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Il mondo racing delle elettriche

di Alan Cathcart, foto di Ben Davies & Claire O'Shaughnessy/TTXGP il 08/06/2011 in Moto & Scooter

Tutto è nato dalla determinazione di un imprenditore inglese che ha organizzato il primo campionato per le moto "Zero Emission", e anche una struttura capace di garantirgli un futuro

Il mondo racing delle elettriche
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Il britannico Azhar Hussein, 38 anni, è un ex ragioniere divenuto poi magnate delle telecomunicazioni e dei software elettronici che ha trasformato la sua passione per le moto in un business, anche se con una "piccola" variazione sul tema: anziché essere attratto da categorie come la Supersport o la Superstock, l'ambizione Hussein è stata fin dall'inizio, ovvero quattro anni fa, quella di far correre le moto elettriche.
Da allora, Hussein è diventato il principale artefice delle gare motociclistiche a zero emissioni. Per promuoverne il debutto ad alto livello, infatti, nel 2007 Azhar ha dato vita alla TTXGP, che è stato poi inserito all'interno del programma del famosissimo Tourist Trophy dell'Isola di Man a partire dal 2009, andando così a costituire il primo evento agonistico mondiale dedicato alle moto elettriche. Con 22 moto iscritte provenienti da Stati Uniti, India, Germania, Austria, Regno Unito e dalla stessa Isola di Man, 15 piloti hanno preso il via e 9 sono riusciti a tagliare il traguardo al termine di un singolo estenuante giro del Mountain, entrando così di diritto nella storia delle e-bike. A vincere è stato il britannico Rob Barber, in sella a una Suzuki GSX-R750 dotata di due motori dell'indiana Agni con la quale ha fatto registrare una media di 140 Km/h, con una punta massima di 165 Km/h.
Sulla scia del grande successo ottenuto da questa manifestazione e di fronte all'apparente intenzione di boicottare le gare a zero emissioni da parte della FIM (la Federazione Motociclistica Internazionale), Hussein ha reagito accordandosi con la UEM (European Motorcycle Union) per mettere in scena il debutto di un vero e proprio campionato del mondo nel 2010, che si è concluso sul circuito di Albacete, nel mese di ottobre, con un finale emozionante e dall'esito incerto fino all'ultima curva.
Prima dell'inizio del campionato 2011 ci è sembrato giusto fare il punto della situazione sulle gare a zero emissioni parlando con lo stesso Azhar Hussein, che abbiamo incontrato negli uffici della TTXGP, situati in un grazioso paese nei pressi di Londra.
Il mondo racing delle elettriche
Alessandro Brannetti, secondo nel mondiale TTXGP 2010 con l'italiana CRP
Alan Cathcart- Azhar, come è nata questa passione per le moto elettriche?
Azhar Hussein- Ho sempre amato la corse motociclistiche e in più sono affascinato dalle nuove tecnologie. Il mio background nell'ambito dell'elettronica, infatti, mi ha reso consapevole del potenziale che avevano le moto a zero emissioni. Così, io e il mio socio in affari abbiamo fondato la TTXGP nel 2007. L'idea originale era quella di far correre le moto elettriche insieme a quelle con motore a combustione. Bastava semplicemente trovare la categoria giusta per farlo, ma i vari enti istituzionali ce l'hanno impedito. Così abbiamo deciso di muoverci diversamente, organizzando una gara riservata solo alle moto elettriche. Fin dall'inizio, l'idea è stata quella di dar vita a una corsa che mettesse a dura prova le moto schierate, in modo da catturare l'attenzione del pubblico. Naturalmente, l'Isola di Man ci è sembrato subito il luogo ideale per una cosa del genere, quindi ci siamo rivolti al ministro dell'ambiente dell'Isola, John Shimmin, per vedere se era possibile concretizzare il progetto. C'è stata una certa opposizione da parte del governo dell'Isola di Man e dell'organizzazione del TT classico, ma John Shimmin e poche altre persone che l'hanno appoggiato sono riusciti a farcela. Il 12 giugno 2009 si è corsa la prima gara della TTXGP a zero emissioni, inserita ufficialmente all'interno del programma del Tourist Trophy dell'Isola di Man.
AC- Al di là del successo nell'organizzazione e nella promozione di questo primo evento, era previsto fin dall'inizio che il fenomeno TTXGP si espandesse ulteriormente a livello mondiale?
