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Eicma 2013
Moto & Scooter
MV Agusta Rivale 800
di Riccardo Capacchione
il 22/10/2013 in Moto & Scooter
Non è una supersportiva, è già questa è una novità per il Marchio. La crossover tricilindrica varesina offre altissimi contenuti tecnici e un'estetica, come sempre, unica. Il tutto a 12.890 euro c.i.m., già dai concessionari in tre colorazioni: nero, grigio e rosso-argento
MV Agusta Rivale 800
Vence-Francia. L'eco della voce rauca del tre cilindri risuona nell'entroterra della Costa Azzurra: viaggiamo veloci sulla strada statale che da Vence porta a Grasse. L'asfalto perfetto si sviluppa in curve e controcurve serrate e a volte si insinua, attraversandola con corti tunnel scuri, nella pietra delle montagne. La MV Rivale 800 è nata per questo tipo di percorsi, dove l'agilità e la prontezza di risposta nei rapidi cambi di direzione fanno la differenza.
Una sportiva "pura" su queste strade si troverebbe in imbarazzo, le velocità in gioco non sono elevate e il potenziale di una carenata resterebbe inespresso. Ma con un bel manubrio alto, sospensioni dalla lunga escursione e coppia motrice sempre pronta, il divertimento è garantito: si balza da un tornante all'altro sfruttando i 70 Nm di coppia disponibili da 7.000 giri (ma anche "sotto" la spinta non è niente male) o tirando i giri sino alla sfuriata di potenza che arriva oltre gli 8.000. Dipende da quanto "dritto" la snella MV deve divorare prima di inserirsi nuovamente in piega: l'allungo infatti non manca, i tre pistoni frullano con rabbia agli alti regimi e la loro spinta è sfruttabile oltre i 12.000 giri. Il cambio (estraibile) gestito elettronicamente, consente cambiate a velocità della luce agli alti regimi. Insomma, ci siamo capiti, la Rivale (coi suoi 125 CV, addomesticati dal controllo di trazione con 8 livelli di intervento) è nata per le pieghe dei passi di montagna, non per l'autostrada o per i lunghi viaggi.
Una sportiva "pura" su queste strade si troverebbe in imbarazzo, le velocità in gioco non sono elevate e il potenziale di una carenata resterebbe inespresso. Ma con un bel manubrio alto, sospensioni dalla lunga escursione e coppia motrice sempre pronta, il divertimento è garantito: si balza da un tornante all'altro sfruttando i 70 Nm di coppia disponibili da 7.000 giri (ma anche "sotto" la spinta non è niente male) o tirando i giri sino alla sfuriata di potenza che arriva oltre gli 8.000. Dipende da quanto "dritto" la snella MV deve divorare prima di inserirsi nuovamente in piega: l'allungo infatti non manca, i tre pistoni frullano con rabbia agli alti regimi e la loro spinta è sfruttabile oltre i 12.000 giri. Il cambio (estraibile) gestito elettronicamente, consente cambiate a velocità della luce agli alti regimi. Insomma, ci siamo capiti, la Rivale (coi suoi 125 CV, addomesticati dal controllo di trazione con 8 livelli di intervento) è nata per le pieghe dei passi di montagna, non per l'autostrada o per i lunghi viaggi.
Non chiamatela però motard, anche se le contaminazioni del mondo offroad sono evideenti nell'estetica e in alcune soluzioni tecniche: i puristi del genere insorgerebbero. Piuttosto si tratta di un modello che attraversa i generi "canonici": c'è chi la chiamerebbe crossover.
Le sue avversarie dirette sono arcinote: Ducati Hypermotard in primis e poi Aprilia Dorsoduro 750, KTM 990 SM R. La MV sfida queste raffinatissime bicilindriche con l'arma del "tre": un pistone in più che spinge, senza aumentare gli ingombri rispetto a un tradizionale "twin", grazie alla razionale disposizione degli organi interni della meccanica che hanno consentito di contenere il peso del propulsore in soli 52 kg.
Le sue avversarie dirette sono arcinote: Ducati Hypermotard in primis e poi Aprilia Dorsoduro 750, KTM 990 SM R. La MV sfida queste raffinatissime bicilindriche con l'arma del "tre": un pistone in più che spinge, senza aumentare gli ingombri rispetto a un tradizionale "twin", grazie alla razionale disposizione degli organi interni della meccanica che hanno consentito di contenere il peso del propulsore in soli 52 kg.
La seduta è studiata per offrire il massimo controllo: busto verticale, ginocchia non troppo piegate e sella piatta, tipo "cross", che sospinge il pilota verso il serbatoio, caricando così la ruota anteriore. La sella molto allungata posteriormente aiuta anche nelle frenate più violente, per limitare il saltellamento del posteriore spostando il peso al retrotreno, dato che la Rivale è dotata di un potente impianto frenante anteriore ma non di frizione antisaltellamento.
