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Moto & Scooter

Aprilia Caponord 1200: orizzonti di gloria!

di Andrea Padovani
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La nuova endurona stradale italiana nasce per viaggiare, offre tanto divertimento, garantisce comfort e praticità. Di altissimo livello l'elettronica: ci sono il ride-by-wire con tre riding mode, il traction control, l'ABS e - nell'alltestimento Travel Pack - anche le sospensioni semi attive ADD. La base costa 13.500 euro, quella allestita per il turismo 15.900 euro (prezzi f.c.)

Aprilia Caponord 1200: orizzonti di gloria!
Aprilia Caponord 1200: orizzonti di gloria!
Il segmento delle maxi enduro, con attitudini più o meno stradali, sembra essere la nuova frontiera del motociclismo. L'affollamento è totale ed ogni Casa propone la sua interpretazione del tema: dopo il lancio in questo 2013 della BMW R 1200 GS e della KTM 1190 Adventure, nonché della rivisitazione della Triumph Tiger, ecco la nuovissima Aprilia Caponord, figlia di un progetto completamente inedito, caratterizzato da un livello di elettronica da prima della classe.
Dell'endurona progenitrice, fuori listino ormai da qualche anno, mantiene solo il nome. Il resto è tutto nuovo, a partire dalla ruota anteriore da 17" (la vecchia montava una 19"), che la colloca tra le cross-over orientate all'uso su asfalto.
La Caponord è spinta dal bicilindrico a V di 90° già collaudato sulla Dorsoduro, ovviamente rivisto in molti dettagli per adattarlo alla nuova destinazione. Rimarchevoli le prestazioni: la potenza dichiarata è di 125 CV, sicuramente sufficienti per spuntare prestazioni velocistiche in linea con le proposte più qualificate di categoria. Il twin è ingabbiato in un telaio misto, anch'esso già visto sulla motardona di casa, formato da un traliccio in acciaio abbinato a piastre laterali in alluminio. Le misure caratteristiche della ciclistica sono ovviamente dedicate, così come le sovrastrutture, che comunque riprendono il family feeling dei modelli più sportivi di casa, un mix di linee che a qualcuno farà storcere il naso.
Due le versioni disponibili: la Caponord base è infatti affiancata a quella con allestimento Travel Pack. La prima può contare su un pacchetto elettronico di prim'ordine (Ride-by-wire, ABS a due canali, Aprilia Traction Control), il parabrezza regolabile e i paramani. Il kit "touring" prevede in più l'Aprilia Dynamic Damping (ADD), l'ACC (il cruise control), l'ammortizzatore con precarico molla regolato elettricamente, la coppia di valigie in tinta e il cavalletto centrale. E ora scopriamo i segreti dell'Aprilia Caponord 1200!
La Caponord è dotata di ride-by-wire che permette di scegliere tra tre riding mode: Rain, Touring, Sport, selezionabili anche in movimento. La mappa Sport garantisce il massimo delle prestazioni, con un'erogazione diretta. Con quella Touring la potenza massima è la medesima ma l'erogazione diventa più fluida. Con la Rain, la potenza è limitata a 100 CV.
ABS e controllo di trazione (ATC) sono entrambi disinseribili e di serie sulla Caponord.
L'ATC (Aprilia Traction Control) deriva dall'Aprilia Performance Ride Control (APRC) della RSV4 e permette di optare tra tre livelli di assistenza (1: molto libero, 2: adatto alla città e al turismo, 3: ideale per affrontare le situazioni difficili a bassa aderenza).
Il lavoro dell'ATC (con ogni livello selezionato) è modulato su due soglie di intervento: in presenza di una perdita di aderenza il sistema avverte il pilota con la spia sul cruscotto, iniziando a limitare la coppia erogata per contenere lo slittamento (modulando le valvole a farfalla o tagliando l'alimentazione). Se il pilota continua a tenere spalancato l'acceleratore, però, l'ATC gestisce uno slittamento relativo e controllato del pneumatico posteriore, garantendo "divertimento", fluidità e la massima prestazione.
La Caponord 1200 è disponibile anche con l'allestimento Travel Pack, che comprende l'ACC (Aprilia Cruise Control) e – più importante – l'ADD (Aprilia Dynamic Damping). L'ADD è il nuovissimo sistema dinamico di sospensioni semiattive, coperto da quattro brevetti: il sistema misura l'energia trasmessa al veicolo dalle asperità dell'asfalto e adegua, in tempo reale, la taratura dell'idraulica di forcella e ammortizzatore per minimizzare le solecitazioni sul telaio e quindi massimizzare il comfort. Per raggiungere il massimo delle performance in tutto il range di funzionamento di forcella e ammortizzatore, l'ADD utilizza un algoritmo "comfort oriented" brevettato, che combina i principi dei noti algoritmi "skyhook" e "acceleration driven damping".
Oltre al comfort viene ottimizzata la guidabilità e aumentata anche la sicurezza, grazie ad ulteriori strategie del software, che sono direttamente collegate alle azioni del pilota. Il sistema infatti riconosce le fasi di guida (accelerazione, rilascio del gas, frenata, gas costante) e adegua il setting di base di forcella e ammortizzatore grazie ad un ulteriore brevetto che permette di definire curve specifiche di taratura dell'idraulica all'interno del range di regolazione. La grande precisione del sistema è affidata a una selezione di sensori derivati dal mondo dell'automotive, i quali permettono di misurare con massima accuratezza le velocità di affondamento ed estensione di forcella ed ammortizzatore: sulla testa dello stelo di sinistra della forcella è installato un sensore che registra le differenze di pressione derivanti dall'affondamento/estensione della sospensione, che quantificano il movimento della ruota anteriore. Posteriormente è presente un potenziometro solidale al telaietto posteriore collegato a una bielletta a sua volta vincolata al forcellone: ad ogni movimento del forcellone corrisponde un segnale che parte dal potenziometro verso la centralina.
