
ant. 2 dischi da 330 mm, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini; post. disco da 245 mm, pinza a doppio pistoncino; ABS Cornering EVO
Pneumatici
ant. 120/70-ZR17;
post. 200/60-ZR17
Dimensioni (mm)
lunghezza 2.085, larghezza 745, interasse 1.469, altezza sella 830, serbatoio da 16 lt, peso in ordine di marcia 195 kg
Prestazioni dichiarate
157,5 kW (214 CV) a 13.000 giri, 124 Nm (12,6 kgm) a 10.000 giri
Colori disponibili
Rosso
Pregi
Motore
Ciclistica
Elettronica
Difetti
Prezzo
Gallery