AH- Il nostro obiettivo iniziale era solo quello di organizzazione il TTXGP sull'Isola di Man, ma dopo il successo ottenuto, con ben 15 moto alla partenza del primo appuntamento, e dopo aver avuto modo di conoscere un certo numero di team e di case costruttrici, abbiamo pensato che ci fosse la possibilità di fare qualcosa di più. Originariamente avevamo intenzione di collaborare con la FIM, ma poi, per vari motivi, il progetto di organizzare con essa il campionato del mondo 2010 è saltato all'ultimo momento, ossia nel novembre del 2009. Perciò tra novembre e febbraio ho cercato di organizzare il calendario del TTXGP World Challenge indipendentemente dalla FIM, con gare negli Stati Uniti e in Europa. Abbiamo disputato la nostra prima gara lo scorso maggio sull'Infineon Raceway, in California, che in pratica è stato il primo tracciato non stradale a ospitare il TTXGP.
AC- Quante gare sono state disputate nella stagione 2010?
AH- Tredici in tutto, con quattro gare in ciascuna delle tre zone di qualificazione, ossia Italia, Regno Unito, dove a vincere è stata una donna, Jenny Tinmouth, e Stati Uniti. Al termine delle selettive, poi, c'è stata la finale ad Albacete, in Spagna, nel mese di ottobre. Quest'ultima è stata vinta dal tedesco Matthias Himmelman dalla Münch Racing, al termine di una lunga ed esaltante battaglia con l'italiano Alessandro Brannetti della CRP Racing. Devo dire che è stata una gara davvero bella, con la quale abbiamo dimostrato che il concetto di zero emissioni può essere associato a gare assolutamente emozionanti!
AC- Quanti sono stati i partenti?
AH- Hanno avuto accesso alla finale 12 squadre. Abbiamo assistito fondamentalmente a due filosofie molto diverse: i tedeschi hanno puntato sulla potenza, gli italiani sull'eleganza del design e sulla maneggevolezza. E' stata una gara epica, con Himmelman e Brannetti ruota a ruota per tanti giri.
Il mondo racing delle elettriche
AC- Dopo il successo ottenuto dal TTXGP all'Isola di Man nel 2009, la FIM ha deciso di debuttare con la e-Power series. Perché è accaduto ciò e quale effetto ha avuto su di voi questa decisione?
AH- A dire il vero, non so come e perché sia nata la formula e-Power. Penso che sia stato uno sbaglio dividere in due uno sport così giovane, che può contare su un bacino di partecipanti relativamente piccolo. Bisognerebbe chiederlo alla FIM. Di sicuro, a noi non hanno mai dato spiegazioni. Io credo che il ruolo della Federazione Internazionale sia quello di supervisionare e promuovere le varie tipologie di gare e non quello di agire come promotore di un certo tipo di campionato quando ne esiste già uno molto simile. Ad ogni modo, la nostra intenzione è ancora quella di collaborare con la FIM.
AC- La formula e-Power ha un regolamento diverso rispetto al vostro?
AH- No, hanno copiato pari pari quello della TTXGP. L'unica cosa che hanno cambiato per il 2011 è il limite massimo di peso- l'anno scorso, il nostro era di 300 Kg e quando lo abbiamo ridotto a 250 Kg, lo hanno fatto pure loro! Adesso, però, la fomula Zero Emissions è divisa in due classi, mentre la e-Power continuerà a prevederne soltanto una. Per quanto ci riguarda, abbiamo la TTXGP, che rappresenta in un certo senso la nostra Superbike, dove tutto è permesso a condizione che la moto non superi i 250 Kg di peso. L'anno scorso, infatti, ci siamo accorti che alcuni team avevano la tendenza a impiegare un numero sempre maggiore di batterie, in modo da aumentare le prestazioni e l'autonomia delle moto, solo che così aumenta considerevolmente anche il peso, con il rischio che diventino pericolose e difficili da gestire. L'altra cosa che abbiamo notato lo scorso anno è la presenza di alcune squadre che, pur essendo ben organizzate, non hanno interesse nel costruire moto particolarmente grosse, visto che il mercato dei veicoli elettrici richiede mezzi piuttosto compatti. Così abbiamo creato una nuova categoria denominata TTX75, che sta per 7,5 kWh. L'idea è di vincolare motori e batterie, perché così facendo anche i costi diminuiscono in modo significativo. Pensiamo che la TTX75 rappresenti il banco di prova ideale per lo sviluppo di prodotti a zero emissioni di facile commercializzazione, con un prezzo indicativo tra i 10.000 e i 12.000 Euro. La classe GP, invece, sarà sempre quella dedicata all'innovazione pura, che non prevede limitazioni di costi e tecnologia.
