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Moto & Scooter
Yamaha T-Max ABS
di Leslie Scazzola, foto di Marco Zamponi
il 01/07/2009 in Moto & Scooter
Dal 2000 è un bestseller, grazie a qualità dinamiche e finiture da riferimento. Nel 2008 è stato completamente rinnovato. Ecco i segreti del suo successo
Yamaha T-Max ABS
Se esiste un veicolo a due ruote che non ha bisogno di presentazioni questo è proprio il T-Max.
Arrivato nei concessionari ben 9 anni fa, lo scooterone Yamaha si è ben presto affermato come leader indiscusso del settore, forte di quella personalità a metà strada tra una moto "vera", con prestazioni elevate e qualità dinamiche eccellenti in ogni frangente, e il classico scooter di grossa cilindrata, che nella praticità e nella comodità nasconde le sue armi migliori.
Arrivato nei concessionari ben 9 anni fa, lo scooterone Yamaha si è ben presto affermato come leader indiscusso del settore, forte di quella personalità a metà strada tra una moto "vera", con prestazioni elevate e qualità dinamiche eccellenti in ogni frangente, e il classico scooter di grossa cilindrata, che nella praticità e nella comodità nasconde le sue armi migliori.
Nel 2008 è arrivata la nuova versione, un sapiente restyling teso a non snaturare le forme originali, ma bensì a rinvigorire quel carattere trendy e sportiveggiante che da sempre lo contraddistingue, capace di attirare su di se l'attenzione di tutti gli utenti della strada.
Nel 2009 la Yamaha ha introdotto il sistema frenante dotato di ABS, e a questo punto verrebbe da chiedersi: cos'altro si può volere? Se la risposta si identifica in un prezzo d'acquisto più basso è bene mettere le mani avanti, sottolineando che in effetti 9.
790 euro (10.290 per la versione ABS, chiavi in mano) sono tutt'altro che pochi per uno scooter.
Ma la differenza c'è e si vede.
Procedendo per ordine, il nuovo T-Max si distingue per uno stile ancor più sportivo, per le linee eleganti della carenatura, e il design accattivante del faro anteriore e del nuovo impianto di scarico.
Tecnicamente le differenze rispetto alle prime versioni sono molte, a cominciare dall'introduzione del nuovo telaio in alluminio in luogo al precedente tubolare in acciaio, e del cerchio anteriore da 15" (il precedente era da 14"), in grado di garantire maggior comfort e sensibilità di guida. In questa direzione va anche il risparmio complessivo di peso pari a 5 kg rispetto alle precedenti versioni, che si mantiene comunque sul valore "importante" di 203 kg a secco.
Invariate le tradizionali finiture di livello superiore, ben rappresentate dai comandi al manubrio di pregevole fattura, dall'accoppiamento impeccabile delle plastiche e da finezze estetico/funzionali, come i riporti in alluminio sulla pedana poggiapiedi posizionati per garantire il miglior grip e il freno di stazionamento a comando manuale.
L'ampio vano sottosella completa una dotazione davvero esclusiva, e permette di contenere un casco integrale e molto altro ancora, mentre per i piccoli oggetti si segnala la presenza di due pratici vani posti dietro allo scudo anteriore che però sono privi di serratura.
Il propulsore da 499 cc non è stato stravolto, e conferma l'adozione di 4 valvole per cilindro, alimentazione ad iniezione elettronica e raffreddamento a liquido, mentre tra le novità si segnalano il nuovo scarico con convertitore catalitico, che riduce le emissioni inquinanti fino a rendere il veicolo conforme alle norme Euro 3.
La potenza è di 43,5 cv a 7.500 giri, con una coppia pari a 45 Nm a 6.500 giri, ma anche se questi dati non fanno gridare al miracolo è salendo in sella al T-Max che si fa la conoscenza con un universo completamente differente… ostra
Ma la differenza c'è e si vede.
Procedendo per ordine, il nuovo T-Max si distingue per uno stile ancor più sportivo, per le linee eleganti della carenatura, e il design accattivante del faro anteriore e del nuovo impianto di scarico.
