Moto & Scooter
Aprilia RSV4R APRC VS Tuono V4 R APRC
Nuda o vestita, la SBK veneta è una vera "arma totale". Veloce ed efficace in mano ai più esperti, è anche alla portata dei neofiti? Lo abbiamo chiesto a chi, la pista, non l'ha mai vista

Per dare una risposta a queste domande abbiamo affiancato due sportive estreme, del tutto simili ma allo stesso tempo molto diverse, l'Aprilia RSV4 R e la derivata versione naked Tuono V4 R, entrambe dotate del pacchetto elettronico APRC. La base tecnica è essenzialmente la stessa, ma le due moto si pongono obiettivi differenti: la prima è nata per vincere in Superbike, la seconda per offrire il massimo divertimento su strada.
Per avere un riscontro più reale possibile sulle sensazioni trasmesse da queste moto, le abbiamo provate contemporaneamente in pista. In più, per conoscere anche le impressioni di chi guida una moto per puro divertimento, abbiamo messo in sella un amico, Giulio Grimoldi, motociclista domenicale senza la minima esperienza di supersportive (si sposta abitualmente con una vecchia BMW R 80 GS).Nel corso del test abbiamo cercato di captare e registrare ogni sua sensazione affiancandola alle impressioni di un tester esperto.

L'impatto estetico delle due Aprilia sul nostro "tester per un giorno" è molto differente: "Nonostante l'identità meccanica sia simile, esteticamente le moto mi ispirano giudizi opposti: tanto è bella e filante nelle forme e nelle proporzioni la RSV4, tanto è sgraziata, soprattutto all'anteriore, la Tuono".
Pareri personali a parte, da un punto di vista tecnico le due Aprilia sono davvero inattaccabili: telaio a doppio trave e il forcellone in alluminio, forcella a steli rovesciati da 43 mm e monoammortizzatore completamente regolabili. Entrambe si somigliano anche per la composizione dell'impianto frenante, con due dischi da 320 mm con pinze Brembo ad attacco radiale all'anteriore (sulla RSV4 sono di tipo monoblocco) e un disco singolo al posteriore da 220 mm. Tra le due moto vi sono però distinzioni importanti, seppur non visibili a occhio nudo: la fusione del cannotto di sterzo della naked non è la stessa della sportiva, col risultato che l'interasse risulta leggermente maggiore (1420 contro 1445 mm). Inoltre, l'inclinazione del cannotto della Tuono è di 25° (24,5° la RSV4) cui corrisponde un'avancorsa di 107,5 mm (105 mm quella della sportiva).
Queste differenze evidenziano la ricerca di un avantreno più stabile e docile nelle reazioni, che ha come conseguenza una dinamica meno estrema e spigolosa, evidentemente orientata all'utilizzo stradale. Per lo stesso motivo, sulla Tuono il fulcro del forcellone e la posizione del motore sono più bassi, il che rende la nuda di Noale più maneggevole e, di conseguenza, sfruttabile da piloti meno esperti, pur se a discapito dell'handling nelle chicane veloci.
Il motore è per entrambe il 4 cilindri a V di 65° con quattro valvole per cilindro, impreziosito da una sofisticata gestione elettronica: su entrambe è infatti installato il sistema APRC, (Aprilia Performance Riding Control, sviluppato sull'esperienza in gara del Reparto Corse) che comprende il controllo di trazione regolabile su 8 livelli, il controllo dell'impennata (tre livelli), il launch control (anch'esso selezionabile su tre livelli) e il quick shifter, banalmente detto "cambio elettronico". A tutto questo si aggiungono (di serie) le tre mappe per la gestione del motore, ovvero Track, Sport e Road.
Un corredo, che se per la RSV4 R rappresenta un valore aggiunto esibito solo dalle concorrenti più agguerrite, fa invece della Tuono una naked assolutamente unica. La naked, di diverso monta cornetti d'aspirazione più lunghi e diversi alberi a camme, il che spiegano il dato di potenza massima dichiarata leggermente inferiore (167 contro 180 CV), ma anche la curva di coppia più robusta ai medi regimi.
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Le "superbike" di casa Aprilia vanno così forte che anche il tester esperto necessita di un minimo di rodaggio, figuriamoci chi non ha esperienza specifica. "Il motore - ammette Giulio - in entrambe le moto spinge in modo incredibile: non ci sono buchi né tantomeno picchi di potenza improvvisi, va semplicemente fortissimo! In un attimo ti trovi proiettato sulla curva successiva, con una progressione a dir poco impressionante".
La sua faccia allibita la dice lunga sull'impressione avuta dopo il primo contatto con le moto. Del resto c'era da aspettarselo. Più sorprendente l'affermazione successiva: "Anche i freni mi hanno lasciato a bocca aperta. Voglio dire, mi aspettavo che il motore fosse così rabbioso, ma certo non credevo che si potesse frenare così forte da rischiare di volare oltre il manubrio!".
