Moto & Scooter
Italjet Dragster: ritorno al futuro
Il nuovo Dragster, successore del modello icona di Italjet lanciato nel 1995, segna il ritorno dello scooter iper-sportivo. Prezzi: 4.500 euro per il 125, 4.800 per il 200
Correva l’anno 1995, me lo ricordo bene: stavo incollato ore di fronte alla vetrina del concessionario a guardare quello che mi sembrava lo scooter più bello di sempre, l’Italjet Dragster. Sicuramente era il più strano: telaio a traliccio, monobraccio davanti, sguardo cattivo e tutta la meccanica messa a nudo, pronta per essere smontata.Già pensavo a come elaborarlo, senza averlo.
Anno 2018: Italjet ripropone lo storico modello. Stesso sguardo arrabbiato, fanali puntati sull’asfalto, pochissima carenatura. Non è più un gioco da bambini perché ora, fra i tubi a traliccio del suo telaio, battono monocilindrici da 125 e 200 cc, rispettivamente per 15 e 20 cavalli. Ed è diventato roba da adulti.
La mano invisibile di Leopoldo Tartarini
C’è ancora il monobraccio lì davanti, pronto a disegnare le traiettorie. Una bellissima struttura in alluminio lavorata a CNC che separa la funzione ammortizzante da quella sterzante. Serve davvero? Non lo so, ma fa una gran figura e rende lo scooter stabilissimo. C’è altro? Sì, il serbatoio sotto la pedana, per centralizzare le masse e una sella sagomata per dare piacere al solo pilota. C’è un codino alto e appuntito, che c’entra poco con il sederotto pacioso del Dragster di un tempo. C’è lo scarico, alto e puntato al cielo, mica come quei pentoloni piatti della maggior parte degli scooter. C’è un’altra cosa, la mano invisibile di Leopoldo Tartarini che ci ha lasciato qualche anno fa, ma la sua genialità, la voglia di stupire, riecheggia ancora nei prodotti Italjet. Quelli fatti come questo Dragster, disponibile dalla prossima primavera e costruito proprio là, a Castel Guelfo (BO), in quella Motor Valley italiana che ogni volta che fiorisce, è in grado di lasciar tutti stupiti. (Ah, il Dragster non l’ho mai avuto, ma il mio Formula è ancora in garage).L’Italjet Dragster era sicuramente il più strano: telaio a traliccio, monobraccio davanti, sguardo cattivo e tutta la meccanica messa a nudo, pronta per essere smontata .Già pensavo a come elaborarlo, senza averlo...