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Yamaha MT-07: tentazione forte

di Stefano Gaeta il 11/02/2014 in Anteprime

È costruita con cura, ha una linea intrigante e sfodera prestazioni più che valide. Insomma, la nuova bicilidrica della Yamaha è una entry level, soltanto nel prezzo

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Le chiamavano entry level. Fino a pochi anni fa, il neofita che decideva di avvicinarsi al mondo moto con un budget ridotto andava inevitabilmente incontro a qualche rinuncia, che questa fosse estetica, con un design non particolarmente attraente, o tecnica, con motori un po' sempliciotti e componentistica di basso profilo.
Insomma, ci si metteva in box qualcosa che non era quello che si desiderava fino in fondo. Già da qualche tempo i giapponesi hanno iniziato a proporre delle "entry level" di un certo livello e con 5.000/6.000 euro si possono comprare moto con la m maiuscola. E ora Yamaha si spinge oltre. Con un perentorio colpo di spugna, la casa di Iwata cancella definitivamente tutti i preconcetti legati alle cosiddette moto "entry level".
La nuova naked bicilindrica MT-07 è più che valida anche per chi ha già un po' di esperienza e cerca qualcosa di piacevole senza essere costretto per forza a rifarsi su di una supernaked. La MT-07, lunga e distesa come un felino, ha una linea grintosa, una cura per le finiture ben al di sopra della media e, come vedremo, spinge forte e sta in strada.
Disponibile da fine febbraio, costerà solo 5.890 euro c.i.m. (500 in più per la versione ABS), con 3 anni di garanzia. Che le rivali inizino a tremare. (A questo punto un doveroso sfogo, rivolto non solo a Yamaha, ma a tutti i costruttori: perché diavolo fino a tre anni fa una moto del genere sarebbe costata almeno 7.500 euro? Chiuso lo sfogo del redattore).
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Belle le plastiche, bella la verniciatura, sportiveggiante il forcellone in acciaio con bracci asimmetrici, pulito il layout del bicilindrico parallelo, un bialbero 8 valvole da 689 cc.

Ecco, è arrivato il momento di scoprire se sotto il vestito curato della Yamaha MT-07 c'è un'anima in grado di far battere il cuore. La naked di Iwata è stretta di fianchi e leggera tra le gambe (solo 179 i kg di peso dichiarati in ordine di marcia), con un'ergonomia di seduta nel complesso buona, un po' motardesca con il manubrio largo e quasi sotto il naso, anche se ad essere pignoli, avremmo preferito una sella leggermente più distante dalle pedane, quest'ultime piuttosto alte per garantire buoni angoli di piega. Piuttosto "sportiva", a prima vista l'ospitalità per il passeggero. Vedremo in un test più approfondito come si sta dietro al pilota.

Sin dai primi metri la Yamaha MT-07 trasmette grande confidenza. Il motore prende i giri in maniera molto omogenea, l'erogazione è piacevolmente fluida e pulita. Che abbinata alla potenza di 74,8 CV rende la MT-07 decisamente gustosa.

Tutto ciò è possibile grazie (anche) all'adozione di un albero motore con fasatura a 270°, soluzione già adottata da Yamaha, che regala al bicilindrico parallelo un carattere paragonabile a quello di un twin a V di 90°. Davvero ridotte al minimo le vibrazioni, grazie alla presenza del contralbero di equilibratura. La discreta disponibilità di coppia ai bassi e medi regimi permette un moderato uso del cambio, che mostra rapporti ben spaziati tra loro e innesti precisi, mentre non ci ha convinto fino in fondo la frizione che "attacca" troppo tardi.
Positiva, poi, la gestione del comando del gas, priva di on-off e con una perfetta sincronia tra i movimenti dell'acceleratore e la risposta del motore. Ricordiamo che per i neopatentati c'è anche la versione da 47,6 CV.

Premesso che le strade di Lanzarote sono ben curate, a differenza delle nostre, la MT-07 tra le curve si muove con discreta agilità, coadiuvata da un comparto sospensioni adeguato: la forcella e il mono sono ben dimensionati per le prestazioni della moto ma, come spesso accade su mezzi di questa fascia di prezzo, quando si alza il ritmo in maniera esagerata mostrano qualche ondeggiamento. La forcella non dispone di regolazioni, mentre il mono può essere regolato solo nel precarico molla.

Poco da denunciare anche per quanto riguarda la frenata, gestibile ma non cattiva. I tecnici Yamaha hanno puntato più su un'azione progressiva dell'impianto piuttosto che sulla potenza, andando incontro ai meno esperti che potrebbero trovarsi in difficoltà con sistemi più aggressivi. Meno "spugnoso" il disco posteriore, con cui ci siamo divertiti con qualche bloccaggio… volontario.

Perché è forse questo uno degli aspetti che più ci è piaciuto della nuova Yamaha MT-07: la capacità di adattarsi ai desideri del pilota senza battere ciglio. Sa passeggiare sorniona in sesta marcia e riprendere da meno di tremila giri senza sussulti; poi basta settare il cervello in modalità "teppista" e lei segue i comandi senza fare una piega.

Insomma, la MT-07 fa quasi tutto e lo fa davvero molto bene. Tra gli obiettivi dei progettisti del motore, infatti, anche ridurre gli attriti interni per limitare i consumi (la Casa dichiara una media di oltre 24 km/lt). Brava Yamaha.
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