Moto & Scooter
Moto Guzzi V7 Racer
Pagina principale
Una moto d'alti tempi con dettagli da special e fascino indiscutibile. Questa edizione della V7 è un gustoso salto nel passato, nel look ma anche nella guida, che si può fare al prezzo di 9490 euro c.i.m.
Un salto indietro nel tempo. Questo è la Moto Guzzi V7 Racer. Un mondo di cura maniacale e soluzioni da special. Anche questo è la V7 Racer. Insomma, anche se la tecnologia è datata, le soluzioni meccaniche non proprio all'ultimo grido, questa bicilindrica sa farsi notare alla grande e regalare soddisfazioni nella guida. Purché sia tranquilla e moderata. L'abbiamo scoperto in una breve presa di contatto sulle strade che disegnano il Montello, a pochi chilometri da Montebelluna.
Ma prima di salirci sopra l'abbiamo osservata, perché la Racer merita davvero: sviluppata sulla base tecnica della V7, nulla di nuovo quindi, questa "special di serie" è arricchita di una lista di dettagli che fanno brillare gli occhi per qualità e gusto.
Le verniciature spesse e ben abbinate valorizzano i tanti dettagli degni di nota: dai mozzi ruota al serbatoio cromato ornato da cinghia di pelle, passando per i fianchetti spazzolati, il cupolino e il coprisella del passeggero, entrambi con evocativa tabella porta numero. Per non parlare delle pedane in lega leggera di tipo racing, i supporti dei terminali di scarico o la coppia di ammortizzatori regolabili con ammortizzatore del gas separato. Il tutto coronato da una targhetta numerata posta sulla piastra superiore di sterzo.
Ma prima di salirci sopra l'abbiamo osservata, perché la Racer merita davvero: sviluppata sulla base tecnica della V7, nulla di nuovo quindi, questa "special di serie" è arricchita di una lista di dettagli che fanno brillare gli occhi per qualità e gusto.
Le verniciature spesse e ben abbinate valorizzano i tanti dettagli degni di nota: dai mozzi ruota al serbatoio cromato ornato da cinghia di pelle, passando per i fianchetti spazzolati, il cupolino e il coprisella del passeggero, entrambi con evocativa tabella porta numero. Per non parlare delle pedane in lega leggera di tipo racing, i supporti dei terminali di scarico o la coppia di ammortizzatori regolabili con ammortizzatore del gas separato. Il tutto coronato da una targhetta numerata posta sulla piastra superiore di sterzo.
Ma non è di certo per le doti dinamiche si acquista la V7 Racer: fin dal primo approccio si capisce che questa nuda va gustata con calma. Il motore gira sornione, il peso si sente e la sensazione è di guidare una moto di un'altra epoca. In sella infatti ci si ritrova con i semimanubri spioventi in mano, il busto moderatamente reclinato in avanti e le pedane basse e centrate: la posizione di guida insomma si adatta perfettamente allo stile della moto che, come era logico attendersi – non stuipisce per prestazioni. Una marcia dietro l'altra, con la lancetta del contagiri che balla tra i 3000 e i 5000 e il gioco è fatto: oltre non serve spingere, non ha senso, visto che il bicilindrico ha dato tutto o quasi.
Tra le curve il peso un po' si sente anche se il baricentro basso aiuta nei cambi di direzione: se si azzarda qualche manovra aggressiva però, la ciclistica "d'epoca" non aiuta, scomponendosi e ribellandosi, ma sempre in maniera moderata. Ma il gusto di pennellare le traiettorie ripaga con gli interessi di questi limiti. Che vanno tenuti sempre a mente.
Limiti che emergono anche in frenata: d'altronde non è nata per staccare la V7 Racer. Il discone anteriore da 320 non è supportato adeguatamente dalla forcella che entra facilmente in crisi. Meglio usare anche il disco posteriore accompagnando l'azione fin dentro alla curva.
Limiti che emergono anche in frenata: d'altronde non è nata per staccare la V7 Racer. Il discone anteriore da 320 non è supportato adeguatamente dalla forcella che entra facilmente in crisi. Meglio usare anche il disco posteriore accompagnando l'azione fin dentro alla curva.
Galleria fotografica