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Ducati Monster 1200 S: ritorno al passato!
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Evoluzione, non rivoluzione. La nuova Ducati Monster 1200S è cambiata dentro e fuori, e dopo il primo test da guidare ci è parsa la Monster più bella di sempre. In vendita a 17.140 euro c.i.m, arriverà nelle concessionarie da gennaio 2017
Ritorno al passato. No, non siamo impazziti. La Ducati Monster 1200S m.y. 2017 non è per nulla uguale a quelle che l’hanno preceduta. Anzi, da guidare, è forse la Monster più bella di sempre. Per “ritorno al passato” ci riferiamo alle conclusioni che abbiamo tratto una volta concluso il test organizzato da Ducati sulle strade di montagna proprio sopra Montecarlo.
La nuova Ducati Monster 1200S ha tanto carattere e pare abbia attinto molte delle particolarità che in passato ne hanno contraddistinto il tipo di guidam e che negli anni hanno fatto della Monster una vera icona delle maxi-naked. È super reattiva, veloce in inserimento e nei cambi di direzione. Se il ritmo di guida si alza ha bisogno di essere condotta con determinazione e con molta attenzione.
L’ultima versione della Monster 1200 era sicuramente una moto molto piacevole da guidare, ma aveva perso un po' di quel “selvaggio” che tanto piace agli appassionati di questo modello, e del marchio Ducati, che negli oltre vent’anni di carriera ne hanno decretato un successo mondiale. Nella Monster 1200S m.y. 2017 il “selvaggio” è ritornato. A cominciare dalle novità a livello di design, perché la Monster è tutta più compatta. Il serbatoio è leggermente più piccolo (perde un litro di capacità), la coda più corta poggia su un telaietto reggisella ridisegnato al quale sono fissate anche le pedane del passeggero, ora separate da quelle del pilota. L’interasse è diminuito grazie al nuovo forcellone in alluminio più corto di 26 mm a tutto vantaggio della reattività. Lo scarico si ispira a quello della versione R. Il tutto per un peso di 200 kg senza benzina.
La sella, sempre regolabile in altezza tra 795 e 820 mm, è più orizzontale e tende a far scivolare meno in avanti durante la guida. Il manubrio è molto largo ma in proporzione non affatica in maniera insopportabile i polsi. La posizione a bordo è comoda con la Monster che è stretta tra le gambe come non ricordavamo da molto tempo. Il cruscotto è ben visibile grazie al display a colori TFT. Completo di ogni informazione possibile, varia i parametri indicati in base al riding mode impostato ed è completamente personalizzabile.
Ma visto che questo leggendario bicilindrico a L fa impazzire di emozione milioni di appassionati, vediamo un po' come va in questo suo ultimissimo sviluppo.
Il Testastretta 11° è ora omologato Euro4, ma non è certo stato un problema regalargli ancora una manciata di cavalli. La potenza massima è ora di 150 CV a 9.250 giri/min (+5 CV) con una coppia massima di 12,62 kgm a 7.750 giri/min (+0,9 kgm) Ma il dato più impressionante è che ora sono disponibili 10,00 kgm di coppia costante tra i 3 e i 10.000 giri. Che “schiena”, come si dice in gergo! il motore respira attraverso corpi farfallati ride-by-wire a sezione ovale con diametro equivalente a 56 mm.
Una volta in marcia, grande sorpresa. L’erogazione è progressiva e già dai primi metri capiamo che qualcosa è cambiato. La Monster ci permette di viaggiare anche a bassa velocità e con un rapporto alto inserito senza essere recalcitrante con il riding mode touring selezionato (tre quelli disponibili, insieme a sport e urban, quest’ultimo con potenza ridotta a 100 CV) guidiamo la Monster in maniera confortevole anche nel traffico. Pochi chilometri e inizia la strada che sale verso i monti. Una curva dietro l’altra, nel vero senso della parola. La Monster vola da una all’altra senza esitazione. Le velocità sono abbastanza basse vista la tortuosità del percorso, cosa che non ci ha permesso di apprezzare le doti alla voce “rigorore in percorrenza” o alla voce “parta alta del contagiri”. Ma la reattività esplosiva nei cambi di direzione ce la siamo goduta fino all’ultimo metro. La velocità nel prendere la corda, che all’inizio spiazza perfino un po’, diventa poi un gioco una volta che abbiamo preso la giusta confidenza. Ecco, confidenza. Luci e ombre legate alla parola confidenza quando pensiamo alla Monster 1200 S My 2017. Confidenza sì, perché il motore è diventato finalmente più facile e non richiede più l’uso della frizione per ammorbidirne l’erogazione. La frenata è più confidente, nonostante l’impianto sia quello mutuato dalla Panigale con dischi da 330 mm di diametro sui quali lavorano meravigliose (anche esteticamente) pinze Brembo M50, appena presa in mano la leva del freno non si ha più la sensazione di essere ad un passo dal ribaltarsi. Per contro la Monster è meno confidente quando il gioco si fa duro. Ritorno al passato, quindi. Nella guida a ritmo elevato si muove parecchio, la velocità di risposta ai comandi può cogliere impreparato il guidatore meno smaliziato. La taratura di serie delle sospensioni è tendenzialmente rigida e rende al meglio solo con un manto stradale immacolato.