Tecnicamente le differenze rispetto alle prime versioni sono molte, a cominciare dall'introduzione del nuovo telaio in alluminio in luogo al precedente tubolare in acciaio, e del cerchio anteriore da 15" (il precedente era da 14"), in grado di garantire maggior comfort e sensibilità di guida. In questa direzione va anche il risparmio complessivo di peso pari a 5 kg rispetto alle precedenti versioni, che si mantiene comunque sul valore "importante" di 203 kg a secco.
Invariate le tradizionali finiture di livello superiore, ben rappresentate dai comandi al manubrio di pregevole fattura, dall'accoppiamento impeccabile delle plastiche e da finezze estetico/funzionali, come i riporti in alluminio sulla pedana poggiapiedi posizionati per garantire il miglior grip e il freno di stazionamento a comando manuale.
L'ampio vano sottosella completa una dotazione davvero esclusiva, e permette di contenere un casco integrale e molto altro ancora, mentre per i piccoli oggetti si segnala la presenza di due pratici vani posti dietro allo scudo anteriore che però sono privi di serratura.
Il propulsore da 499 cc non è stato stravolto, e conferma l'adozione di 4 valvole per cilindro, alimentazione ad iniezione elettronica e raffreddamento a liquido, mentre tra le novità si segnalano il nuovo scarico con convertitore catalitico, che riduce le emissioni inquinanti fino a rendere il veicolo conforme alle norme Euro 3.
La potenza è di 43,5 cv a 7.500 giri, con una coppia pari a 45 Nm a 6.500 giri, ma anche se questi dati non fanno gridare al miracolo è salendo in sella al T-Max che si fa la conoscenza con un universo completamente differente… ostra
Il T-Max 2009 conferma le doti di comfort che l'hanno reso celebre: lo spazio per i piedi del pilota non è abbondante, vincolato anche dall'ingombrante presenza del montante del telaio, ma comunque sufficiente, mentre la sella è ampia e ben imbottita oltre che corredata da un pratico appoggio lombare.
Il manubrio si raggiunge facilmente, e questo consente di mantenere la schiena diritta evitando affaticamenti. Al passeggero sono invece dedicate due pedane di estrazione motociclistica che lasciano le gambe completamente esposte all'aria, ma la posizione risulta comunque piacevole anche grazie alle pratiche maniglie posteriori di ancoraggio. Il motore è lesto all'avvio quanto piacevolmente silenzioso, mentre le vibrazioni sono ridotte al minimo storico. Poco prima dei 2.000 giri il variatore della trasmissione comincia a rilasciare la potenza, che all'occorrenza può rivelarsi discreta e lineare ma che, spalancando il gas violentemente, porta il T-Max a balzare avanti con grinta e decisione, con un tiro veemente che sembra non conoscere flessioni. È proprio questo il bello (e il brutto) del T-Max: la grinta del suo motore e la regolarità con la quale viene dosata la potenza fanno sì che il pilota si senta sempre invogliato ad accelerare, anche quando le condizioni di traffico consiglierebbero una guida più accorta e risparmiosa.
Da un semaforo all'altro non c'è "storia", il coinvolgente bicilindrico parallelo invita a trastullarsi con l'acceleratore ogni qual volta ce ne sia l'occasione, ma purtroppo questo si traduce in un consumo di carburante elevato che, nelle situazioni limite, può avvicinarsi "pericolosamente" ai 10 km/l!
Se lo scooterone Yamaha da il meglio di se negli scatti e nelle ripartenze, è altrettanto vero che grandi soddisfazioni si possono cogliere dalla guida più turistica: parzializzando il gas e viaggiano ad andature costanti, il T-Max evidenzia un livello di comfort senza eguali, e oltre alle già citate vibrazioni praticamente inesistenti, si fa la conoscenza dell'ottimo riparo aerodinamico offerto anche viaggiando a 130 km/h, e soprattutto di un calo sensibile nei consumi che riporta il bicilindrico Yamaha entro parametri normali (15/18 km con un litro viaggiano a velocità codice). Una plauso va certamente al sistema ABS : ad una frenata già estremamente potente e modulabile, oltre che ben sfruttabile grazie alle leve regolabili, il sistema antibloccaggio affianca una sicurezza in più, grazie ad un intervento mai troppo invasivo che lascia ampia libertà al pilota. In pratica l'ABS entra in funzione solo ed esclusivamente quando serve, consentendo a chi guida di sfruttare a fondo la potenza del doppio disco anteriore anche agendo in modo molto brusco. L'intervento non implica spazi di frenata allungati e si avverte solo per delle leggere pulsazioni delle leve.