Il tre cilindri si differenzia da quello della naked Brutale 800 per la mappatura dell'iniezione, per la cassa filtro e per il diverso andamento dei collettori di scarico. Ritocchi che mirano a rendere più fruibili i 798 cc della Rivale e in effetti, anche grazie alla rapportatura piuttosto corta, la nuova Agusta risponde con una spinta decisa su un ampio arco di giri motore.
Certo, l'eredità sportiva non si cancella facilmente: se si stuzzica l'acceleratore, il tricilindrico 12 valvole risponde rabbioso, scagliando l'albero motore controrotante (accorgimento che mira a ridurre l'inerzia nei cambi di direzione) verso i 12.000 giri, regime di potenza massima. E trattenersi dall'aprire il gas non è affatto facile, l'800 cc è davvero esaltante quando i corpi farfallati si spalancano, anche se a farlo non è il pilota, ma il sistema full ride by wire che sovrintende all'alimentazione, al freno motore e al controllo di trazione. Tutte funzioni programmabili dal pilota (anche in movimento, ma è pericoloso), che può selezionare i livelli di intervento delle varie funzioni di controllo veicolo (tramite i tasti in gomma, un po' duri da azionare, posti sul manubrio) e addirittura creare e salvare come un normale file, dei set-up personalizzati. Insomma, una base elettronica molto sofisticata che però ha il suo limite quando si cercano le piccole aperture del gas.
Nelle curve strette, quando si cerca la spinta del motore per evitare che l'avantreno "chiuda" verso l'interno della svolta, il sistema full ride by wire risulta impreciso. Non si tratta dell'antico effetto on-off presente sui primi gruppi di iniezione elettronica, ma di ritardi nella risposta del comando, che come conseguenza portano a sporcare la traiettoria. L'aggiornamento delle mappe è però continuo e in MV stanno mettendo a punto un sistema che consentirà ai clienti non solo di aggiornare l'elettronica del motore dal concessionario, ma anche dal pc di casa e, in un prossimo futuro dallo smartphone, tramite una app dedicata! L'imprecisione che si evidenzia nelle riaperture del gas (il pick-up, in termine tecnico anglosassone) si riduce parecchio nelle curve un più veloci, nelle quali non si chiude mai del tutto l'acceleratore.
Anzi, grazie alla precisione della ciclistica in percorrenza, accordata con la spinta esuberante del tricilindrico, nei curvoni la nuova Agusta offre attimi di piacere puro. Certo, le occasioni per lanciarsi con questa MV in pieghe in… pazzo abbandono sono sempre più rare, complici il traffico, autovelox e il buonsenso, ma quando si riesce a farlo in relativa sicurezza, la Rivale ha davvero poche… rivali!
Certo, l'eredità sportiva non si cancella facilmente: se si stuzzica l'acceleratore, il tricilindrico 12 valvole risponde rabbioso, scagliando l'albero motore controrotante (accorgimento che mira a ridurre l'inerzia nei cambi di direzione) verso i 12.000 giri, regime di potenza massima. E trattenersi dall'aprire il gas non è affatto facile, l'800 cc è davvero esaltante quando i corpi farfallati si spalancano, anche se a farlo non è il pilota, ma il sistema full ride by wire che sovrintende all'alimentazione, al freno motore e al controllo di trazione. Tutte funzioni programmabili dal pilota (anche in movimento, ma è pericoloso), che può selezionare i livelli di intervento delle varie funzioni di controllo veicolo (tramite i tasti in gomma, un po' duri da azionare, posti sul manubrio) e addirittura creare e salvare come un normale file, dei set-up personalizzati. Insomma, una base elettronica molto sofisticata che però ha il suo limite quando si cercano le piccole aperture del gas.
Nelle curve strette, quando si cerca la spinta del motore per evitare che l'avantreno "chiuda" verso l'interno della svolta, il sistema full ride by wire risulta impreciso. Non si tratta dell'antico effetto on-off presente sui primi gruppi di iniezione elettronica, ma di ritardi nella risposta del comando, che come conseguenza portano a sporcare la traiettoria. L'aggiornamento delle mappe è però continuo e in MV stanno mettendo a punto un sistema che consentirà ai clienti non solo di aggiornare l'elettronica del motore dal concessionario, ma anche dal pc di casa e, in un prossimo futuro dallo smartphone, tramite una app dedicata! L'imprecisione che si evidenzia nelle riaperture del gas (il pick-up, in termine tecnico anglosassone) si riduce parecchio nelle curve un più veloci, nelle quali non si chiude mai del tutto l'acceleratore.
Anzi, grazie alla precisione della ciclistica in percorrenza, accordata con la spinta esuberante del tricilindrico, nei curvoni la nuova Agusta offre attimi di piacere puro. Certo, le occasioni per lanciarsi con questa MV in pieghe in… pazzo abbandono sono sempre più rare, complici il traffico, autovelox e il buonsenso, ma quando si riesce a farlo in relativa sicurezza, la Rivale ha davvero poche… rivali!
MV Agusta Rivale 800
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