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Saper scegliere: Yamaha XMax 250

di Leslie Scazzola, foto Marco Zamponi il 21/10/2009 in Moto & Scooter

Un comfort da berlina di lusso, un design elegante e grintoso ma anche una guida divertente, vicina a quella di una moto

Saper scegliere: Yamaha XMax 250
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Sfogliando il listino degli scooter non è facile trovare esattamente quello che fa al caso nostro: uno è troppo sportivo, l'altro troppo serioso, quello ha poca capacità di carico e di un altro proprio non digeriamo le scelte stilistiche. Esiste però da ormai cinque stagioni un mezzo che ha nel suo DNA ben miscelate tutte queste caratteristiche: lo Yamaha XMax 250. Abbiamo esagerato?
I numeri di vendita ci danno una conferma: dal 2005 a oggi, il "duemmezzo" giapponese è costantemente ai primissimi posti nelle classifiche, dimostrando un apprezzamento del pubblico pari solo a quello del capofamiglia degli scooter Yamaha, il celebre TMax.
L'XMax 250 costa 4890 euro chiavi in mano, un prezzo elevato in senso assolto ma coerente con la qualità e il livello di finiture.
Dai primi di novembre arriverà dai concessionari la nuova versione che seppur rinnovata nell'estetica e nel design, ha mantenuto il family feeling e i punti di forza del "vecchio" XMax: se siete alla ricerca di un mezzo valido, sugli ultimi esemplari disponibili dai concessionari sarà facile anche spuntare qualche sconto ulteriore.
Il primo impatto lascia senza dubbio trasparire il family feeling con il citato TMax, basti pensare al doppio gruppo ottico anteriore o al trave centrale del telaio color alluminio; le linee affilate dell'XMax, però, sono leggermente più morbide rispetto al bicilindrico 500, oltre che caratterizzate da dimensioni generali più compatte.
Uno scooter sportivo quindi, ma che non vuole farsi mancare nulla anche in termini di comodità e piacere di guida, come dimostrato dal peso contenuto in 164 kg a secco e dall'attenzione rivolta all'accentramento dei pesi sull'anteriore, per donare all'XMax una guida quasi motociclistica.
In quest'ottica si segnala infatti l'alloggiamento della batteria nello scudo anteriore, il serbatoio (12,5 litri di capacità) ricavato nella parte centrale del tunnel, a tutto vantaggio dell'abbassamento del baricentro, e il posizionamento inclinato del radiatore, proprio come sul TMax.
Tecnicamente il "250" di Casa Yamaha ha il telaio in acciaio con trave centrale e i cerchi ruota sono di diametro differenziato, 15" all'anteriore e 14" posteriore, che calzano pneumatici di dimensioni generose, rispettivamente 120/70 e 140/70. L'impianto frenante è di tipo classico, ovvero senza l'ABS o l'azione combinata sulle due ruote. All'avantreno troviamo un disco da 267 mm accoppiato ad una pinza a doppio pistoncino parallelo, mentre per il posteriore la scelta è ricaduta su un diametro del disco minore (240 mm), "lavorato" da una pinza analoga.
Il propulsore è un monocilindrico raffreddato a liquido, con testata a quattro valvole e alimentazione ad iniezione elettronica, praticamente la medesima unità già conosciuta su altri scooter di pari cilindrata della Casa. La potenza dichiarata è di 20 CV a 7500 giri, per una velocità massima di 125/h.
In tema di finiture vanno segnalate l'ottima qualità delle plastiche della carrozzeria e degli accoppiamenti, con l'unica pecca rappresentata dalle pedane per il passeggero, di stampo ciclomotoristico e rifinite in banale gomma zigrinata.
Per il resto c'è tutto quel che serve, considerando la voluminosa e pratica strumentazione - alla quale manca solo un bel contagiri - un enorme sottosella capace di contenere due caschi integrali e diversi altri oggetti, e un pratico cassettino nel retro scudo assicurato con la serratura. Manca, tanto per essere pignoli, la pratica presa di corrente per il cellulare o il navigatore, così come sarebbe utile una piccola illuminazione del vano sottosella.
Saper scegliere: Yamaha XMax 250
Lo scooter Yamaha si evidenzia per qualità dinamiche realmente divertenti, a metà strada tra il classico scooterone e una moto nuda. Facile immaginare i motociclisti "duri e puri" che inorridiscono di fronte a questa esclamazione, ma vediamo di chiarire il concetto. Sella bassa da terra, manubrio ampio e gambe alla giusta angolazione: la posizione di guida è comoda e accogliente, con il solo vincolo rappresentato dal voluminoso tunnel centrale che limita lo spazio a disposizione dei piedi. In poche parole, l'ideale per una guida rilassata e piacevole, tanto in città quanto sulle strade a scorrimento veloce, dove tra l'altro la protezione aerodinamica offerta dal cupolino è ottima: è sufficiente accucciarsi appena con la testa per non avvertire fastidiose turbolenze in velocità.
L'XMax è maneggevole e vanta una stabilità irreprensibile, con un posteriore ottimamente frenato sulle buche e uno sterzo preciso e correttamente caricato. Sul pavé o in tangenziale, sembra di essere su una moto, grazie alla risposta sempre controllata della ciclistica e con la possibilità di affrontare anche qualche bella piega senza timori, prestando solo attenzione al cavalletto centrale che, alle massime inclinazioni, può arrivare a sfiorare l'asfalto.
L'impianto frenante è potente anche se per ottenere forti decelerazioni i comandi vanno azionati con decisione: una scelta adatta a non mettere in imbarazzo i meno esperti. Inoltre, i bloccaggi della ruota motrice sono rari, anche agendo sulle leve con violenza.
Il monocilindrico è un altro dei punti di forza di questo scooter, e non fa rimpiangere le cilindrate superiori spingendo sempre con discreto brio: con una trasmissione perfettamente raccordata all'erogazione pastosa del motore, l'XMax vanta uno spunto da fermo invidiabile, così come si dimostra concreto nella risposta nei passaggi intermedi in fase di ripresa. Sempre in tema di prestazioni va segnalata la scarsa affidabilità della strumentazione alla massima velocità: secondo lo strumento abbiamo toccato i 155 km/h, un dato a dir poco ottimistico, nonostante il buon allungo del motore che arriva a distendersi con facilità e senza raggiungere regimi elevatissimi. Va bene trovare qualche similitudine con una moto "vera", ma non facciamoci prendere la mano!
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