Anteprime
Yamaha X-MAX 125: cittadino ideale
Il nuovo scooter Yamaha è la dimostrazione di come un mezzo, anche di piccola cilindrata, possa fare la sua figura. E per guidarlo, basta anche la sola patente auto
In Yamaha chiudono il cerchio. Dopo aver rinnovato i maxi e midi della famiglia MAX, ora tocca al più piccolo, l'X-MAX 125. Uno scooter che in Europa è sempre stato molto apprezzato, soprattutto nei Paesi, come per esempio la Francia, dove si può circolare in autostrada anche con un centoventicinque.
LA STORIA CONTINUA
Iniziamo con un rapido viaggio nel tempo: la prima versione dell'X-MAX 125 risale al 2006. Ruote da 15" anteriore e posteriore da 14", look sportivo, tanta praticità: questo innovativo scooter era pensato per coloro che cercavano un mezzo con un design sportivo, ma comodo da usare tutti i giorni. Avanti veloce, con vari step: oggi l'X-MAX 125 si evolve ancora, mantenendo intatto il suo DNA e condividendo allo stesso tempo gran parte degli aggiornamenti visti sui fratelli X-MAX 300 e X-MAX 400.
Tutta la carrozzeria è infatti nuova, come anche il triplo faro a led anteriore che gli dona uno sguardo cattivo. Il sottosella è rimasto identico nel volume, ma lo spazio è organizzato in modo più razionale: ora ci stanno, ancor più agevolmente, due caschi integrali e c'è anche la luce di cortesia. Nel retroscudo sono ricavati due vani: quello di sinistra, dotato di serratura, è il più profondo e ospita una tradizionale presa a 12 V.
La sella ben sagomata è ancora più confortevole e dotata di schienalino. Completano la dotazione il parabrezza e il manubrio regolabili. Il primo in altezza, utilizzando la chiave a brugola, il secondo nella distanza dal busto, su due posizioni; ma questa è un'operazione che deve fare il concessionario Yamaha.
Il nuovo stile dell'X-MAX passa anche dalla strumentazione riprogettata: in mezzo ai due classici quadranti analogici c'è un bel display digitale; per navigare fra le sue informazioni si usa il pulsante sul manubrio destro.
(PORTA)CHIAVI IN TASCA
Niente chiavi, c'è la Smart Key, quindi basta tenere il telecomando in tasca e girare il pomello per accendere il quadro, far sollevare lo sportellino del carburante o inserire il bloccasterzo. Per sbloccare la sella e aprire il vano sinistro, sotto al commutatore ci sono due pulsantini. Il motore è un collaudato monocilindrico 125 cc raffreddato a liquido, in regola con la normativa Euro4. È combinato all'inedito Traction Control System, disinseribile tramite un pulsante sul manubrio. La ciclistica dell'X-MAX 125 non ha subito grossi cambiamenti: il telaio è rimasto un doppia culla in acciaio, ma la forcella è stata rivista nel setting e ora è stretta da due piastre (prima una).
Le ruote rimangono da 15" all'anteriore e da 14" posteriore, ma il disco freno posteriore ha un diametro maggiore: 245 mm contro i precedenti 240 mm (davanti invece è rimasto un singolo disco da 267 mm). I freni lavorano assieme all'ABS di serie. La luce a terra aumenta, ora 130 mm (prima 125 mm), il peso sale (da 173 kg a 175 kg in ordine di marcia con il pieno di benzina) ma la larghezza diminuisce: 775 mm contro i precedenti 790 mm, per sgusciare meglio nel traffico.
IN CITTÀ E NON SOLO
Parcheggiato sul cavalletto centrale, il nuovo X-MAX 125 è la dimostrazione di come un mezzo, anche di piccola cilindrata, possa fare la sua scena. Le dimensioni non sono da scooter piccolo, che significa tanto spazio per pilota e passeggero e un sottosella degno di una piccola city car. Le finiture sono sopra la media: c'è una cura quasi maniacale per tutto ciò che si può toccare. Gli accoppiamenti sono ben realizzati, le plastiche sono di qualità, tutto è solido. Basta chiudere il piccolo vano destro nel retroscudo: il click che emette è preciso e sinonimo di qualità. Chiara e luminosa la strumentazione, semplici da capire i comandi al manubrio e il sistema Smart Key. Mancano solo due cose: una regolazione più rapida del parabrezza e il freno di stazionamento, disponibile solo sull'X-MAX 400.
Trovare la posizione di guida corretta è immediato: la sella è alta 795 mm, il tunnel si scavalca con facilità e il manubrio non intralcia mai le ginocchia, nemmeno a chi supera i 180 cm di altezza. Il motore si avvia in un lampo, gira regolare e risponde al comando del gas molto dolcemente, senza trasmettere vibrazioni. L'attacco del variatore non è particolarmente aggressivo, ma se spremuto il 125 Yamaha permette di giocarsela bene al classico sparo del semaforo. Ha un'erogazione piatta e lineare e predilige l'allungo: oltre i 40 km/h la risposta si fa più decisa, sotto tale velocità bisogna attendere qualche istante per avere la giusta prontezza. Ecco perché vedere all'opera il TCS è molto raro, a meno di mettere le ruote sulla ghiaia o su asfalti rovinati. Lanciato su una strada a scorrimento veloce il piccolo monocilindrico dà il meglio di sé: viaggiare sopra i 95 km/h non è un problema, anche perché le vibrazioni che arrivano al pilota sono quasi nulle. Il motore regolare fa il paio una guida che richiede poco impegno.
Il periodo d'apprendistato non esiste perché con l'X-MAX è tutto facile: agile e maneggevole, fa sgusciare nel traffico come saette (anche se gli specchietti sono un po' troppo affusolati per vederci dentro bene), permette di affrontare le rotonde disinvolti, sicuri di un assetto composto e rigoroso. Piace soprattutto la forcella, capace di assorbire le buche più marcate e di non affondare troppo nelle frenate più decise. Meno convincenti, invece, i due ammortizzatori posteriori che sul pavé hanno una risposta secca che riduce il comfort. La frenata potrebbe avere un comando anteriore meno spugnoso e più deciso, ma lavora bene con l'ABS, evoluto e mai invasivo nel suo intervento.
In vendita a 5.050 euro chiavi in mano, l'X-MAX 125 è disponibile in quattro colorazioni. Tanti gli accessori per personalizzarlo, tra cui un top case da 39 litri e il parabrezza maggiorato. Pratico, elegante, tecnologico, rappresenta la porta d'ingresso al mondo dei MAX. Non costa poco, è vero, ma è il meglio equipaggiato della sua categoria.
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