Moto & Scooter
Aprilia SRV 850
La casa di Noale torna sul mercato con un maxiscooter dalle prestazioni esagerate, che ben identifica lo spirito del marchio. Dedicato a chi vuole sempre il massimo. Già in vendita presso i concessionari al prezzo di 9830 euro chiavi in mano
Anzi!Nel mirino di questo maxi automatico non è lo Yamaha TMax: con il giapponese condivide solo l'idea di base, cioè il tentativo di coniugare il mondo scooter con quello delle moto, e nient'altro.
L'SRV 850, però, lo fa esasperando il lato sportivo, puntanto su prestazioni mai proposte da altri automatici (nemmeno dal nuovo Honda Integra) e una guida degna della più veloce tra le SST (Super Sport Tourer).
Disponibile in sole due colorazioni (bianco e nero), è già in vendita al prezzo di 9830 euro, chiavi in mano. Ah, se non fosse ancora chiaro di che cosa sia questo SRV 850, l'Aprilia vi dà un indizio inserendolo nel proprio listino tra le moto.
E ora scopriamolo!
Se per quest'ultimi vi invitiamo a cliccare sul "come va", per i primi basta dirvi che il nuovo SRV 850 si prensenta con una carta d'identità unica: motore bicilindrico a V di 90° da 76 CV, ciclistica da moto (che di questi tempi chi non l'ha è perduto) e una velocità massima dichiarata (e nemmeno tanto lontani dalla realtà) di 200 chilometri orari, l'SRV 850 si presenta a tutti come lo scooter motociclistico più potente e veloce sul mercato.
Il primo passo fatto in quel di Noale è stato donare all'"ottoemmezzo" un family feeling estetico con il prodotto di punta di Casa, l'RSV4 R, dal quale riprende le forme spigolose e hi-tech del frontale, dal doppio faro "incarognito", alle prese d'aria poste subito sotto di esso, dagli specchietti appuntiti con indicatori di direzione incastonati, al faro posteriore con luci a led, preso in prestito da un'altra peste di famiglia, la Dorsoduro 1200.
Per differenziarlo ulteriormente dal cugino Gilera (che resta in commercio come versione più votata al turismo veloce) anche da un punto di vista del posizionamento nel mercato, l'SRV 850 ha una sella realizzata in tessuto Hi-Tech come sulla motardona sopracitata e perde il parabrezza lungo e regolabile elettricamente in favore di un'unghia fumé, sufficientemente ampio da garantire una discreta - e nulla di più - protezione dall'aria fino ai 130 km/h. Il lavoro degli uomini Aprilia non si è comunque limitato a mettere mano alla fisionomia dello scooter, ma ha coinvolto sia il propulsore (ora più "pulito" nelle emissioni grazie all'iniezione elettronica rivista e all'adozione di una doppia sonda Lambda allo scarico) sia, e soprattutto, la ciclistica, vero punto debole del GP800. Senza stravolgere un progetto comunque valido, il telaio ha mantenuto le quote ciclistiche originali (ma più leggero di ben 5 kg), mentre si è lavorato soprattutto sul comparto sospensioni, accrescendo la rigidità e la scorrevolezza della forcella (Kayaba) per garantire quel sostegno in frenata di cui peccava il Gilera, senza dimenticarsi del monoammortizzatore al posteriore, sempre posto lateralmente e in posizione orizzontale, anch'esso rivisto nella taratura interna.
E ora guidiamolo!
Prestazioni, prestazioni, prestazioni. Questa è l'unica parola che l'Aprilia SRV 850 comprenda appiento. Tutto il resto è noia lasciata a tutti gli altri scooter normali, compreso il richiestissimo TMax, che tanto spopola tra gli amanti degli scooter-moto, ma che il maxi automatico di Noale guarda dall'alto dei suoi muscolosi 76 CV dichiarati, a sensazione presenti all'appello del gas per il 90%. Calcolatrice alla mano, fanno oltre 68 CV, roba da moto vera!
Così come da moto vera è il sound emesso dalla coppia di terminali sovrapposti e il modo in cui il twin di Pontedera spinge il motoscooter veneto.
Grazie al lavoro di affinamento svolto dai tecnici Aprilia sulla trasmissione e sull'elettronica, il motore dello SRV 850 gode di una elasticità decisamente buona che gli permette di riprendere giri con grande facilità anche a regimi bassissimi. Se si sta con l'orecchio puntato, sotto i tremila giri "gratta" leggermente, poi esplode in una progressione impressionante fino ai 6000 giri, dove dopo un piccola pausa riesplode in uno slancio di pura passione, regalando un allungo esagerato frantumando i limiti imposti dal Codice Stradale. Altro che scooter.
