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I viaggi dei lettori
Les Gorges du Verdon
di Luigi Eraldo Ferrari e Fabrizio Lavezzo
il 30/06/2011 in I viaggi dei lettori
Due amici e una vacanza inaspettata: ecco il racconto di una gita alla scoperta del canyon più grande d'Europa e dei suoi paesaggi estremi e affascinanti
Les Gorges du Verdon
Non è semplice mettere d'accordo problemi di tempo, di lavoro, di famiglia e la voglia di "andare" senza troppi pensieri con la propria "tedescona" (leggasi BMW R 1200 GS).
Però se l'occasione si presenta bisogna coglierla al volo.
Così senza aver avuto troppo tempo per pensarci, un venerdì mattina presto, con solo un'idea "di massima" in testa, si parte "pancia a terra" (nei limiti del codice) e si affronta una discreta tappa autostradale di trasferimento fino ad Asti, poi Alba e Bra fino a Cuneo ( 420 km circa).
Tralascio le focacce e mezzo bicchiere di barolo degli straordinari vigneti lungo la via; da Cuneo fino al confine di Stato proseguiamo attraverso il Col di Tenda.
Il tempo, a tratti piovoso, non ci favorisce particolarmente, ma la montagna con i suoi saliscendi, i tornanti, il bosco ed i paesaggi continuamente mutevoli è il terreno di elezione della GS 1200 che, pur esteticamente possente, sa districarsi con la leggerezza della libellula e appaga la nostra voglia di andare.
Però se l'occasione si presenta bisogna coglierla al volo.
Così senza aver avuto troppo tempo per pensarci, un venerdì mattina presto, con solo un'idea "di massima" in testa, si parte "pancia a terra" (nei limiti del codice) e si affronta una discreta tappa autostradale di trasferimento fino ad Asti, poi Alba e Bra fino a Cuneo ( 420 km circa).
Tralascio le focacce e mezzo bicchiere di barolo degli straordinari vigneti lungo la via; da Cuneo fino al confine di Stato proseguiamo attraverso il Col di Tenda.
Il tempo, a tratti piovoso, non ci favorisce particolarmente, ma la montagna con i suoi saliscendi, i tornanti, il bosco ed i paesaggi continuamente mutevoli è il terreno di elezione della GS 1200 che, pur esteticamente possente, sa districarsi con la leggerezza della libellula e appaga la nostra voglia di andare.
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Hai fatto anche tu un viaggio, una vacanza, un itinerario in moto che scatenano la libidine di un vero motociclista? Mandaci il racconto e le foto all'indirizzo: redazione@motonline.com |
Siamo due "maturi" motociclisti con diversi km ormai alle spalle; per questi tre giorni abbiamo immaginato un percorso attraverso le Alpi delle Provenza fino alle "Gorges du Verdon".
Le "Gorges" sono il canyon più grande d'Europa ed il secondo al mondo, e sono formati dal fiume Verdon che nel corso di molti ma molti anni, ha scavato nel calcare dell'alta Provenza questa meraviglia.
Le "Gorges" sono il canyon più grande d'Europa ed il secondo al mondo, e sono formati dal fiume Verdon che nel corso di molti ma molti anni, ha scavato nel calcare dell'alta Provenza questa meraviglia.
Lungo il percorso, con punti dove le rocce si elevano a strapiombo anche per più di 700 metri, sono state costruite cinque dighe, ma questo non toglie fascino alle bellezze naturali, ai paesaggi caratteristici che possono essere apprezzati e dai motociclisti per l'innumerevole quantità di curve, ma anche dalle famiglie per le molte attrezzature turistiche e soprattutto dagli sportivi per la notevole quantità di attività come la vela, la canoa, il rafting, il parapendio, la bicicletta e perché no anche il bungee jumping.
Ma andiamo con calma: superato il Col di Tenda siamo in territorio francese, arriviamo nel tardo pomeriggio a Sospel dove in un primo momento pensiamo di sostare per la notte.
La vicinanza di Mentone ci fa però proseguire per una manciata di chilometri.
Ma andiamo con calma: superato il Col di Tenda siamo in territorio francese, arriviamo nel tardo pomeriggio a Sospel dove in un primo momento pensiamo di sostare per la notte.
La vicinanza di Mentone ci fa però proseguire per una manciata di chilometri.
Mentone è l'immagine speculare francese di Ventimiglia, una piacevole cittadina sul mare.
Senza problemi troviamo una sistemazione per la notte e trascorriamo una piacevole serata a cena sul lungomare dove, approfittando di questo ponte, si affollano molti turisti in una atmosfera che prefigura l'incalzante stagione estiva.
Una buona colazione con i burrosissimi croissant francesi ed eccoci pronti per ritornare a Sospel e per poi prendere la direzione del Col de Turini.
La scalata di questo colle è una delle tappe fondamentali del famoso Rally di Montecarlo e mentre saliamo questi ripidi tornanti, protetti solo da piccoli muretti con strapiombi da paura, mi ritornano alla mente i miti della giovinezza, le immagini delle sciabolate di luce delle batterie di fanali sui musi delle bellissime Lancia Fulvia Hf e Stratos, delle Porsche e delle incredibili Mini Cooper che scivolavano in "derapage" tra muri di neve e di folla fino in cima al colle e poi giù verso Montecarlo.
