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La Scrambler nella Città del desiderio

Redazione
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L’opera di Michelangelo Barbieri, una suggestiva rivisitazione dello Scrambler Icon, è realizzata in esclusiva per lo Scrambler Ducati Food Factory di Bologna e rientra tra le installazioni visitabili nell'ambito di ART CITY Bologna e Arte Fiera

In occasione della 45esima edizione di Arte Fiera, prevista a Bologna dal 13 al 15 maggio 2022, Scrambler Ducati presenta al pubblico l’opera di Michelangelo Barbieri “Città del desiderio”, realizzata in esclusiva per lo Scrambler Ducati Food Factory di Bologna in collaborazione con Galleria Forni.
L’installazione realizzata dall’artista bolognese propone una rivisitazione suggestiva dell’inconfondibile Scrambler Icon, coinvolgendo e incarnando gli ideali che da sempre caratterizzano sia la visione di Barbieri, sia la forte identità Scrambler: emozioni energiche, gioia di vivere e libertà d’espressione. In "Città del desiderio" l’esploso diventa installazione d’arte, ai confini tra percezione e immaginazione. L’esploso nel mondo dei motori identifica un’analisi dei pezzi che compongono l’insieme. Simbolicamente, il cuore e lo scheletro di una moto. Con l’intervento di Barbieri, organi e apparati vitali dello Scrambler vengono espiantati e riordinati secondo un assetto preposto, ma generando nuovi equilibri, dando vita ad un nuovo organismo, composito. La moto, simbolo di libertà, di velocità, viene fermata, sezionata, osservata in ogni sua parte, sospesa nel silenzio. Nuova luce viene sprigionata dai frammenti idealmente ricomposti e ricontestualizzati all’interno di una struttura leggera che ricorda l’ossatura di una casa e che Barbieri identifica come "Città", leitmotiv che troviamo in ogni sua scultura. Una leggera architettura, che enfatizza la difesa di un luogo protetto, teatro di avvenimenti straordinari, dove l’ordine delle cose viene sovvertito per generare nuove esperienze, rappresentate sotto l’egida del gioco.

Barbieri si racconta

Michelangelo, come ti è venuta l’idea?Sono motociclista e sono sempre stato appassionato di meccanica. In particolare, mi affascinavano gli esplosi dei motori, con cui ho sempre voluto fare qualcosa a livello artistico. Così quando Ducati mi ha contattato attraverso la Galleria Forni, ho pensato di proporre un concetto basato sull’esploso, che è piaciuto subito.” Cosa esprime quest’opera nella tua visione?Premesso che una caratteristica dell’opera d’arte è che parla in modo diverso a ciascuno di noi, e che ognuno ci può vedere dentro quello che vuole, mi interessava portare a nudo la rete di relazioni che esiste tra tutti gli elementi meccanici, e che è quella che consente alla moto di funzionare. Solo che vedendola sempre ‘chiusa’, non ci facciamo caso, non ci prestiamo attenzione. E invece è soltanto perché ognuno di questi elementi lavora in armonia con tutti gli altri che la moto può trasmetterci le emozioni che ci trasmette.” Perché la Scrambler?La moto nuda, classica, è già più vicina a questo concetto di far vedere la relazione tra i suoi componenti. Nella Scrambler è tutto dove te lo aspetti, e ogni cosa è esattamente quel che sembra: un motore, un serbatoio, una marmitta, una sella”. Ci sarà un seguito?Lo spero. Le strade che si aprono a questo punto sono infinite. Il motore è un concentrato di possibilità tutte da esplorare, e in generale la moto ha un grande potenziale evocativo. Sto facendo un mio percorso personale basato ultimamente su sculture di piccola dimensione, ma si può esplorare dal molto piccolo al molto grande. Ho tante idee, vedremo cosa si potrà realizzare.”
L’installazione si trova negli spazi dello Scrambler Ducati Food Factory di Bologna (via Stalingrado, 27/6) dal 12 al 30 maggio e rientra nel programma delle opere visitabili nell'ambito di ART CITY Bologna e Arte Fiera. A partire dal 3 giugno fino al 10 luglio sarà esposta anche in un’area dedicata all’interno del Museo Ducati di Borgo Panigale.
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