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Aprilia Tuono V4 1100 RR: la belva ammaestrata
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Era una delle naked più cattive e veloci in circolazione, oggi si rivela anche docile e piacevole su strada, questo anche grazie a un'elettronica ulteriormente evoluta. Occhio però, il carattere rimane racing. Due le versioni, RR (15.550 euro c.i.m.) e Factory (17.650 euro)
Aprilia Tuono. Un nome, una garanzia. La naked veneta non ha bisogno di molte presentazioni, la sua fama la precede: è una delle moto più cattive, prestanti, appaganti che ci siano in circolazione, capace di soddisfare tanto lo smanettone da pista quanto il diportista domenicale con animo sportivo. Insomma, una sportiva vera senza i limiti "strutturali" di una racer con i semimanubri, una moto completa e per certi versi versatile che in questa versione 2015 (battezzata Tuono V4 1100 e disponibile nella doppia versione RR e Factory) alza ancor di più l'asticella dell'efficacia globale. La Factory si riconosce per le grafiche "racing", le sospensioni Öhlins e l'ammortizzatore di sterzo realizzato sempre dall'azienda svedese.
Non sono poche, infatti, le novità tecniche da segnalare per questa nuda, gemella della velocissima RSV4, a partire dal propulsore che per l'occasione è stato maggiorato fin sulla soglia dei 1.077 cc: per raggiungere questo valore l'alesaggio è passato da 78 a 81 mm, invariata invece la corsa, che rimane la stessa della sorella carenata. Questo ha permesso di ottenere un picco di potenza massima maggiore (da 170 a 175 CV) e una curva di coppia più omogenea e corposa, specie ai medi regimi. Altre modifiche da segnalare al V4 di 65° riguardano l'albero motore con perni di biella dal minor diametro, inedite bielle e nuovi pistoni. Anche l'elettronica di gestione ha subito un'evoluzione, pur rimanendo sempre imperniata intorno alla "piattaforma" digitale APRC (che gestisce il controllo di trazione, il quick-shift, l'antiimpennata nonché il launch control): le tarature sono ora tutte all'insegna della massima dolcezza di intervento, questo per massimizzare il feeling con la moto e quindi l'efficacia, specie su strada.
Nuova anche la terna di mappe motore Sport, Track e Race (che va a sostituire la precedente Rain/Sport/Track) mentre rimane come un caposaldo progettuale l'ABS regolabile su tre livelli di intervento, per venire incontro allo stradista ma anche a chi cerca il tempo in pista.
Molte le modifiche alla ciclistica al fine di migliorare soprattutto l'agilità: diminuisce l'inclinazione del cannotto di sterzo (da 25,1° a 24,7°) e l'avanzamento della forcella mentre l'avancorsa passa da 107,4 a 99,7 mm. La casa dichiara anche l'aumento della lunghezza del forcellone, ma qui il valore è di soli 4 mm. Meno sostanziali ma sicuramente d'impatto le modifiche al cupolino e al frontale che sfoggia un nuovo e più leggero gruppo ottico. Anche il codino è inedito e riprende la linea di quello della RSV4. Le ultime annotazioni riguardano il manubrio e la sella: il primo è meno angolato e quindi leggermente più sportivo, la seconda è più bassa di 15 mm, modifiche queste che hanno comportato una diversa ergonomia e conseguentemente una posizione di guida meno accogliente e più caricata verso l'avantreno.
Passando ai dettagli, vanno segnalate le maniglie per il passeggero ben integrate nella struttura del codino: lascia invece a desiderare la pompa del freno anteriore, decisamente poco appariscente (ma comunque funzionale...). Nel pacchetto elettronico della nuova Tuono è compresa la Piaggio Multimedia Platform, un sistema multimediale che trasforma lo smartphone in una sorta di computer di bordo.
Nuova anche la terna di mappe motore Sport, Track e Race (che va a sostituire la precedente Rain/Sport/Track) mentre rimane come un caposaldo progettuale l'ABS regolabile su tre livelli di intervento, per venire incontro allo stradista ma anche a chi cerca il tempo in pista.
