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Yamaha X-MAX 250: la città è piccola

di Andrea Padovani il 23/04/2014 in Anteprime

Riprende lo stile moderno del 400 cc e offre tanta funzionalità, specie negli spostamenti urbani. Anche se limitarlo ai semafori e alle file di macchine sarebbe davvero un peccato viste le sue doti dinamiche. I prezzi? 4.390 c.i.m. per il 125, 4.790 per il "duemmezzo". E se volete l'ABS sono altri 400 euro…

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Può uno scooter adattarsi all'uso cittadino e allo stesso tempo offrire un valido servizio nelle gite fuoriporta? Può un commuter urbano essere esteticamente gradevole e allo stesso tempo molto funzionale? Si. A ben guardare, infatti, lo Yamaha X-MAX è uno dei migliori compromessi presenti sul mercato, oggi più di ieri grazie al restyling cui è stato sottoposto (che riprende gli stilemi del più corposo X-MAX 400, recentemente rivisto nella linea), alle migliorie funzionali e a quelle relative alla posizione di guida, ora più eretta. Rimane ovviamente la doppia cilindrata, quella da 250 cc (provata sulle strade di Bologna e tra le curve dell'Appennino) che si affianca alla canonica 125 cc, maggiormente orientata all'uso cittadino. Se le prestazioni del mono più piccolo sono perfette per divincolarsi dalla morsa del traffico da semaforo a semaforo, con il "duemmezzo" ci si può permettere di uscire dalla canonica cerchia della tangenziale e programmare la classica gita in campagna. Tra le curve, infatti, l'X-MAX 250 non delude, tutt'altro… Giudizio che vale anche per il prezzo, visto che costa 300 euro in meno della versione precedente: 4.790 c.i.m. Se però volete anche l'ABS occorre aggiungere altri 400 euro, una spesa supplementare quasi obbligatoria al giorno d'oggi.
Tutto nuovo dicevamo. La linea moderna e sportiva non delude le aspettative dei palati più raffinati: il frontale - a doppio fanale - ricorda quello dell'ormai mitico TMAX, mentre al retrotreno spiccano il codino slanciato e il gruppo ottico a led. Seduti in sella si possono fare due considerazioni: la prima riguarda il ponte di comando e la zona del retroscudo, la seconda la posizione di guida. La praticità trova riscontro nella nuova strumentazione, ora completamente digitale e davvero completa circa le informazioni che fornisce al pilota: è suddivisa in tre zone ed è gestibile mediante un inedito e pratico deviatore posto sul blocchetto elettrico di destra. Poco più sotto si possono notare due ampi vani, uno dei quali protetto con serratura. L'unico appunto, qui, va agli sportellini caratterizzati da plastiche piuttosto sottili e "ballerine".
Nessun appunto invece alla posizione in sella, ora ancora più eretta e "motociclistica" per il massimo del feeling nella guida: in questo senso vanno segnalati anche la nuova sella e la maggior protezione aerodinamica offerta dallo scudo anteriore, dal parabrezza più alto di ben 50 mm e dai deflettori laterali posti in prossimità delle manopole. Uno degli aspetti più importanti in uno scooter è la capacità del vano sottosella: quello dell'X-MAX, a detta del costruttore, è stato aumentato dell'8% raggiungendo i 37 litri di capacità e può ospitare due caschi integrali e qualche altro piccolo oggetto come ad esempio una tuta antipioggia o una catena antifurto.
Praticamente invariata la base tecnica che sfrutta un telaio a traliccio e l'affidabile monocilindrico con distribuzione monoalbero e quattro valvole, alimentato con un sistema ad iniezione elettronica. Da segnalare che la razionalizzazione costruttiva ha permesso di contenere ulteriormente il peso: la casa dichiara infatti un risparmio di 4 kg per il 125 cc e di 2 kg per il 250 cc.
Come era ovvio attendersi, sono molti gli accessori creati ad hoc per l'X-MAX. Per comodità, i principali sono stati raggruppati in due pacchetti (che tra le altre permettono un risparmio del 20% rispetto alla somma dei prezzi delle singole parti che compongono l'allestimento): lo Sport (plexiglass basso, pedane in alluminio e porta targa Akrapovic omologato; 240 euro) e il Touring (plexiglass alto, portapacchi posteriore e baule da 39 o 50 litri in tinta; 468 euro). Ma la lista degli optional è molto più lunga e comprende anche il terminale di scarico sportivo, le manopole riscaldabili, il telo coprigambe e la borsa per il tunnel centrale. Questo per citare solo i più importanti.
La principale dote dinamica dell'X-MAX 250 è l'ottimo bilanciamento raggiunto tra maneggevolezza e stabilità. Una dote non da poco visto che permette di guidare in tutta sicurezza in ogni situazione e su ogni tipo di percorso: uno scooter molto, troppo agile, rischia di prendere in contropiede i meno avvezzi a questo tipo di mezzo. Al contrario, tanta stabilità potrebbe limitare l'azione nel traffico, quando si cerca di arrivare sotto al semaforo divincolandosi dalle lunghe e contorte code cittadine. L'X-MAX permette ogni manovra a cuor leggero, anche grazie alla favorevole posizione di guida (con busto eretto e gambe correttamente piegate) che garantisce pieno controllo sul manubrio. Certo, la sella dura alla lunga affatica il fondoschiena, ma non stiamo certo parlando di una tourer da lunghi viaggi…
La reattività è insomma elevata ma non eccessiva, la precisione di guida ottima: all'aumentare della velocità abbiamo scoperto uno scooter stabile e dalle buone doti di piegatore che in breve hanno permesso di consumare il cavalletto sull'asfalto con estrema leggerezza. E la luce a terra in curva non è certo un difetto dell'X-MAX…
Motore e freni completano un quadro eccellente: il monocilindrico Yamaha, pur non brillando allo spunto da fermo (più a causa della taratura conservativa della frizione e del variatore che per demeriti del propulsore…), si fa valere con punte velocistiche di tutto rispetto e per consumi contenuti. Durante il test, mediamente abbiamo registrato valori intorno ai 24-25 km/litro, pur senza lesinare sul gas. Anche l'impianto frenante ha offerto caratteristiche allineate alla qualità globale del mezzo: potenza elevata e un intervento dell'ABS sempre misurato, mai troppo invadente. Un comportamento registrato tanto in città, quanto nei ben più probanti tornanti in discesa dell'Appennino.
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