AC- Altre novità per il 2011?
AH- Abbiamo introdotto un nuovo sistema di sicurezza, per cui adesso sono obbligatori i braccialetti di tipo cut-off che consentono lo spegnimento del veicolo in caso di caduta. Inoltre, dopo l'esperienza maturata nel 2010, abbiamo investito molto nelle verifiche tecniche, che verranno effettuate dalla TTXGP Tech Panel. Quest'ultima è sostenuta da un'organizzazione chiamata IET, ovvero un organizzazione internazionale composta da ingegneri elettronici provenienti da circa 40 paesi, con il quartier generale situato a Londra. In pratica, la IET ci fornisce il personale qualificato che, a titolo volontario, controlla l'evoluzione tecnica del nostro campionato.
Un'altra novità che riteniamo particolarmente interessante è il nostro concetto Wiki. L'anno scorso, infatti, abbiamo introdotto con successo il nostro sito wiki.egrandprix.com, dove abbiamo messo tutte le nostre regole, in modo che chiunque nel mondo abbia idee o suggerimenti per migliorare la nostra formula possa dare il proprio contributo on-line. Basta accedere e lasciare un commento che, naturalmente, viene prima filtrato dalla TTXGP Tech Panel. Le idee migliori saranno messe in atto nel 2011. L'anno scorso abbiamo ricevuto 110 proposte provenienti da oltre 40 paesi. La cosa più bella del concetto Wiki è che permette a esperti dei quali ignoravamo perfino l'esistenza di contattarci per darci dei suggerimenti. Naturalmente, non tutte le idee sono interessanti, alcune risultano un po' folli, altre poco pratiche, ma ci sono stati anche suggerimenti particolarmente buoni. Insomma, abbiamo trovato questa cosa incredibilmente utile.
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La Mavizen KTM RC8
AC- Dal momento che la trazione elettrica è davvero in rapida evoluzione, il regolamento della TTXGP sembra destinato a essere modificato da un anno all'altro, a differenza di quanto accade nella MotoGP e nella Superbike, o più in generale nel campo dei motori a combustione interna. È così?
AH- La tecnologia a zero emissioni si muove così velocemente che per rappresentare la massima espressione agonistica di questo settore è necessario confrontarsi con un pubblico molto vasto, che non ha mai fatto parte del settore motorsport. Penso che uno dei principali meriti della TTXGP sia proprio quello di aprire nuovi scenari e questo, secondo me, è ciò di cui c'è veramente bisogno in ambito sportivo.
AC- Questo significa quindi che la TTXGP è riservata ai soli appassionati della trazione elettrica?
AH- Quando abbiamo iniziato con il concetto di emissioni zero ci sono arrivate richieste di informazioni da parte di persone che volevano costruirsi una moto elettrica, così abbiamo girato la domanda ai team dicendo: "Questa persona ha bisogno di una moto, voi ne state costruendo una, perché non vi mettete d'accordo per realizzarla insieme?" Va comunque detto che per alcuni non è stato facile allestire anche una sola moto, ma come promotore avevamo paura di non riuscire a radunare un numero di partenti sufficiente. Così abbiamo istituito la nostra azienda di elettronica, la Mavizen, come fornitore ufficiale della parte tecnologica. Essa è in grado di fornire qualsiasi tipo di componente a chiunque, dai più piccoli particolari, come un potenziometro per l'acceleratore, fino a una moto completa come la TTX02, che utilizza il telaio della KTM RC8 equipaggiato con due motori Agni. In pratica si tratta di un vero e proprio e-shop da corsa.
AC- Quali sono le prestazioni fornite dalla Mavizen TTX02?
AH- Stiamo facendo una versione da 7,5 kWh per la classe TTX75, ma ne abbiamo anche una da 10 kWh. A tal proposito, voglio davvero ringraziare la KTM, a cominciare dal presidente Stefan Pierer, per la fornitura della RC8 senza motore. La KTM sta dimostrando particolare interesse nella trazione elettrica, anche nel settore off-road.
AC- Quante gare prevede la formula TTXGP nel 2011?
