Moto & Scooter
Suzuki RG 500 Gamma, la vera Race Replica
È la regina delle stradali mezzolitro a due tempi, la più potente della storia. Oggi è ricercatissima e nella versione Walter Wolf Replica raggiunge cifre da capogiro
Gli anni '80 sono stati il periodo d'oro per le due tempi sportive, durante il quale esplose la febbre delle repliche da corsa. E la race replica per eccellenza era (ed è) la Suzuki RG500Γ, l’unica che riproduceva fedelmente la moto che correva nel Mondiale GP500.
Preceduta sul mercato dalla rivale Yamaha RD500 LC, la Suzuki RG500Γ venne presentata all’IFMA di Colonia nel 1984 ed entrò in commercio l’anno successivo. L’anno di ritardo fu però ampiamente ripagato dalle prestazioni che si dimostrarono subito superiori alla concorrenza. La moto era infatti una copia fedele della RG Γ 500 che aveva vinto i titoli mondiali 1981 e 1982 con Marco Lucchinelli e Franco Uncini.
Il motore era la parte più simile alla moto che disputava il Mondiale GP 500. Aveva una cilindrata di 498 cc e misure di alesaggio e corsa pressoché identiche al modello da competizione: 56×50,6 mm per la moto stradale, contro i 56×50,5 del modello da gara. I quattro cilindri in quadrato, disponevano della valvola risonatrice allo scarico SAEC (Suzuki Automatic Exhaust Control) ed era alimentati da quattro carburatori Mikuni da 28 mm con ammissione a valvola a disco rotante. Pur non raggiungendo i 135 CV a 11.200 giri del modello da competizione, la Gamma stradale arrivava comunque alla ragguardevole soglia dei 95 CV a 9.500 giri (190 CV/litro), 7 in più della rivale RD500, mentre la coppia raggiungeva i 71,3 Nm a 8.000 giri e, grazie anche al peso piuma di 156 kg, raggiungeva la velocità di 240 km/h, coprendo i 400 metri in 11.4 secondi.
La ciclistica era composta da un telaio in alluminio MR-Albox, forcella da 38 mm. con sistema anti-dive regolabile su quattro posizioni, sospensione posteriore Full-Floater regolabile nel precarico e doppio freno a disco anteriore da 260 mm. Le misure dei pneumatici stridevano un po’ con i valori di potenza in gioco, con un 110/90-16″ all’anteriore e uno striminzito 120/90-17″ al posteriore.
Esteticamente la RG500 riprendeva la linea della RG da pista e disponeva di un codino amovibile per la copertura della porzione di sella del passeggero che la rendeva ancora più simile al modello da gara. Nel 1987, ultimo anno di produzione, arrivò l’unico piccolo restyling che interessò il riposizionamento degli indicatori di direzione, integrati nella carena. La RG500 fu venduta fino al 1989 e ne vennero prodotti poco meno di 10.000 esemplari.
Oltre al successo commerciale, la RG500 ottenne grande successo anche in pista, monopolizzando la classe 500 2T del Campionato Italiano Sport Production e venne utilizzata anche per molti anni a seguire nelle gare in salita.
Nel tempo la Suzuki RG500Γ è diventata una vera icona del suo segmento, l’unica a mantenere inalterato il suo fascino nonostante il passare degli anni, e oggi, se ne volete una in buono stato dovete essere disposti a spendere ben più dei 9.266.700 di lire (4.785,85 euro) che era il prezzo della moto nel 1985.
Per non parlare dell’unica versione “limited edition” prodotta da Suzuki, la Walter Wolf Replica, ispirata alla moto ufficiale che correva nell’All Japan Road Race Championship e che raggiunge sul mercato degli appassionati cifre record.
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