Nella Caponord non esiste quindi la possibilità di selezionare una taratura delle sospensioni visto che questa è automatica e si adegua allo stile di guida del pilota, del carico, del percorso e del fondo. E adesso guardiamola nei dettagli e vediamo come va!
La linea della Caponord non fa gridare al miracolo: è piacevole, ma forse un po' troppo anonima. Riprende infatti il family feeling delle proposte di casa Aprilia, dalla sportiva RSV4 allo scooter SRV850
Aprilia Caponord 1200 2013
Aprilia Caponord 1200 2013
Aprilia Caponord 1200 2013
Il ponte di comando è ben conformato, con i blocchetti elettrici pratici e i paramani di serie ben integrati
Lo stelo di sinistra della forcella è dotato di un sensore di pressione abbinato a motorini elettrici che regolano la taratura idraulica della sospensione.
Sul telaietto posteriore è fissato un potenziomentro che mediante una bielletta vincolata al forcellone registra tutti i movimenti di quest'ultimo, trasmettendo le informazioni alla centralina e all'ADD.
Bella e chiara la strumentazione: peccato che non offra tutte le informazioni...
Il parabrezza è regolabile su più posizioni per la massima personalizzazione: basta allentare i due pomelli e il gioco è fatto...
Aprilia Caponord 1200 2013
Il terminale di scarico può essere regolato nell'inclinazione (alto o basso) per la guida con o senza valigie. Il guadagno estetico è notevole...
La sella del pilota non è regolabile: in compenso sono disponibili come optional altre imbottiture. Sotto a quella del passeggero si nasconde un piccolo portaoggetti.
Le pinze della Caponord sono monoblocco firmate Brembo: notevole l'escursione della forcella da 43 mm di diamtro, ben 167 mmm.
Il mono è disassato sul lato destro e nella versione ADD è dotato di controllo elettronico del precarico per gestire la guida a solo, a solo con bagaglio, in coppia e in coppia con bagaglio. C'è un'altra opzione del sistema per gestire il carico in maniera automatica.
Aprilia Caponord 1200 2013
Le borse laterali afruttano attacchi integrati nella linea del veicolo e sono in tinta con la carrozzeria.
Aprilia Caponord 1200 2013
Aprilia Caponord 1200 2013
La posizione di guida è comoda e naturale, anche se non ci si sente perfettamente inseriti nella sagoma del veicolo. In compenso, la buona distribuzione dei pesi agevola le manovre di parcheggio e quelle a bassa velocità. Ottimo il feeling del ride-by-wire: fin dai primi metri e anche alle piccole aperture del comando del gas non si registrano ritardi di risposta o problemi di sorta.
Le condizioni meteo avverse non ci hano permesso di sfruttare appieno le potenzialità della nuova endurona stradale Aprilia: quello che è invece emerso è l'ineccepibile funzionamento del controllo di trazione, prudentemente impostato sul livello 3, quello più conservativo. Ad ogni perdita di aderenza i tagli di alimentazione quasi non si avvertono, mentre è evidente la parzializzazione delle valvole a farfalla da parte della centralina. La gestione dello slittamento continua in maniera morbida anche se si insiste col gas, a tutto vantaggio della stabilità.
Il confort di marcia non presta il fianco a critica: le vibrazioni sono quasi inavvertibili (anche se rimangono...) mentre la protezione aerodinamica è ottima: basta regolare il plexiglass all'altezza desiderata e il gioco è fatto. Il flusso d'aria che investe il pilota è modesto e privo di fastidiosi vortici. L'unica parte esposta del corpo è quella inferiore. Ottima la capacità filtrante delle sospensioni, merito in parte da attribuire al sistema ADD, in grado di "capire" le esigenze del pilota e di adattarsi al suo stile di guida in maniera istantanea.
La stabilità, anche in condizioni limite, è di buon livello e la sicurezza trasmessa al pilota permette di viaggiare di buon passo anche con fondo a bassa aderenza. Ovviemente ci riserviamo di dare un giudizio più approfondito sulla moto quando la proveremo in condizioni di asciutto. Il motore invece entusiasma: la coppia che scarica a terra tra i 6000 e i 9000 giri (limite in cui interviene il limitatore) è tanta. Anche sotto questo intervallo la regolarità di funzionamento è buona: solo tra i 2000 e i 3000 giri la fluidità non è perfetta. ma è un limite da poco. Evidente invece la differente riposta del Twin con le diverse mappe, specie tra quella Rain (100 CV)e quella Touring. Con la prima la risposta è davvero dolce e spalancare "tutto" non è affatto un problema anche con la pioggia. Meno evidente il "salto" tra Touring e Sport: quest'ultima è solo un filino più aggressiva.
L'ABS, testato a fondo nel cosrso del breve test svoltosi in Sardegna, si è rivelato dolce nell'intervento e ben tarato, gestenso al meglio anche le tante e inevitabili perdite di aderenza del disco posteriore, sempre molto sollecitato nella guida sul bagnato.

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