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Moto & Scooter
Yamaha Fazer e FZ8
di Alfredo Verdicchio
il 20/04/2010 in Moto & Scooter
Naked e semicarenata, le nuove attese quattro cilindri ottocento di Iwata seppur somiglianti nel design hanno due stili di guida differenti. La FZ8 sarà venduta a 8390 euro mentre il prezzo della Fazer8 sarà di 8890 euro, entrambi chiavi in mano
Yamaha Fazer e FZ8
Yamaha FZ1, FZ8... sempre la stessa moto? No, non proprio. Anzi, per nulla. Il family feeling con la sorella mille è forte, ma guardandola con po' più di attenzione (soprattutto la Fazer 8) ci si rende conto che il lavoro svolto dalla casa di Iwata è certosino.
Andiamo con ordine. La posizione in sella rispetto alle mille è più comoda sulle "8" grazie alle modifiche apportate al serbatoio - più svasato sui fianchi - e alle pedane che ora sono più basse e arretrate così da permettere una guida più "sulle gambe".
Cambia anche il manubrio, simile nelle forme a quello della XJ6 ma più aperto, il che garantisce una leva maggiore e più facilità nel gestire la moto nel misto.
Dalla "1000" la FZ8 e la Fazer ereditano solo le pinze freno (i dischi sono più piccoli), il telaio a doppio trave e l'imponente forcellone, entrambi in alluminio, mentre tutte le sovrastrutture (esclusi i comandi elettrici e la strumentazione) sono stati rimaneggiati con cura. Anche il codino è stato ridisegnato e riprende la soluzione del faro "sdoppiato", mentre la presenza o meno delle maniglie è un elemento distintivo tra la nuda e la semi careneta.
Proprio quest'ultima, la Fazer 8, è quella che ha subito maggiori interventi, soprattutto alla mezza carena che ha linee più moderne e filanti, con vistose canalizzazioni per l'aria, soluzione ripresa dalle supersportive di Casa allo scopo di dissipare meglio il calore proveniente dal motore.
Non fatevi ingannare dal nome, il quattro cilindri delle nuove Yamaha non è quello della "mille" ridotto, ma prende come base quello della R1 2008. Interessante la soluzione adottata per l'aspirazione, con condotti dalla lunghezza differente tra i cilindri esterni (lunghi 150 mm) e quelli interni (lunghi 125 mm), soluzione adottata alla ricerca di maggiore e più sfruttabile coppia ai medi regimi.
I prezzi: 8390 euro per la FZ8 e 8890 per la Fazer8, entrambi chiavi in mano.
Andiamo con ordine. La posizione in sella rispetto alle mille è più comoda sulle "8" grazie alle modifiche apportate al serbatoio - più svasato sui fianchi - e alle pedane che ora sono più basse e arretrate così da permettere una guida più "sulle gambe".
Cambia anche il manubrio, simile nelle forme a quello della XJ6 ma più aperto, il che garantisce una leva maggiore e più facilità nel gestire la moto nel misto.
Dalla "1000" la FZ8 e la Fazer ereditano solo le pinze freno (i dischi sono più piccoli), il telaio a doppio trave e l'imponente forcellone, entrambi in alluminio, mentre tutte le sovrastrutture (esclusi i comandi elettrici e la strumentazione) sono stati rimaneggiati con cura. Anche il codino è stato ridisegnato e riprende la soluzione del faro "sdoppiato", mentre la presenza o meno delle maniglie è un elemento distintivo tra la nuda e la semi careneta.
Proprio quest'ultima, la Fazer 8, è quella che ha subito maggiori interventi, soprattutto alla mezza carena che ha linee più moderne e filanti, con vistose canalizzazioni per l'aria, soluzione ripresa dalle supersportive di Casa allo scopo di dissipare meglio il calore proveniente dal motore.
Non fatevi ingannare dal nome, il quattro cilindri delle nuove Yamaha non è quello della "mille" ridotto, ma prende come base quello della R1 2008. Interessante la soluzione adottata per l'aspirazione, con condotti dalla lunghezza differente tra i cilindri esterni (lunghi 150 mm) e quelli interni (lunghi 125 mm), soluzione adottata alla ricerca di maggiore e più sfruttabile coppia ai medi regimi.
