Yamaha: lo stand

Ha il nome da robot, ma è uno scooter. E' l'intelligente proposta di Yamaha in fatto di mobilità eco-sostenibile. Si chiama EC-03 ed è già una realtà in fatto di due ruote alimentate esclusivamente ad elettricità. Snello nel design e leggero nell'anima, visto che messo sulla bilancia pesa soltanto 56 kg. Segno che le batterie in questo caso incidono davvero poco sulla massa totale. Appare inoltre più agile di molti colleghi cinquantini, nonché più sobrio ed essenziale nell'aspetto. Con quel faro tondo e lo scudo minimal che ne fanno un perfetto amico in città. Complice anche l'autonomia di tutto rispetto, dichiarata di 43 chilometri prima di effettuare la ricarica. Che non sarà il top in termini di percorrenza assoluta, ma non è nemmeno male se lo si rapporta alle doti specifiche del modello. Anche in rapporto al fattore prestazioni-prezzo, offerti dagli "elettrici" concorrenti. Senza contare che in fase di sorpasso si può usufruire anche di un effetto "turbo", per avere quello spunto in più quando serve. Inoltre il caricabatterie integrato lo rende più pratico di un cellulare, pronto ad essere attaccato praticamente ovunque. Anche se le 7 ore per la ricarica completa non sono certo "un attimo". Il suo debutto sulle strade è previsto per il 2011.

Yamaha presenta una concept bike nata come fonte d'ispirazione per i piloti adventure di tutto il mondo. Il nome stessso la dice lunga sul carattere della proposta: Worldcrosser, ovvero la "giramondo" se ci passate la libera interpretazione del termine. Un progetto che ha come obiettivo l'estremizzazione dello spirito della Super Ténéré. Worldcrosser è una moto realizzata con chiari fini espositivi, che non entrerà in produzione, ma dotata di componenti specialistici in sostituzione ad alcune parti di serie. Una special che si fregia dell'impiego di esclusivi materiali leggeri, proprio per non porsi limiti di percorrenza. Una concept per chi è allergico ai confini, per tutti quelli che cercano sfide al limite ed avventura.