Moto & Scooter
Cucciolo, quando le Ducati erano cinquanta
Oggi Ducati è sinonimo di moto ad alte prestazioni, di corse, ma c’è stato un tempo in cui la sua celebrità era data da un piccolo motore, riscopriamo la storia del Cucciolo
Quando pensiamo a Ducati pensiamo alle moto sportive, a quelle che hanno fatto la storia del Mondiale SBK, dalla 916 fino alla Panigale, e alle Desmosedici che dal 2003 corrono nella MotoGP.
Ducati è per la maggior parte di noi sinonimo di moto ad alte prestazioni, basti pensare alla gamma Multistrada, alla Diavel senza poi dimenticare il fenomeno delle Scrambler Ducati in tutte le sue cilindrate. Tornando indietro nel tempo visitando il sito Ducati per documentarci c’è stato un momento storico in cui il marchio Ducati era diventato celebre per le piccole cilindrate, ormai scomparse dal listino della casa di Borgo Panigale (basti pensare che oggi la più piccola nella gamma è la Scrambler Sixty2 con motore da 400 cc). Torniamo alla storia della Ducati e più precisamente alla metà del secondo conflitto mondiale, come scritto sul sito ufficiale, quando Aldo Farinelli (un progettista) sviluppò un prototipo di motore ausiliario da montare su una bicicletta: il Cucciolo.