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Yamaha YZF-R1: un attimo prima della rivoluzione
Nel 2015 la supersportiva della Casa di Iwata viene completamente stravolta, ma il modello prodotto dal 2009 al 2014 rimane un ottimo attrezzo per duri e puri. Se ne state cercando una usata ecco cosa controllare
Nel 2009 Yamaha decide di portare il know-how appreso con le corse nel mondo della produzione di serie: debutta infatti sulla YZF-R1 di quell’anno il motore a scoppi irregolari “crossplane”, caratterizzato da un albero motore a croce.
Per chi desidera una supersportiva dalla linea ancora attuale e in grado di dare ancora belle soddisfazioni anche in pista, queste YZF-R1 rimangono una scelta validissima, e i prezzi sono onesti
Prestazioni? 180 cavalli a 12.500 giri e 11,8 kgm a 10.000 giri, il tutto condito da una voce di scarico cattivissima e prestazioni che la portano ad essere uno dei sogni più ambiti per i pistaioli più agguerriti. In quel periodo la R1 è avanti rispetto a buona parte della concorrenza, ma il mercato delle supersportive entra in crisi e il progetto rimane pressoché invariato per alcuni anni, fino al 2015, quando debutta il modello tutt’ora in commercio.
Nel 2012, tuttavia, la Casa di Iwata attua un leggero restyling che vede l’introduzione del controllo di trazione TCS (regolabile su 6 livelli), un inedito monoammortizzatore (caratterizzato da una molla meno rigida), una nuova piastra di sterzo e una rivisitazione alla linea del frontale, reso leggermente più affilato dal riposizionamento dei fanali e alla comparsa delle due luci a led agli angoli superiori del gruppo ottico. Aumenta leggermente anche la potenza, che si attesta su 182 cavalli. Per chi desidera una supersportiva dalla linea ancora attuale e in grado di dare ancora belle soddisfazioni anche in pista, queste YZF-R1 rimangono una scelta validissima, e i prezzi sono onesti. L’introduzione del controllo di trazione suggerisce di orientarsi su modelli più recenti, dal 2012 in poi.