AH- In Europa avremo sei gare in cinque nazioni diverse, a partire da Silverstone il 18 e 19. Poi abbiamo in programma altri quattro appuntamenti negli Stati Uniti, che hanno preso il via il 15 maggio presso l'Infineon Raceway. Tuttavia, siamo ancora in trattativa per inserire una quinta e ultima gara al termine della stagione. Inoltre, porteremo per la prima volta la TTXGP anche in Australia, grazie alla collaborazione con Terry O'Neill, promoter della Formula Extreme. Il risultato si chiamerà eFX, che sta per Electric Formula Extreme, e così come i campionati che si disputeranno in Europa e negli Stati Uniti, anche questo garantirà la qualificazione per la finale di campionato del mondo che si terrà a ottobre. La eFX si svolgerà su un totale di cinque gare e beneficerà della diretta televisiva su Fox Sports e su un altro canale.
AC- Dove e in che data si disputerà la finale del campionato 2011?
AH- Stiamo ancora valutando alcune alternative, ma in ogni caso si svolgerà alla fine di ottobre. In particolar modo, se una di queste opzioni dovesse andare in porto, credo che ci saranno delle belle sorprese!
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Dalla Cina: la Zongshen GP elettrica
AC- Dove vi porterà il futuro della TTXGP e quali sono i principali obiettivi?
AH- Stiamo sviluppando un nuovo programma chiamato TTXGP LEO che, se tutto andrà come previsto, verrà presentato quest'anno. LEO sta per Learn Egrandprix Org (http-//www.egrandprix.com/news.php?id=161) e consiste in un corso di cinque giorni attraverso il quale i partecipanti vengono istruiti su come costruire una moto elettrica. Sono previste spiegazioni sulle batterie, sui regolatori di velocità, sui motori e su tutto ciò che serve per far funzionare la moto. Così, alla fine del quinto e ultimo giorno, si arriva all'assemblaggio di una moto vera e propria. L'obiettivo è quello di spingere le realtà locali verso le corse per moto elettriche. L'idea sarebbe quella di avere un TTXGP LEO operativo nelle varie nazioni già a partire dal 2012/13. La cosa più importante è che oltre a fornire le conoscenze per costruire e sviluppare la moto, il LEO promuove una serie di standard uguali per tutti. I primi corsi si terranno all'interno del circuito di Spa Francorchamps, in Belgio, nei mesi di giugno e luglio. Prossimamente ne verranno organizzati altri in altre nazioni e l'obiettivo è quello di arrivare, già quest'anno, ad avere classi da 25-30 persone in diversi Paesi. Poi, se la cosa funziona, ci espanderemo ulteriormente nel 2012-13.
AC- Qual è lo scopo ultimo della trazione elettrica? Aiutare Al Gore a salvare il pianeta oppure sviluppare un concetto di moto da corsa che determini un minore impatto sull'ambiente rispetto a quelle alimentate a combustibile fossile le cui riserve, prima o poi, termineranno?
AH- Amo i miei figli e credo che il mondo nel quale cresceranno sarà molto diverso dal nostro. Il mio impegno consiste nel fare in modo che "diverso" significhi "migliore". Così come molti altri, vorrei lasciare questo pianeta in condizioni migliori rispetto a quelle in cui l'ho trovato. Al tempo stesso, però, sono anche un appassionato di sport motoristici e non credo che bruciare carburante per divertimento rappresenti un concetto sostenibile, indipendentemente dal fatto di essere favorevoli o meno alla trazione elettrica. Pertanto, la formula TTXGP serve a far sì che questo cambiamento possa verificarsi attraverso lo sviluppo di una tecnologia utile per il futuro.
AC- Un'ultima domanda. E' possibile ipotizzare una futura categoria Superbike con moto elettriche? In altre parole, laddove il numero dei costruttori impegnati nella produzione di sportive stradali con motore elettrico dovesse aumentare, ci sarebbe spazio per un progetto del genere?
AH- Certo! Nel 2010 abbiamo avuto il piacere di accettare l'iscrizione della Zongshen, giunta quarta alla finale di Albacete, che rappresenta un vero e proprio team ufficiale. Produce infatti quattro milioni di moto all'anno, che è una cifra davvero considerevole. Penso che nel 2012 aggiungeremo una tappa del campionato anche in Asia e sono certo che, per quella data, la Zongshen avrà già sviluppato il progetto di una TTXGP completamente realizzata in Cina. Insomma, il panorama delle moto elettriche si arricchirà presto di nuovi costruttori.

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