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Ducati 748 special by Fuoriserie
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La base tecnica è quella di una purosangue che negli anni 90 dominava la classe supersport. Le forme invece richiamano le sportive bolognesi degli anni 70. Ecco la figlia di un vero e proprio intrigo internazionale
Dal supermotard alle special. Una specie di salto triplo quello compiuto da Luciano Poerio, ex meccanico di pista di Massimo Manzo, uno dei primi (e migliori) piloti italiani di supermoto. Che dal 2002 ha aperto a Varese la MP Racing, officina nella quale ha messo a frutto la sua esperienza maturata sulle piste di mezza Europa. Ma che per Luciano non era abbastanza: "Ho sempre avuto il tarlo di provare a fare qualcosa di mio.
Un conto è cambiare i pezzi di una moto o aggiustarli, costruire invece è qualcosa di diverso. Significa dimostrare di avere conoscenze tali della moto da poterci mettere mano e inventare qualcosa di inedito", dice. Così sono arrivati i primi esperimenti, fatti su commissione di alcuni clienti fidati e di big del settore come Deus (per cui ha curato alcune elaborazioni a partire dal 2012).
Un conto è cambiare i pezzi di una moto o aggiustarli, costruire invece è qualcosa di diverso. Significa dimostrare di avere conoscenze tali della moto da poterci mettere mano e inventare qualcosa di inedito", dice. Così sono arrivati i primi esperimenti, fatti su commissione di alcuni clienti fidati e di big del settore come Deus (per cui ha curato alcune elaborazioni a partire dal 2012).
I protagonisti della trasformazione
Luciano, che per la realizzazione i special opera con il marchio Fuoriserie, ha parecchio lavoro. La voce valica il vicino confine svizzero, come nel caso della Ducati 748 (annata 1998) di questo servizio. E qui scatta un vero e proprio intrigo internazionale, per citare il film di Alfred Hitchcock. Da Lugano arriva infatti Luca Santaniello, un giovane architetto che con il suo Studio 91 (www.studio-91.ch) lavora come creativo nell'ambito dell'interior, web e graphic design. Studio 91 si occupa anche di moto, con il brand Custom. Fatto sta che lo svizzero si presenta da Luciano e gli propone l'idea. I due studiano la cosa e scatta la scintilla: la 748 richiamerà le Ducati degli Anni 70! "Questa non era la mia prima special, ma è senza dubbio quella che mi è riuscita meglio", afferma Luciano. Che non parla a sproposito: la moto che vedete in questo servizio ha vinto un importante premio al Motorbike Expo di Verona, guadagnandosi anche i complimenti del belga Fred Kruger, nome di spicco tra i migliori customizer al mondo.Tutti i segreti di questa special
"Volevo realizzare una moto che fosse di grande personalità senza snaturare l'originale, una preparazione che fosse reversibile" dice Poerio. "In questi anni troppe special vengono realizzate stravolgendo la base da cui si parte. Il risultato è che, quando il cliente si stufa, non ha altra scelta che venderla o abbandonarla in garage. Con la Rosina non è stato così". Rosina è il nome di lavorazione della moto – che in realtà non ha un vero e proprio nome di battaglia – che, come ricorda il preparatore varesino, è nato dopo aver visto da lontano la Ducati per la prima volta, illuminata da una luce particolare che ne aveva cambiato la cromia. Sulla moto non sono stati fatti interventi di tipo meccanico (anche perché è targata in Svizzera e omologata secondo le regole di quel Paese), né si è intervenuti su ciclistica e sospensioni. Ma il make up esteriore è stato particolarmente efficace. "Un po' mi ricorda le vecchie Ducati degli Anni 70, dal quale abbiamo ripreso anche il design del logo aziendale, lo stile del serbatoio e le forme delle luci. Ha un sapore vagamente assimilabile a quello della Mike Hailwood Replica", dice Poerio. Che ha donato un tocco vintage alla moto con dei cerchi a raggi Borrani, una sella dedicata, un telaietto posteriore realizzato ad hoc per questa moto (su cui si sviluppa una carenatura che ingloba la luce posteriore) e il lavoro certosino del battilastra. Tutte le sovrastrutture, dal serbatoio alla carena fino al puntale, sono in alluminio battuto a mano. Proprio sul puntale è riportato il marchio Custom, dove la "s" si trasforma nel segno grafico di una saetta. Il risultato globale di questa preparazione, per quanto poco invasiva, è sorprendente. E soprattutto non danneggia il carattere e la guidabilità della sportiva Anni 90 di Borgo Panigale. Certo che la gommatura semitassellata non sarà l'ideale per affrontare a fuoco le varianti di Monza come facevano i piloti dell'Europeo Supersport, che con quella settemmezzo bicilindrica tenevano testa alle 4 cilindri 600 jap...Gallery