Anteprime
Harley-Davidson gamma Touring 2017: la prova
A bordo delle nuove Harley-Davidson per scoprire l'inedito motore Milwaukee-Eight da 107 pollici cubi. Quattro valvole per cilindro, tanta coppia e un carattere ancora più deciso, sotto un vestito che da 50 anni continua a stregare il mondo intero. Ecco il sogno americano
E ora lo stiamo provando. Siamo a Tacoma, Stato di Washington, ultimo lembo di territorio statunitense prima del confine con il Canada.
Minimo a 850 giri, dunque. La frizione è a comando idraulico, più morbida da azionare e dotata di un sistema meccanico in grado di diminuire il rischio di bloccaggi della ruota posteriore nelle scalate più decise. Ridotto anche il rumore meccanico, e così ora ci si può godere ancora meglio il leggendario suono dello scarico. Anche le sospensioni beneficiano di alcune novità, con l’introduzione di una forcella di provenienza Showa e un ammortizzatore posteriore con una aumentata capacità di regolazione del precarico effettuabile tramite una manopola.
In questi due giorni in mezzo a verdi foreste che sembrano non avere mai fine, saltiamo da una Touring all’altra. Ognuna ha il suo carattere, ma tutte indiscutibilmente hanno tratto notevoli benefici dal nuovo motore. Certo, la Road King ha caratteristiche dinamiche diverse dalla opulenta Ultra Limited. Ovviamente dipende dal peso in gioco e dalla sua distribuzione, dalle dimensioni delle ruote, dalla posizione in sella.
Quello che invece non cambia è il gusto che si prova nel ruotare il comando del gas. Ci godiamo il tour cercando di guidare sempre alla minima velocità possibile. Si, perché a noi, una Harley piace guidarla così. Con un rapporto alto inserito, lasciandola scorrere tra una curva e l’altra senza mai forzare nulla. Aspettando di poter accelerare, in maniera il più possibile progressiva, e goderci ogni singolo giro che prende il motore. Un appagamento fisico oltreché sonoro per via del suono cupo e profondo che proviene dagli scarichi di serie. Inutile cercare la parte alta del contagiri, il motore ha coppia da vendere ai medi ed è lì che dà il meglio.
Altrettanto inutile frenare forte in ingresso di curva, pur essendo l’impianto adeguato ai pesi in gioco davvero importanti. Meglio approfittare del freno motore e andare a prendere la corda in maniera rotonda e progressiva.
Praticamente assenti le vibrazioni “nocive”, sono rimaste solo quelle di goduria. Dategli la marcia, che volete… ci si può permettere di scendere fin quasi sotto i 1.500 giri/min senza che il twin americano si rifiuti di acquistare velocità. E lo fa in maniera straordinariamente “smooth”, come dicono da queste parti.
Attraversando il meraviglioso Olympic National Park, mille volte ci troviamo a lasciar scendere volontariamente il regime del motore per poi riprendere velocità con un rapporto alto inserito per il solo gusto di sentire le mitiche good vibrations battere solo per noi.
In sella poi alla Street Glide Special, alla Road Glide Special e alla Ultra Limited ci godiamo il raffinato sistema di infotainment con display da 6,5 pollici touch perfettamente interfacciabile con il nostro smartphone e dotato di navigatore. Così la play-list preferita fa da colonna sonora al viaggio, mentre intorno a noi scorrono paesaggi mozzafiato tra montagne dalle alte vette e intrusioni dell’Oceano Pacifico che in questa zona di territorio americano crea dei veri e proprio fiordi. Mai come in questa volta avevamo accusato il fascino delle leggendarie bicilindriche di Milwaukee.
Difetti? Davvero evidenti nessuno, anzi. Come anticipato, qualche limite delle versioni precedenti, come una certa rumorosità meccanica e le vibrazioni fastidiose, sono stati colmati. Certo, sulle Touring il peso è sempre decisamente importante e le manovre a bassa velocità richiedono la massima attenzione.
Grandi soddisfazioni, dunque. E ora, una considerazione. A Milwaukee negli ultimi 20 anni sono stati bravissimi ad aggiornare la loro gamma senza mutarne l’immagine, ma adottando una dopo l’altra soluzioni tecnologiche al passo con i tempi. L’iniezione elettronica, l’ABS, il raffreddamento a liquido per le teste, ora le 4 valvole per cilindro. E hanno riscosso consensi anche da parte dei loro aficionados più integralisti, che anno dopo anno hanno dimostrato di saper apprezzare moto sempre più facili, sicure e anche prestanti.
A questo punto, dunque, queste moto che per prezzo (si parte dai 24.900 euro delle Road King, per passare i 30.000 con i modelli più equipaggiati), piacere di guida e immagine sono indiscutibilmente dei prodotti “premium”, non si meritano un bel controllo di trazione? Quando hai un motore capace di metter giù così tanta coppia sull’asfalto, perché non permettere di godersela in tutta serenità anche sul pavé bagnato? La tecnologia c’è, e siamo sicuri che non si scandalizzerebbe nessuno, proprio come non ci si è scandalizzati a suo tempo per l’ABS o l’iniezione. E già che siamo sulla “wish list”, non ci dispiacerebbero delle sospensioni a controllo elettronico.
A domanda specifica i tecnici Harley-Davidson ci hanno risposto che hanno valutato la possibilità di introdurre questi controlli, decidendo poi di optare per una scelta votata alla semplicità. Noi speriamo siano tra le novità che troveremo nei prossimi anni. Per intanto invidiamo - e tanto - chi potrà mettersi in garage una Harley della gamma Touring 2017.
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