In cima al colle solite foto di rito davanti al cartello stradale e poi via in direzione Lantosque e da qui lungo una curvosissima strada che costeggia le Gorges de la Vesubie incrociamo la Route des Grandes Alpes che si snoda costeggiando il fiume Var verso Puget-Theniers e poi Entreveaux con la sua ben conservata rocca fortificata.
Da qui attraverso il Col de Toutes Aures ed il Col de la Blache fino a Castellane dove finalmente si fa conoscenza con il fiume Verdon che seguiamo fino al Pont Sublime e a Palude sur Verdon.
Nonostante l'inverno sia finito da poco le strade francesi sono ben tenute e pulite, i rattoppi ben livellati permettono una andatura di normale attenzione e anche il tempo, alla faccia delle previsioni avverse, sembra dalla nostra.
I minacciosi nuvoloni scuri infatti ci precedono anche se di poco oppure ci seguono, lasciandoci comunque tranquilli di godere di questa splendida "giornata di moto".
Vicino a Moustiers Saint Marie sosta per uno spuntino veloce: ci troviamo più o meno ad uno degli angoli del grande Lac de Sainte Croix dove navigano battelli e barche a vela, ci sono sciatori d'acqua o normali turisti in cerca di relax e un po' di abbronzatura.
Lasciato il lago seguiamo il canyon ora a livello delle turbinose acque e dei gorghi, dove esperti canoisti tentano di domare la forza della natura, ora in alto su belle strade ricavate sui costoni di rocce che molte migliaia di anni fa forze incredibili hanno innalzato per centinaia di metri formando anche terrazzi naturali come la Corniche Sublime dalla quale si possono ammirare splendide vedute di questi Gorges che continuano a stupirci per la loro bellezza.
Un po' alla volta, curva dopo curva, lasciamo questa meraviglia fino ad incrociare la Route 85: attraverso il Col de Valferriere, il Pas de la Faye e il Col du Pilon arriviamo a Grasse e da qui a Cannes.
Pernottiamo in un hotel di questa "glamourosa" cittadina con il bellissimo lungomare dove passeggiano centinaia di persone: fino alle ore più piccole si possono incrociare tipi "improbabili" e splendide ragazze assolutamente griffate che sfilano sui lunghi marciapiedi forse sognando il tappeto rosso della famosa Croisette cinematografica.
Senza problemi troviamo una sistemazione per la notte e trascorriamo una piacevole serata a cena sul lungomare dove, approfittando di questo ponte, si affollano molti turisti in una atmosfera che prefigura l'incalzante stagione estiva.
Una buona colazione con i burrosissimi croissant francesi ed eccoci pronti per ritornare a Sospel e per poi prendere la direzione del Col de Turini.
La scalata di questo colle è una delle tappe fondamentali del famoso Rally di Montecarlo e mentre saliamo questi ripidi tornanti, protetti solo da piccoli muretti con strapiombi da paura, mi ritornano alla mente i miti della giovinezza, le immagini delle sciabolate di luce delle batterie di fanali sui musi delle bellissime Lancia Fulvia Hf e Stratos, delle Porsche e delle incredibili Mini Cooper che scivolavano in "derapage" tra muri di neve e di folla fino in cima al colle e poi giù verso Montecarlo.
In cima al colle solite foto di rito davanti al cartello stradale e poi via in direzione Lantosque e da qui lungo una curvosissima strada che costeggia le Gorges de la Vesubie incrociamo la Route des Grandes Alpes che si snoda costeggiando il fiume Var verso Puget-Theniers e poi Entreveaux con la sua ben conservata rocca fortificata.
Da qui attraverso il Col de Toutes Aures ed il Col de la Blache fino a Castellane dove finalmente si fa conoscenza con il fiume Verdon che seguiamo fino al Pont Sublime e a Palude sur Verdon.
Nonostante l'inverno sia finito da poco le strade francesi sono ben tenute e pulite, i rattoppi ben livellati permettono una andatura di normale attenzione e anche il tempo, alla faccia delle previsioni avverse, sembra dalla nostra.
I minacciosi nuvoloni scuri infatti ci precedono anche se di poco oppure ci seguono, lasciandoci comunque tranquilli di godere di questa splendida "giornata di moto".
Vicino a Moustiers Saint Marie sosta per uno spuntino veloce: ci troviamo più o meno ad uno degli angoli del grande Lac de Sainte Croix dove navigano battelli e barche a vela, ci sono sciatori d'acqua o normali turisti in cerca di relax e un po' di abbronzatura.
Lasciato il lago seguiamo il canyon ora a livello delle turbinose acque e dei gorghi, dove esperti canoisti tentano di domare la forza della natura, ora in alto su belle strade ricavate sui costoni di rocce che molte migliaia di anni fa forze incredibili hanno innalzato per centinaia di metri formando anche terrazzi naturali come la Corniche Sublime dalla quale si possono ammirare splendide vedute di questi Gorges che continuano a stupirci per la loro bellezza.