Il pacchetto sospensioni con forcella da 48 mm completamente regolabile e ammortizzatore posteriore anch’esso completamente regolabile, entrambi marchiati Ohlins, permettono di cucirsi la moto addosso come un abito di sartoria. Cosa che sicuramente faremo appena Ducati ce la metterà a disposizione per la nostra prova. E poi ancora lui, il motore. Che una volta superati i 6.000 giri indicati ti assesta un violentissimo calcio nel sedere spendendoti dritto in bocca alla curva
successiva. Accompagnato da un suono allo scarico, che fino ad allora ci era parso abbastanza contenuto, da temporale estivo. Il tutto coadiuvato da un cambio dotato di quick shift che permette di aumentare e scalare rapporto senza l’ausilio della frizione, perfettibile però nel funzionamento soprattutto in fase di scalata a bassa velocità. Completa il quadro un ricchissimo pacchetto elettronico denominato Ducati Safety Pack che, grazie all’impiego di una piattaforma inerziale marchiata Bosch, permette l’impiego di Abs con sistema Cornering attivo anche a moto inclinata, il controllo di trazione DTC e il Wheelie control in grado di gestire la tendenza dell’anteriore a prendere il volo. Naturalmente le soglie di intervento di tutti i controlli sono personalizzabili in base alle capacità di guida e alle condizioni della strada.
Nota dolente, il prezzo. Nella colorazione grigia pastello lucido ci vogliono 17.140 euro chiavi in mano per mettersi in box la nuova Monster 1200s, 200 euro meno nella versione rossa. È poi disponibile la base a 14.240 euro chiavi in mano, meno ricca nell’allestimento ma tutt’altro che povera. Cifre importanti giustificate però da una cura assoluta dei particolari e dall’utilizzo di componentistica la top. Sarà disponibile da gennaio 2017 presso i concessionari.
La nuova Ducati Monster 1200S ha tanto carattere e pare abbia attinto molte delle particolarità che in passato ne hanno contraddistinto il tipo di guidam e che negli anni hanno fatto della Monster una vera icona delle maxi-naked. È super reattiva, veloce in inserimento e nei cambi di direzione. Se il ritmo di guida si alza ha bisogno di essere condotta con determinazione e con molta attenzione.
L’ultima versione della Monster 1200 era sicuramente una moto molto piacevole da guidare, ma aveva perso un po' di quel “selvaggio” che tanto piace agli appassionati di questo modello, e del marchio Ducati, che negli oltre vent’anni di carriera ne hanno decretato un successo mondiale. Nella Monster 1200S m.y. 2017 il “selvaggio” è ritornato. A cominciare dalle novità a livello di design, perché la Monster è tutta più compatta. Il serbatoio è leggermente più piccolo (perde un litro di capacità), la coda più corta poggia su un telaietto reggisella ridisegnato al quale sono fissate anche le pedane del passeggero, ora separate da quelle del pilota. L’interasse è diminuito grazie al nuovo forcellone in alluminio più corto di 26 mm a tutto vantaggio della reattività. Lo scarico si ispira a quello della versione R. Il tutto per un peso di 200 kg senza benzina.
La sella, sempre regolabile in altezza tra 795 e 820 mm, è più orizzontale e tende a far scivolare meno in avanti durante la guida. Il manubrio è molto largo ma in proporzione non affatica in maniera insopportabile i polsi. La posizione a bordo è comoda con la Monster che è stretta tra le gambe come non ricordavamo da molto tempo. Il cruscotto è ben visibile grazie al display a colori TFT. Completo di ogni informazione possibile, varia i parametri indicati in base al riding mode impostato ed è completamente personalizzabile.
