Moto & Scooter
Yamaha FZ8: buona per tutte le stagioni
È sicuramente una delle naked più interessanti del mercato, con un rapporto qualità-prezzo da riferimento. E grazie al distintivo kit sportivo, con frecce a led e scarico Akrapovic in carbonio, diventa ancora più bella da vedere e da guidare
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Una scheda tecnica decisamente brillante, dove le sospensioni sono l'unica voce normale. La forcella a steli rovesciati da 43 mm non è regolabile, così come il mono posteriore su cui è possibile variare solo il precarico. Il peso dichiarato è di 211 kg e il serbatoio ha una capienza di 17 l.
La FZ8 è lunga 2140 mm e ha un'altezza della sella di 815 mm; perfetta per piloti di statura intorno ai 180 cm, ma assai meno per quelli che non arrivano a questa quota. Le pedane sono basse per una seduta comoda, con il busto molto dritto e le gambe non troppo piegate. Il manubrio è largo e offre confidenza fin da subito agevolando una posizione di guida naturale e pratica.
Prima di avviare il motore, bisogna spendere qualche parola per il design, fatto di linee affilate e di dettagli curati. Tratti somatici meno "giapponesi" di quanto ci si aspetterebbe, a partire dall'inedito gruppo ottico che dona a tutto l'anteriore un carattere modaiolo, ma agguerrito.
La strumentazione è ben leggibile; il contagiri analogico è classicamente rotondo mentre il display digitale è rettangolare. Un mix di forme che unisce tradizione e futuro, dove tutte le informazioni saltano bene all'occhio anche in condizioni di scarsa visibilità.
La linea di questa Yamaha è filante, con il serbatoio leggermente largo e i fianchi stretti e sinuosi, pronti ad aprirsi verso il codino snello che termina nel faro sdoppiato.
La FZ8 della nostra prova esibisce uno speciale allestimento con scarico in carbonio realizzato dall'Akrapovic, porta-targa in alluminio omologato e kit di frecce a led della linea Yamaha Genuine 2010. Una serie di accessori after-market dal valore complessivo di oltre 800 euro, offerti però dalla Casa senza variazioni sul prezzo di listino. Assente il portaoggetti, con un sottosella "micro", sufficiente - forse - per metterci i documenti.
Ferma sul cavalletto, la FZ8 attira. Guidandola si percepisce "a pelle" l'alto livello prestazionale raggiunto. Nell'utilizzo impressiona subito il motore: progressivo e lineare, pronto a spingere sempre molto forte, assecondando ogni tipo di richiesta del polso destro. Tra l'altro si avvia in un istante e raggiunge velocemente la temperatura di esercizio ottimale. La risposta dell'acceleratore è precisa, molto diretta, ed il feeling che trasmette elevato, tanto che anche su strade bagnate e sporche non si rischiano brutte sorprese.
Il controllo della coppia scaricata a terra è da riferimento assecondando così il livello di esperienza di chi siede in sella. Niente paura quindi e divertimento a portata di mano, anche perché la frizione è morbida e risponde bene alle sollecitazioni soprattutto nelle cambiate veloci, quando si riescono ad infilare tutte le marce senza perdere troppi giri.
Per tenere un passo sostenuto e viaggiare veloci basta portarsi oltre gli 8000 giri: un colpo di gas ed ecco tutta l'anima sportiva della FZ8. Una goduria.
Usando invece le marce più lunghe è possibile trotterellare sottocoppia con un'erogazione quasi da "scooter", e guidando nel traffico quasi ci si dimentica di usare il cambio! Quasi come su un'automatica, appunto. Merito della cilindrata ma anche di quei medi regimi molto corposi. Quindi zero problemi anche se l'asfalto è freddo o bagnato e l'aderenza latita un po': la spinta è comunque omogenea. Ecco perché questa Yamaha si rivela così appagante da guidare, sempre pronta a districarsi nei serpentoni di automobili con una ciclistica votata all'agilità.
La FZ8 è rapida nei passaggi stretti, ma allo stesso tempo precisa nel tenere la linea anche quando si guida nel misto veloce. Poi è comoda e le sospensioni rispondono bene a tutti i tipi di sollecitazioni, restituendo un buon feeling sia sullo sconnesso cittadino - con asfalti bucati e irregolari - sia nell'extraurbano più scorrevole. Va sottolineato però che la taratura delle sospensioni è di compromesso: il posteriore resta sempre un filo rigido e l'anteriore leggermente sfrenato. Una via di mezzo insomma per una buona stabilità a velocità sostenute e comodità nell'andatura soft. Un assetto "sport" è tutta un'altra cosa, ma l'inserimento in curva resta molto istintivo.
Nel complesso la guida è sempre soddisfacente, pronta ad offrire un feedback positivo anche in condizioni di "panic stop" ovvero nella frenata d'emergenza: il merito va al lavoro puntuale dei freni, potenti e modulabili.
La posizione di guida eretta agevola le manovre a bassa velocità, ma lascia il busto esposto all'aria. L'assenza di un cupolino sollecita infatti i muscoli del collo che ricordano al pilota di essere seduto su una naked. Per cui è consigliabile un approccio leggermente sportivo, come suggerito dallo scarico Akrapovic che scoppietta con gusto in rilascio dopo la scalata.
Con la FZ8 la Yamaha ha definito un concetto di naked più fresco, sia a colpo d'occhio sia sul fronte tecnico. La FZ8 è insomma una buona "all-season", apprezzabile nell'uso quotidiano intensivo come nel giretto domenicale. Pronta volendo… anche per limare sliders e pedane in pista. Per non farsi mancare davvero nulla.
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