Un po' alla volta, curva dopo curva, lasciamo questa meraviglia fino ad incrociare la Route 85: attraverso il Col de Valferriere, il Pas de la Faye e il Col du Pilon arriviamo a Grasse e da qui a Cannes.
Pernottiamo in un hotel di questa "glamourosa" cittadina con il bellissimo lungomare dove passeggiano centinaia di persone: fino alle ore più piccole si possono incrociare tipi "improbabili" e splendide ragazze assolutamente griffate che sfilano sui lunghi marciapiedi forse sognando il tappeto rosso della famosa Croisette cinematografica.
Il giorno seguente seguiamo la strada costiera per Cagnes e Nizza: gli scorci che si possono ammirare ci fanno capire quanto sia meritata la fama di questa "Costa Azzurra", e non solo da un punto di vista paesaggistico ma anche architettonico e urbanistico.
Infine eccoci arrivare al "palmato" lungomare della Promenade des Anglais di Nizza, dove ci concediamo una " vasca" con sosta al famoso "Negresco".
In men che non si dica arriviamo a Monaco, fitta foresta di costosissimo cemento per "famosi" di ogni tipo.
Il gran premio è stato disputato da una settimana e sono ancora installate tutte le protezioni, i guard rails e le tribune, quindi quale migliore occasione per fare un giretto di pista?
Ecco la salita di S. Devote e le curve del Casino e dell'Hotel de Paris, la discesa del Mirabeau verso l'hotel Lowe, il tunnel, la chicane e il lungomare, la Rascasse ed il rettilineo che ha visto i trionfi di Hill, Rindt, Senna, Prost e tanti altri campioni che hanno scritto la storia dell'automobilismo volando sulle strade di questo anacronistico ma affascinante toboga.
Una passeggiatina davanti al casino e all'Hotel de Paris in mezzo a molti curiosi che sbirciano alla ricerca di qualche "famoso" che abbia voglia o bisogno di farsi vedere; sconsiglio caldamente un caffè al pur affollatissimo bar di fianco al casino dato il conto da capogiro presentato agli occhi sbarrati del mio "imprudente" compagno di viaggio.
Si torna verso casa anche intruppati in una coda colossale da Ventimiglia a Genova: fortuna che la "tedescona", lasciatemi dire "perfetta" in ogni occasione, scivola tra una macchina e l'altra come Thoeni tra i paletti di uno slalom.
Da Genova ad Alessandria e poi Piacenza e Cremona…
Qui Giove Pluvio, che per questi due giorni ci ha graziato, vuole riscuotere l'obolo della sua accondiscendenza e quindi dalla città "delle tre T" a Brescia e poi a Legnago ed infine a Rovigo ci dispensa acqua a secchi.
Ma le cose viste ed il piacere di questi due giorni di moto non intaccano il nostro buonumore per cui ce la spassiamo anche sotto questo diluvio e tanto il GS naviga come Russell Cutts in Coppa America.
Circa 1600 km: che dire…Troppi? Troppo pochi?
La vita è un viaggio da fare con costante, disillusa curiosità.
In men che non si dica arriviamo a Monaco, fitta foresta di costosissimo cemento per "famosi" di ogni tipo.
Il gran premio è stato disputato da una settimana e sono ancora installate tutte le protezioni, i guard rails e le tribune, quindi quale migliore occasione per fare un giretto di pista?
Ecco la salita di S. Devote e le curve del Casino e dell'Hotel de Paris, la discesa del Mirabeau verso l'hotel Lowe, il tunnel, la chicane e il lungomare, la Rascasse ed il rettilineo che ha visto i trionfi di Hill, Rindt, Senna, Prost e tanti altri campioni che hanno scritto la storia dell'automobilismo volando sulle strade di questo anacronistico ma affascinante toboga.
Una passeggiatina davanti al casino e all'Hotel de Paris in mezzo a molti curiosi che sbirciano alla ricerca di qualche "famoso" che abbia voglia o bisogno di farsi vedere; sconsiglio caldamente un caffè al pur affollatissimo bar di fianco al casino dato il conto da capogiro presentato agli occhi sbarrati del mio "imprudente" compagno di viaggio.
Si torna verso casa anche intruppati in una coda colossale da Ventimiglia a Genova: fortuna che la "tedescona", lasciatemi dire "perfetta" in ogni occasione, scivola tra una macchina e l'altra come Thoeni tra i paletti di uno slalom.
Da Genova ad Alessandria e poi Piacenza e Cremona…
Qui Giove Pluvio, che per questi due giorni ci ha graziato, vuole riscuotere l'obolo della sua accondiscendenza e quindi dalla città "delle tre T" a Brescia e poi a Legnago ed infine a Rovigo ci dispensa acqua a secchi.
Ma le cose viste ed il piacere di questi due giorni di moto non intaccano il nostro buonumore per cui ce la spassiamo anche sotto questo diluvio e tanto il GS naviga come Russell Cutts in Coppa America.
Circa 1600 km: che dire…Troppi? Troppo pochi?
La vita è un viaggio da fare con costante, disillusa curiosità.
Les Gorges du Verdon
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