I prezzi: 8390 euro per la FZ8 e 8890 per la Fazer8, entrambi chiavi in mano.
Per scoprire tutti i particolari della nuova FZ8 guarda la gallery, clicca qui!
Il primo test su strada
Facilità di guida, immediatezza e gran motore. Le qualità delle due "8" si possono così sintetizzare. Su entrambe, appena saliti in sella, ci si rende conto di avere tra le mani una gran moto. Una sensazione impagabile.
La seduta è perfetta: i nuovi svasi sul serbatoio permettono di stringere meglio la moto e di non scivolare troppo in avanti, mentre le pedane così disposte permettono di imprimere forza nei tratti guidati e offrire al contempo comfort nei lunghi trasferimenti.
Il motore conquista da subito: elastico e pronto a prendere giri senza tentennamenti sin da poco sopra i mille giri, il quattro cilindri mette a disposizione del polso destro un'erogazione dolce e allo stesso tempo corposa, anche superiore rispetto a quella del riferimento della categoria, la Kawasaki Z750.
Tra i 4500 e i 5500 giri si avverte una leggera flessione - probabilmente data dall'obbligo di rispettare le normative antinquinamento - solo se si spalanca il gas di colpo, fatto che invece non si nota con un uso del comando più progressivo.
Dai 6000 giri il motore tira fuori gli artigli: il cambio di carattere è netto ma non esplosivo come accade sulle cugine della serie "R". Ed è questo il bello, perché la FZ e la Fazer 8 regalano grandi emozioni senza dover andare a pescarle agli alti regimi.
L'erogazione rimane sempre progressiva e muscolosa, tanto che anche aprendo senza esitazioni in sesta marcia, a ottomila giri, le moto rispondono con una certa verve, per poi smorzarsi poco dopo i diecimila.
Facilità di guida, immediatezza e gran motore. Le qualità delle due "8" si possono così sintetizzare. Su entrambe, appena saliti in sella, ci si rende conto di avere tra le mani una gran moto. Una sensazione impagabile.
La seduta è perfetta: i nuovi svasi sul serbatoio permettono di stringere meglio la moto e di non scivolare troppo in avanti, mentre le pedane così disposte permettono di imprimere forza nei tratti guidati e offrire al contempo comfort nei lunghi trasferimenti.
Il motore conquista da subito: elastico e pronto a prendere giri senza tentennamenti sin da poco sopra i mille giri, il quattro cilindri mette a disposizione del polso destro un'erogazione dolce e allo stesso tempo corposa, anche superiore rispetto a quella del riferimento della categoria, la Kawasaki Z750.
Tra i 4500 e i 5500 giri si avverte una leggera flessione - probabilmente data dall'obbligo di rispettare le normative antinquinamento - solo se si spalanca il gas di colpo, fatto che invece non si nota con un uso del comando più progressivo.
Dai 6000 giri il motore tira fuori gli artigli: il cambio di carattere è netto ma non esplosivo come accade sulle cugine della serie "R". Ed è questo il bello, perché la FZ e la Fazer 8 regalano grandi emozioni senza dover andare a pescarle agli alti regimi.
L'erogazione rimane sempre progressiva e muscolosa, tanto che anche aprendo senza esitazioni in sesta marcia, a ottomila giri, le moto rispondono con una certa verve, per poi smorzarsi poco dopo i diecimila.
Le nuove "ottocento" di Iwata non si differenziano solo per la mezza carena.
Tra le due è la Fazer - la versione carenata - a convincerci di più: per la presenza del parabrezza che protegge bene il busto, le spalle e una parte del casco, ma in particolare per il feeling di guida nel misto.