Molte le modifiche alla ciclistica al fine di migliorare soprattutto l'agilità: diminuisce l'inclinazione del cannotto di sterzo (da 25,1° a 24,7°) e l'avanzamento della forcella mentre l'avancorsa passa da 107,4 a 99,7 mm. La casa dichiara anche l'aumento della lunghezza del forcellone, ma qui il valore è di soli 4 mm. Meno sostanziali ma sicuramente d'impatto le modifiche al cupolino e al frontale che sfoggia un nuovo e più leggero gruppo ottico. Anche il codino è inedito e riprende la linea di quello della RSV4. Le ultime annotazioni riguardano il manubrio e la sella: il primo è meno angolato e quindi leggermente più sportivo, la seconda è più bassa di 15 mm, modifiche queste che hanno comportato una diversa ergonomia e conseguentemente una posizione di guida meno accogliente e più caricata verso l'avantreno.
Passando ai dettagli, vanno segnalate le maniglie per il passeggero ben integrate nella struttura del codino: lascia invece a desiderare la pompa del freno anteriore, decisamente poco appariscente (ma comunque funzionale...). Nel pacchetto elettronico della nuova Tuono è compresa la Piaggio Multimedia Platform, un sistema multimediale che trasforma lo smartphone in una sorta di computer di bordo.
Memori dell'indole estrema della precedente versione, ci aspettavamo una moto difficile da gestire sulle strette, sconnesse e scivolose strade appenniniche a ridosso della riviera romagnola, teatro del test. E invece nulla di tutto ciò: incredibilmente ci siamo ritrovati in sella a un mezzo che asseconda anche la guida tranquilla, che rassicura sullo stretto e sullo sconnesso, che non impone uno stress psicofisico elevato. Certo, il nuovo manubrio alla lunga si fa sentire sui palmi delle mani e sugli avambracci, ma è cosa da poco.
Quello che maggiormente sorprende della Tuono è la nuova taratura delle sospensioni che riescono a filtrare le malformazioni con rara perizia, regalando al pilota stabilità, precisione di guida e sicurezza in appoggio. L'agilità di questa maxi rimane quella eccellente della precedente versione (ma ci riserviamo di riaffrontare la questione su percorsi dinamicamente meno castranti…), così come il feeling di guida rimane improntato alla performance. Una valutazione quest'ultima che vale soprattutto per il motore che ora sembra più concreto e fluido ai medi… merito anche della taratura elettronica che ha regalato dosi massicce di dolcezza quando si riprende in mano il gas. E la valanga di CV a disposizione non fanno per nulla paura. Anche perché c'è sempre il traction control a porre rimedio all'eventuale esuberanza del pilota, con il suo modo pastoso ed educato di intervenire. Lo stesso si può dire dell'ABS, che lavora in abbinamento ad un impianto a cui la potenza non manca di certo. Insomma, la Tuono offre di tutto e di più… e nella versione RR non costa molto più della diretta concorrenza. Anzi, in qualche caso può risultare anche economica.
Quello che maggiormente sorprende della Tuono è la nuova taratura delle sospensioni che riescono a filtrare le malformazioni con rara perizia, regalando al pilota stabilità, precisione di guida e sicurezza in appoggio. L'agilità di questa maxi rimane quella eccellente della precedente versione (ma ci riserviamo di riaffrontare la questione su percorsi dinamicamente meno castranti…), così come il feeling di guida rimane improntato alla performance. Una valutazione quest'ultima che vale soprattutto per il motore che ora sembra più concreto e fluido ai medi… merito anche della taratura elettronica che ha regalato dosi massicce di dolcezza quando si riprende in mano il gas. E la valanga di CV a disposizione non fanno per nulla paura. Anche perché c'è sempre il traction control a porre rimedio all'eventuale esuberanza del pilota, con il suo modo pastoso ed educato di intervenire. Lo stesso si può dire dell'ABS, che lavora in abbinamento ad un impianto a cui la potenza non manca di certo. Insomma, la Tuono offre di tutto e di più… e nella versione RR non costa molto più della diretta concorrenza. Anzi, in qualche caso può risultare anche economica.
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