Il 4 cilindri, grazie alla potenza strabordante di cui è capace, rappresenta una delle unità più performanti della categoria, e non solo per la potenza pura: la spinta ai bassi regimi è già coinvolgente e passati i 5000 giri la coppia piena e corposa si traduce in un allungo entusiasmante fino a 13.300. Sulla Tuono la maggiore spinta ai medi sembra in grado di strappare le braccia dalle clavicole (abbiamo reso l'idea?), mentre la maggiore potenza della RSV4 R si fa sentire solo dopo i 7000 giri. E oltre questo limite si vola davvero.
Come non bastasse, la sua carenatura ripara casco e spalle dal muro d'aria, riducendo in un certo senso la percezione della velocità. La Tuono invece evidenzia la minor predisposizione alla pista: l'impugnatura larga del manubrio e il "cupolino" dal profilo basso e poco protettivo fanno sì che il pilota venga investito dal flusso d'aria non appena si allungano le marce sul rettilineo. Diverso il discorso invece sui freni, potenti come solo un impianto professionale può essere, ma nel contempo piacevolmente modulabili su entrambe. Ovviamente per sfruttarli a fondo bisogna avere un po' di esperienza, anche se il limitato trasferimento di carico sull'anteriore (e, in generale, l'ottima messa a punto delle sospensioni) conferiscono un assetto solido alle due Aprilia, sempre ben piantate a terra. Rimarchevole su entrambe il funzionamento della frizione antisaltellamento: togliere due o tre marce in staccata e non sentire il minimo alleggerimento della ruota motrice infonde enorme sicurezza al pilota, il quale può concentrarsi esclusivamente sulla migliore traiettoria da seguire.
Anche il nostro improvvisato tester apprezza le due ciclistiche, pur avendo poca dimestichezza con questo tipo di moto: "La Tuono trasmette immediata confidenza: l'impostazione di guida dà l'impressione di guidarla da sempre. Solo le pedane mi sembravano un po' troppo alte ed arretrate e la sella troppo rigida, ma poi quando ho cercato di spingere sul veloce mi sono accorto che sono nella posizione migliore. Tutto nuovo, invece, sulla RSV4 R, che mi è parsa molto dura da far voltare, per me troppo caricata sull'anteriore, troppo corta. Faccio più fatica a darle confidenza, mi sento impacciato e mi fanno anche male i polsi".
Incredibile come l'esperienza possa far giudicare tanto diversamente le caratteristiche di guida di due moto come queste.
Nelle nostre valutazioni la Tuono certamente regala feeling immediato e grande confidenza fin dai primi metri, offrendo anche una sensazione rassicurante a patto di tenere sotto controllo il polso destro. Di contro, sul veloce non è così stabile come la RSV4 R che, al prezzo di una posizione di guida più scomoda, regala una precisione sconosciuta alla naked. Il busto alto e la presa larga, da un lato conferiscono alla Tuono una maneggevolezza estrema nei cambi di traiettoria o sui tornanti più stretti, ma dall'altro danno la sensazione perenne di un avantreno che "galleggia", di un rigore direzionale decisamente minore rispetto alla RSV4. Con la carenata invece il pilota decide dove andare e lei si butta a capofitto in traiettoria, con una sicurezza che sui curvoni più veloci affrontati a forte velocità fa pensare che al giro successivo si potrà sicuramente dare ancora un filo di gas in più. Certo, non è così intuitiva nei tratti più guidati, ma la minor leva offerta dai semimanubri bassi e spioventi è facilmente compensabile con una più energica spinta sulle pedane. Insomma, con la RSV4 R si va più forte in pista, è indubbio. Il prezzo da pagare però è un maggiore sforzo fisico.
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Giulio, come vedi queste moto nelle mani di un utente poco esperto quanto a sportive?
"Nessuna delle due moto è fatta per l'utente poco esperto, sono entrambi veicoli al top della propria categoria. Direi che è solo il pilota provetto ad apprezzarne realmente in pieno le geometrie, la grande potenza, la tenuta di strada e tutte le doti dinamiche che entrambi i modelli sono in grado di esprimere. Ai neofiti o ai motociclisti normali, rimane il gusto di guidare il meglio che ci sia sul mercato delle maxi moto, rimanendo però assolutamente lontani dai loro limiti oggettivi. Rimane il fatto delle potenze in gioco, che sono veramente esagerate. In un lampo sei a velocità incredibili, e per questo è bene tenere a mente che queste moto necessitano di un pilota che le rispetti. Le mie sono forse considerazioni che possono suonare banali per chi queste moto le guida da una vita, ma garantisco che non pensavo che mezzi nati per circolare su strada potessero andare così forte. Mi hanno sconcertato".
Compreresti una moto simile? E se sì, perché?
"Dovessi scegliere tra le due moto, opterei per la Tuono. Sicuramente la RSV4 R è più bella è filante, anzi in assoluto trovo sia stupenda. Mi sono sorpreso più di una volta a guardare le proporzioni delle carenature, la dinamicità che trasmette anche da ferma. La Tuono, invece, non mi convince del tutto, soprattutto per il cupolino. In movimento però regala la stessa potenza e velocità della RSV4 R, ma con una sfruttabilità sconosciuta alla carenata. Insomma, preferisco la Tuono, anche perché offre la possibilità di portareun passeggero, mentre sfido chiunque a salire sul sellino posteriore della RSV".
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