Ed è proprio la mezza carena a fare la differenza: con i suoi quattro chili in più la Fazer offre un avantreno più rotondo e omogeneo rispetto alla FZ8 che, invece, risulta un pochino più "nervosa", specie nei cambi di direzione svelti, dove la Fazer è leggermente più lenta. Il merito va alla forcella, progressiva nella fase di affondo, un po' sfrenata invece nella fase di estensione, più avvertibile sulla nuda proprio per il minore carico sull'avantreno.
A parte questa piccola differenza, entrambe le Yamaha offorno un feeling esagerato sull'anteriore, molto omogeneo nella fase di scesa in piega, abbastanza rapido in inserimento di curva e incollato all'asfalto.
Più che discreto il funzionamento dell'impianto frenante, potente e modulabile. Non convince il comportamento del monoammortizzatore che, come sulle maxi FZ1 e Fazer, è rigido di molla, ma troppo sfrenato di idraulica: di fronte a una serie di avvallamenti, al posteriore si innesca una serie di ondeggiamenti che nel misto sporcano un po' l'equilibrio dinamico di entrambe le moto.
Tra le due è la Fazer - la versione carenata - a convincerci di più: per la presenza del parabrezza che protegge bene il busto, le spalle e una parte del casco, ma in particolare per il feeling di guida nel misto.
Ed è proprio la mezza carena a fare la differenza: con i suoi quattro chili in più la Fazer offre un avantreno più rotondo e omogeneo rispetto alla FZ8 che, invece, risulta un pochino più "nervosa", specie nei cambi di direzione svelti, dove la Fazer è leggermente più lenta. Il merito va alla forcella, progressiva nella fase di affondo, un po' sfrenata invece nella fase di estensione, più avvertibile sulla nuda proprio per il minore carico sull'avantreno.
A parte questa piccola differenza, entrambe le Yamaha offorno un feeling esagerato sull'anteriore, molto omogeneo nella fase di scesa in piega, abbastanza rapido in inserimento di curva e incollato all'asfalto.
Più che discreto il funzionamento dell'impianto frenante, potente e modulabile. Non convince il comportamento del monoammortizzatore che, come sulle maxi FZ1 e Fazer, è rigido di molla, ma troppo sfrenato di idraulica: di fronte a una serie di avvallamenti, al posteriore si innesca una serie di ondeggiamenti che nel misto sporcano un po' l'equilibrio dinamico di entrambe le moto.
Motore: 4 cilindri in linea trasversale a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 68,0x53,6 mm; cilindrata 779,0 cc; rapporto di compressione 12,0:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con doppie farfalle, diametro corpi farfallati nd. Capacità serbatoio carburante 17 litri (riserva nd). Lubrificazione a carter umido.
Trasmissione: primaria ad ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d'olio e comando meccanico. Cambio a sei marce.
Ciclistica: telaio a doppio trave diagonale in alluminio, inclinazione cannotto di sterzo 25°, avancorsa 109; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm non regolabile, escursione ruota 130 mm; sospensione posteriore, forcellone in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla, escursione ruota 130 mm. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco/a disco flottante in acciaio da 310 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 267 mm e pinza a singolo pistoncino.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2140, larghezza 770, altezza sella 815, interasse 1460. Peso in ordine di marcia 211 kg (215).
Prestazioni dichiarate: potenza 78,1 kW (106,2 CV) a 10.000 giri, coppia 82,0 Nm (8,4 kgm) a 8000 giri.
Trasmissione: primaria ad ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d'olio e comando meccanico. Cambio a sei marce.
Ciclistica: telaio a doppio trave diagonale in alluminio, inclinazione cannotto di sterzo 25°, avancorsa 109; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm non regolabile, escursione ruota 130 mm; sospensione posteriore, forcellone in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla, escursione ruota 130 mm. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco/a disco flottante in acciaio da 310 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 267 mm e pinza a singolo pistoncino.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2140, larghezza 770, altezza sella 815, interasse 1460. Peso in ordine di marcia 211 kg (215).
Prestazioni dichiarate: potenza 78,1 kW (106,2 CV) a 10.000 giri, coppia 82,0 Nm (8,4 kgm) a 8000 giri.
Yamaha Fazer e FZ8
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