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Le "belve" Polini. Piaggio Zip 70-94 e Yamaha TMax

di Stefano Gaeta il 15/07/2010 in Moto & Scooter

Provati sulla pista di Castelletto di Branduzzo gli scooter preparati per il trofeo organizzato dall'azienda italiana: veri micro-missili da usare con cautela i Piaggio, quasi una moto hi-power il giapponese. Provati per credere!

Le "belve" Polini. Piaggio Zip 70-94 e Yamaha TMax
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Le "belve" Polini. Piaggio Zip 70-94 e Yamaha TMax

Molte sono le strade che un appassionato delle due ruote può percorrere per avvicinarsi al mondo dei circuiti e dei molteplici trofei riservati agli amanti delle gare. La Polini è regina delle gare riservate agli scooter e ci ha invitati a provare le sue elaborazioni su base Piaggio Zip, allestito in due differenti cilindrate, 70 e 94 cc, denominati Big Evolution. A nostra disposizione nel box appositamente allestito a Castelletto di Branduzzo c'è anche un cattivissimo Yahama TMax nella versione 2009. Il catalogo Polini è ricchissimo, si va dai gruppi termici completi ai kit per variatori e frizioni racing, dai bracci di irrigidimento posteriori dei carter agli scarichi completi. Il tutto disponibile per motori Piaggio o Minarelli. Articoli ovviamente destinati al solo uso in pista e ovviamente montati sullo Zip che il meccanico ci sta già scaldando in attesa del nostro ingresso in pista.
Pronti! Saliamo in sella allo Zip "70" e prendiamo in mano il comando del gas che ci sembra super reattivo. Caspita, siamo colti un po' alla sprovvista dall'attacco della frizione. Bisogna accelerare parecchio perché il nostro Piaggio muova i primi metri. Entriamo in pista e ci ritroviamo catapultati in un mondo completamente nuovo rispetto a quello al quale siamo abituati in queste situazioni. L'erogazione è decisamente appuntita con un allungo veramente esaltante, accompagnato da un suono allo scarico da vero 2 tempi racing. Lo Zip vola tra una curva e l'altra con una disinvoltura impressionante permettendoci di tirare la frenata ogni giro qualche metro dopo. Ce ne rendiamo conto anche grazie al fatto che nel corso del nostro test la pista è aperta anche ai turni di prove libere. E pur essendo un tracciato dedicato soprattutto ai motard, troviamo sulla nostra strada anche delle belle 4 cilindri giapponesi. Ci tornano molto utili per renderci conto di quelle che possono essere le velocità di percorrenza ottenibili in sella al nostro Polini racing, quelle in ingresso curva e gli spazi di frenata. Lo Zip 70cc in allestimento gara pesa circa 70 kg e questo chiarisce ogni dubbio!
La posizione in sella necessita di un minimo di apprendistato e lo stile di guida va parametrato all'estrema reattività del mezzo. Lo Zip "curva con il pensiero" e basta un minimo spostamento del corpo sulla sella, o anche solo della testa, per allargare o chiudere la traiettoria alla velocità della luce. Il motore riprende benissimo anche da "gas tutto chiuso" senza la minima esitazione. L'unico rischio è quello di prenderci troppo la mano e di ritrovarsi a 4 zampe in mezzo alla pista senza nemmeno essersi resi conto del perché.
Le gomme sono sviluppate da Polini e hanno un grip notevole. Anche il comparto ciclistico è molto equilibrato e nel giro di poche tornate ci ritroviamo con ginocchio (e non solo) a strisciare sull'asfalto. Ci prendiamo una pausa prima di testare la versione da versione dello Zip da 94 cc. Un'occhiata al motorino e una considerazione. Con poche centinaia di euro e molta passione si può provare l'emozione di scendere in pista con un mezzo estremamente performante e divertentissimo. Dando magari la possibilità a molti giovani di belle speranze di mettersi in mostra anche quando alle spalle non si hanno grandi possibilità economiche. Ma arriva il momento dello Zip più prestante. La base di partenza è la stessa del precedente con ovviamente un gruppo termico di cilindrata maggiore. Le dimensioni sono uguali a quelle del 70 cc e la posizione in sella è la cosa che ci crea le difficoltà maggiori. Appena mossi i primi metri ci rendiamo però subito conto che qui la faccenda è un po' più seria. Un bel po' più seria! Lo Zip dotato del kit Big Evolution da 94 cc spinge come un forsennato. Prende i giri in maniera spaventosa e raggiunge velocità veramente imbarazzanti. Il tutto conservando la stessa reattività della versione con cilindrata più piccola. Ad ogni apertura del gas corrisponde un repentino alleggerimento dell'avantreno. Il problema è che la cosa avviene pressoché a qualsiasi velocità. La taratura dell'ammortizzatore posteriore è forse un po' morbida e lo Zip in uscita di curva tende ad allargare la traiettoria sotto la spinta dei 27 CV. Ma anche qui basta spostare il peso del corpo per richiamarlo all'ordine. Riusciamo anche a passare al'esterno qualche moto vera e ci troviamo con un bel sorriso stampato dentro al casco. Bisogna però prestare molta attenzione e guidare sempre concentrati perché le prestazioni sono realmente impegnative e la reattività sempre elevatissima.
Inanelliamo diversi giri imparando a conoscere sempre meglio le reazioni del nostro Zip da gara. In un paio di punti del circuito, all'inizio del nostro test, frenavamo leggermente prima di entrare in curva. Ora che la confidenza è maggiore riusciamo addirittura a farli "in pieno" e l'impegno fisico è relativamente ridotto rispetto a quello che sarebbe necessario per girare con una moto da pista.

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Le "belve" Polini. Piaggio Zip 70-94 e Yamaha TMax
Resta il T-Max, lasciato per ultimo non tanto perché sia meno interessante ma perché ha caratteristiche più simili ad una moto tradizionale. Anche qui gli interventi dei meccanici Polini sono molti: variatore, scarico completo, impianto frenante e filtro aria i principali. Il peso del T-Max da gara è decisamente inferiore a quello di serie ma comunque sempre vicino al peso di una moto. Sono state migliorate molto le già validissime caratteristiche dello scooter della casa dei tre Diapason. Grande coppia disponibile già ai regimi inferiori e un grande allungo sono le principali doti che abbiamo notato sin dai primi metri. Girare in circuito con un maxi scooter non è facile, specialmente nei primi giri. L'impossibilità di scalare marcia in frenata è la cosa che abbiamo faticato maggiormente ad assimilare. Per contro il nostro TMax in allestimento racing ci ha messo subito a nostro agio con una confortevole posizione in sella e un validissimo equilibrio dinamico. La potenza a disposizione è tanta e subito disponibile. Alla totale apertura del gas corrisponde sempre un istantaneo salto della lancetta del contagiri a quota 7500. E lo fa a ogni riapertura del gas in uscita di curva. Solo le gomme sembrano un po' sottodimensionate rispetto alle prestazioni del maxi Yamaha essendo pneumatici normalmente utilizzati dagli utenti della strada. E viso che anche l'estetica gioca la sua parte, il T-Max allestito dalla Polini è veramente aggressivo e molto ben realizzato.

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