Ma visto che questo leggendario bicilindrico a L fa impazzire di emozione milioni di appassionati, vediamo un po' come va in questo suo ultimissimo sviluppo.
Il Testastretta 11° è ora omologato Euro4, ma non è certo stato un problema regalargli ancora una manciata di cavalli. La potenza massima è ora di 150 CV a 9.250 giri/min (+5 CV) con una coppia massima di 12,62 kgm a 7.750 giri/min (+0,9 kgm) Ma il dato più impressionante è che ora sono disponibili 10,00 kgm di coppia costante tra i 3 e i 10.000 giri. Che “schiena”, come si dice in gergo! il motore respira attraverso corpi farfallati ride-by-wire a sezione ovale con diametro equivalente a 56 mm.
Una volta in marcia, grande sorpresa. L’erogazione è progressiva e già dai primi metri capiamo che qualcosa è cambiato. La Monster ci permette di viaggiare anche a bassa velocità e con un rapporto alto inserito senza essere recalcitrante con il riding mode touring selezionato (tre quelli disponibili, insieme a sport e urban, quest’ultimo con potenza ridotta a 100 CV) guidiamo la Monster in maniera confortevole anche nel traffico. Pochi chilometri e inizia la strada che sale verso i monti. Una curva dietro l’altra, nel vero senso della parola. La Monster vola da una all’altra senza esitazione. Le velocità sono abbastanza basse vista la tortuosità del percorso, cosa che non ci ha permesso di apprezzare le doti alla voce “rigorore in percorrenza” o alla voce “parta alta del contagiri”. Ma la reattività esplosiva nei cambi di direzione ce la siamo goduta fino all’ultimo metro. La velocità nel prendere la corda, che all’inizio spiazza perfino un po’, diventa poi un gioco una volta che abbiamo preso la giusta confidenza. Ecco, confidenza. Luci e ombre legate alla parola confidenza quando pensiamo alla Monster 1200 S My 2017. Confidenza sì, perché il motore è diventato finalmente più facile e non richiede più l’uso della frizione per ammorbidirne l’erogazione. La frenata è più confidente, nonostante l’impianto sia quello mutuato dalla Panigale con dischi da 330 mm di diametro sui quali lavorano meravigliose (anche esteticamente) pinze Brembo M50, appena presa in mano la leva del freno non si ha più la sensazione di essere ad un passo dal ribaltarsi. Per contro la Monster è meno confidente quando il gioco si fa duro. Ritorno al passato, quindi. Nella guida a ritmo elevato si muove parecchio, la velocità di risposta ai comandi può cogliere impreparato il guidatore meno smaliziato. La taratura di serie delle sospensioni è tendenzialmente rigida e rende al meglio solo con un manto stradale immacolato.
Il pacchetto sospensioni con forcella da 48 mm completamente regolabile e ammortizzatore posteriore anch’esso completamente regolabile, entrambi marchiati Ohlins, permettono di cucirsi la moto addosso come un abito di sartoria. Cosa che sicuramente faremo appena Ducati ce la metterà a disposizione per la nostra prova. E poi ancora lui, il motore. Che una volta superati i 6.000 giri indicati ti assesta un violentissimo calcio nel sedere spendendoti dritto in bocca alla curva
successiva. Accompagnato da un suono allo scarico, che fino ad allora ci era parso abbastanza contenuto, da temporale estivo. Il tutto coadiuvato da un cambio dotato di quick shift che permette di aumentare e scalare rapporto senza l’ausilio della frizione, perfettibile però nel funzionamento soprattutto in fase di scalata a bassa velocità. Completa il quadro un ricchissimo pacchetto elettronico denominato Ducati Safety Pack che, grazie all’impiego di una piattaforma inerziale marchiata Bosch, permette l’impiego di Abs con sistema Cornering attivo anche a moto inclinata, il controllo di trazione DTC e il Wheelie control in grado di gestire la tendenza dell’anteriore a prendere il volo. Naturalmente le soglie di intervento di tutti i controlli sono personalizzabili in base alle capacità di guida e alle condizioni della strada.
Nota dolente, il prezzo. Nella colorazione grigia pastello lucido ci vogliono 17.140 euro chiavi in mano per mettersi in box la nuova Monster 1200s, 200 euro meno nella versione rossa. È poi disponibile la base a 14.240 euro chiavi in mano, meno ricca nell’allestimento ma tutt’altro che povera. Cifre importanti giustificate però da una cura assoluta dei particolari e dall’utilizzo di componentistica la top. Sarà disponibile da gennaio 2017 presso i concessionari.
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