Elettronica: tutte le innovazioni di Ducati

Ripercorriamo la cavalcata di Ducati da piccolo costruttore ai margini a protagonista dell’innovazione su due ruote nei campi più sofisticati

L’accostamento di “Ducati” a “elettronica” per tanti risale all’epoca dorata della MotoGP, ma in realtà è proprio del campo elettronico – dalle radio ai condensatori – che Borgo Panigale si occupò per i primi vent’anni della sua esistenza. Uscita dalla porta con la scissione tra Ducati Meccanica e Ducati Elettrotecnica del 1954, l’elettronica rientrò dalla finestra sul progetto Desmoquattro di metà Anni 80, dotato di uno dei primissimi sistemi di iniezione realizzato dal fornitore "vicino di casa" Weber-Marelli.

Elettronica e prestazioni: dalla 851 alla Panigale V4

Un nuovo e decisivo impulso allo sviluppo elettronico arriva alla fine degli Anni 2000, quando le ricadute della MotoGP si concretizzano nel primo traction control (1098 R, 2008) e anche nel sistema dei Riding Mode introdotto per la prima volta sulla seconda serie della Multistrada (la 1200 S del 2010). Nel frattempo la Streetfighter 1100 aveva portato in serie la tecnologia, oggi diffusissima, del faro LED. Anche se è la prima Diavel del 2011 a sfoggiare per prima al mondo la strumentazione su pannello TFT, è sulle famiglie Panigale e Multistrada che si concentra la maggior parte degli sforzi innovativi di Ducati. Nel 2012 la prima 1199 Panigale porta al debutto la gestione elettronica del freno motore (ma anche il faro full-LED), mentre nel 2018 sulla Panigale V4 arriva il primo sistema che permette la derapata controllata in frenata, lo Slide By Brake che fa il paio con lo Slide Control in accelerazione e viene poi esteso non solo alla Streetfighter V4 ma anche alla Hypermotard 950.

Elettronica e sicurezza: la Multistrada

Se sulle SBK di casa si lavora in chiave prestazionale, alla Multistrada si richiedono soprattutto comfort e sicurezza. Ecco allora arrivare nel 2014 la prima moto in grado di dialogare in modo integrato con l’airbag della giacca, la Multistrada 1200 Touring D|Air sviluppata con Dainese. Anche in questo caso l’arrivo della generazione V4 segna un cambio di passo: nel 2020, la Multistrada V4 S è stata la prima a introdurre nel mondo delle due ruote i radar, che hanno permesso l’implementazione dei sistemi di Adaptive Cruise Control (anteriore) e Blind Spot Detection (posteriore), quest'ultimo forte di un brevetto che consente di utilizzare un solo radar centrale anziché due laterali. Il 2023 ha visto arrivare sulla Multistrada V4 Rally la deattivazione estesa, un sofisticato sistema che spegnendo i due cilindri posteriori da fermi e in condizioni di basso carico motore permette la riduzione dei consumi e del calore. Sempre sulla Rally ha debuttato il sistema "Easy Lift" che abbassa la moto quando ci si ferma, e che Ducati è fra i primi ad offrire.

Il lavoro dietro le quinte

Questo per quanto riguarda le “prime”, ma poi c’è tutta l’attività di sviluppo o co-design di soluzioni che già esistono, ma che nella versione Ducati sono oggi ritenute ai vertici della produzione mondiale in termini di tecnologia ed efficacia: dal quickshifter alle sospensioni semiattive, dal controllo di impennata alla connettività a smartphone. Quest’ultima è da sola un’area la cui importanza e complessità sta esplodendo, con la rapidissima evoluzione hadrdware e software degli smartphone e che richiede un gruppo di persone dedicate all’interno dell’azienda. Da qui sono arrivati ad esempio il Phone Mirroring della Multistrada V4, che permette di trasformare il dashboard in un navigatore cartografico a colori o il sistema semplificato Turn-by-Turn appena sbarcato su DesertX e Diavel V4.

Un gruppo di lavoro fondamentale

Ciascuno di questi sviluppi richiede un lungo lavoro di ricerca, messa a punto, test, sfociando non di rado nel deposito di brevetti. Non è un caso se negli ultimi 10 anni il reparto “Electrical & Electronic Systems” di Borgo Panigale ha visto quadruplicare il numero degli addetti, mentre arrivavano laboratori e attrezzature specifici, come quelli necessari per sezionare e analizzare i chip acquistati, componenti particolarmente critici nei mesi della penuria post-Covid. È un’attività fondamentale per un costruttore di fascia alta, fino a un paio di decenni fa praticamente inesistente nel nostro settore e nel nostro Paese, oggi per fortuna molto diffusa grazie anche agli sforzi e ai successi di Ducati, che ci hanno aiutato a salire ai vertici del motociclismo mondiale perché il prestigio, per fortuna, è ancora figlio della tecnologia.