E non è solo questione di andare più forte di tutti: il propulsore ha una schiena ai medi regimi che nessun altro automatico ha, tanto che a ogni apertura di gas ci si deve aggrappare di forza al manubrio e usare lo schienalino come appoggio. Una personalità che viene davvero facile paragonare con quello di moto bicilindriche in commercio. Non a caso questo motore avrebbe dovuto equipaggiare la Gilera Ferro, presentata al Salone del Motociclo EICMA 2007 ma che non vide mai luce, per poi trovare posto nel telaio a traliccio della prima vera moto automatica moderna, la Aprilia Mana.
La vera novità portata dal nuovo maxi di Noale si cela nella ciclistica, finalmente adatta a contenere l'esuberanza del twin in accelerazione e garantire quel feeling di guida che il suo predecessore non riusciva a trasmettere completamente al pilota. Il Gilera GP800, infatti, soffriva di un avantreno fin troppo morbido nella taratura della forcella, che se da una parte offriva comodità di viaggio, dall'altra lo rendeva poco stabile in frenata e incerto sui tratti veloci. L'SRV 850, al contrario, è un panzer degno delle autostrade - senza limiti - tedesche: una volta impostata la traiettoria, lì rimane. Le buche addirittura non le sente, ci passa su e le "asfalta". Inamovibile!
A tanta stabilità, però, si contrappone una guida omogenea e sincera, nonostante richieda un impegno fisico discreto, più simile all'Honda Integra che allo Yamaha TMax. Non è un caso, infatti, che sia sul motoscooter di Tokyo sia sul nuovo SRV si trovino ruote dal diametro superiore rispetto al best seller di Iwata: il maxi veneto all'anteriore adotta un cerchio da 16" che ne limita la velocità in ingresso di curva e nei cambi di direzione. Insomma, l'SRV è un mezzo "maschio", che va spinto dentro con decisione, soprattutto nei curvoni ad alta velocità, dove anche la importante zona frontale ci mette del suo nel renderlo "duro" nell'impostazione della traiettoria, un po' come su di una velocissima - e lunghissima - sport tourer.
Inerzia che invece si percepisce meno quando ci si imbatte in un divertente tratto guidato, dove si riesce a danzare con cambi di direzione discretamente rapidi utilizzando la spinta del motore per rendere l'avantreno più leggero. Senza questo stratagemma, l'SRV fa sentire tutta la sua mole e un interasse importante, altro elemento che lo avvicina al mondo delle tourer ad alte prestazioni (tipo una Kawasaki GTR1400, tanto per non fare nomi). Il telaio rigido e la forcella ben tarata, ma soprattutto progressiva e comunicativa, permettono comunque di divertirsi con gusto senza stancarsi troppo, preferendo comunque uno stile di guida rotondo e pulito.
Convincente anche la frenata. La coppia di dischi all'anteriore non è di quelli cattivi da subito, punta molto alla modulabilità nella prima parte di azione, per poi mettere in gioco potenza più che sufficiente per gestire uno scooter che leggero di certo non è. E in tutto questo bisogna, ancora una volta, sottolineare il lavoro svolto sulla ciclistica dai tecnici di Aprilia, visto che se l'SRV 850 ha guadagnato stabilità e precisione anche in frenata, è merito loro. E se c'è una cosa che a Noale sanno fare dannatamente bene, è proprio questa.
2 cilindri V di 90° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 88,0x69,0 mm; cilindrata 839,3 cc; rapporto di compressione nd. Distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, singolo corpo farfallato da 38 mm, sistema di accensione a doppia candela. Capacità serbatoio carburante 18,5 litri (3 di riserva). Lubrificazione a carter secco.
Trasmissione
Primaria a cinghia, frizione automatica centrifuga a secco, cambio a variatore automatico centrifugo, finale a catena.
Ciclistica
Telaio a traliccio in tubi di acciaio con piastre di rinforzo; inclinazione cannotto di sterzo nd, avancorsa nd; sospensione anteriore, forcella tradizionale da 41 mm non regolabile, escursione ruota 122 mm; sospensione posteriore, forcellone in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla, escursione ruota 130. Cerchi: anteriore 3,50x16", posteriore 4,50x15". Pneumatici: anteriore 120/70-R16, posteriore 160/60-R15. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 300 mm e pinze a 2 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 280 mm e pinza a doppio pistoncino.
Dimensioni (mm) e peso
Lunghezza 2237, larghezza 790, altezza sella 780, interasse 1593. Peso a secco 249 kg.
Potenza 55,9 kW (76 CV) a 7750 giri, coppia 76,4 Nm (7,8 kgm) a 6000 giri.
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