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Moto & Scooter
Amarcord: Aprilia Lama, il progetto di Philippe Starck
Marco Gentili
il 26/07/2018 in Moto & Scooter
Dall'incontro tra Ivano Beggio e il designer parigino nacque, nel 1992, un prototipo che definire avanguardistico è davvero riduttivo... ma che non vide mai la luce
Amarcord: Aprilia Lama, il progetto di Philippe Starck
Questa moto non ha mai visto la luce. E, visto come sarebbe stata, tutto sommato non è stato un male. Eppure questa cosa qui non è stata disegnata da uno qualunque. La matita che ha dato vita a queste linee è quella di Philippe Starck, il celebre designer noto, anche nel mondo delle moto, per aver dato vita alla sfortunata Aprilia Moto 6.5.
Ben prima della Moto 6.5, Starck decise di concretizzare la sua passione per le due ruote in seguito a un fortuito incontro con Ivano Beggio, patron di Aprilia, in occasione del Salone del Mobile del 1991. Qui i due, parlando di moto, decisero di iniziare insieme un percorso che coniugasse il mondo delle due ruote a quello del design. Mano libera all’estro del creativo parigino, dunque. Che pensò di donare ad Aprilia uno scooter carenato con forme futuristiche. Ed è così che nacque il Lama.
L’Aprilia Lama incontrò troppe resistenze e oggettivamente era un progetto molto “avanti” a livello concettuale. Secondo alcuni con minore senso estetico, invece, era semplicemente una schifezza. Ai posteri l’ardua sentenza.
Ben prima della Moto 6.5, Starck decise di concretizzare la sua passione per le due ruote in seguito a un fortuito incontro con Ivano Beggio, patron di Aprilia, in occasione del Salone del Mobile del 1991. Qui i due, parlando di moto, decisero di iniziare insieme un percorso che coniugasse il mondo delle due ruote a quello del design. Mano libera all’estro del creativo parigino, dunque. Che pensò di donare ad Aprilia uno scooter carenato con forme futuristiche. Ed è così che nacque il Lama.
Progetto mai nato
Il prototipo (realizzato in due soli esemplari) venne mostrato alla rete vendita di Aprilia nel 1992. La quale, per usare un eufemismo, non apprezzò molto la “cosa” disegnata da Starck. “Speriamo che non se ne faccia nulla, altrimenti a chi lo vendiamo?” disse più di un concessionario.L’Aprilia Lama incontrò troppe resistenze e oggettivamente era un progetto molto “avanti” a livello concettuale. Secondo alcuni con minore senso estetico, invece, era semplicemente una schifezza. Ai posteri l’ardua sentenza.
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