Per quanto riguarda la guida, si confermano tutte le qualità già note: l'avantreno risulta caricato a dovere, ma questo non limita la grande stabilità in curva, dove per altro è possibile prodursi in angoli di inclinazione molto elevati senza per questo arrivare a sfiorare l'asfalto con cavalletto, pedana o altro. La guida è molto intuitiva, e nonostante il peso servono davvero pochi chilometri per entrare in perfetta sintonia col T-Max, che grazie anche alla completissima strumentazione (retro illuminata in rosso) e all'ergonomia garantita da tutti i comandi, rende ogni spostamento urbano ed extraurbano un vero piacere.
Il manubrio si raggiunge facilmente, e questo consente di mantenere la schiena diritta evitando affaticamenti. Al passeggero sono invece dedicate due pedane di estrazione motociclistica che lasciano le gambe completamente esposte all'aria, ma la posizione risulta comunque piacevole anche grazie alle pratiche maniglie posteriori di ancoraggio. Il motore è lesto all'avvio quanto piacevolmente silenzioso, mentre le vibrazioni sono ridotte al minimo storico. Poco prima dei 2.000 giri il variatore della trasmissione comincia a rilasciare la potenza, che all'occorrenza può rivelarsi discreta e lineare ma che, spalancando il gas violentemente, porta il T-Max a balzare avanti con grinta e decisione, con un tiro veemente che sembra non conoscere flessioni. È proprio questo il bello (e il brutto) del T-Max: la grinta del suo motore e la regolarità con la quale viene dosata la potenza fanno sì che il pilota si senta sempre invogliato ad accelerare, anche quando le condizioni di traffico consiglierebbero una guida più accorta e risparmiosa.
Da un semaforo all'altro non c'è "storia", il coinvolgente bicilindrico parallelo invita a trastullarsi con l'acceleratore ogni qual volta ce ne sia l'occasione, ma purtroppo questo si traduce in un consumo di carburante elevato che, nelle situazioni limite, può avvicinarsi "pericolosamente" ai 10 km/l!
Se lo scooterone Yamaha da il meglio di se negli scatti e nelle ripartenze, è altrettanto vero che grandi soddisfazioni si possono cogliere dalla guida più turistica: parzializzando il gas e viaggiano ad andature costanti, il T-Max evidenzia un livello di comfort senza eguali, e oltre alle già citate vibrazioni praticamente inesistenti, si fa la conoscenza dell'ottimo riparo aerodinamico offerto anche viaggiando a 130 km/h, e soprattutto di un calo sensibile nei consumi che riporta il bicilindrico Yamaha entro parametri normali (15/18 km con un litro viaggiano a velocità codice). Una plauso va certamente al sistema ABS : ad una frenata già estremamente potente e modulabile, oltre che ben sfruttabile grazie alle leve regolabili, il sistema antibloccaggio affianca una sicurezza in più, grazie ad un intervento mai troppo invasivo che lascia ampia libertà al pilota. In pratica l'ABS entra in funzione solo ed esclusivamente quando serve, consentendo a chi guida di sfruttare a fondo la potenza del doppio disco anteriore anche agendo in modo molto brusco. L'intervento non implica spazi di frenata allungati e si avverte solo per delle leggere pulsazioni delle leve.
Per quanto riguarda la guida, si confermano tutte le qualità già note: l'avantreno risulta caricato a dovere, ma questo non limita la grande stabilità in curva, dove per altro è possibile prodursi in angoli di inclinazione molto elevati senza per questo arrivare a sfiorare l'asfalto con cavalletto, pedana o altro. La guida è molto intuitiva, e nonostante il peso servono davvero pochi chilometri per entrare in perfetta sintonia col T-Max, che grazie anche alla completissima strumentazione (retro illuminata in rosso) e all'ergonomia garantita da tutti i comandi, rende ogni spostamento urbano ed extraurbano un vero piacere.
Motore: 2 cilindri paralleli, 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 66 x 73 mm; cilindrata 499 cc; rapporto di compressione 11:1. Distribuzione DOHC con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 34 mm. Capacità serbatoio carburante 15 litri. Lubrificazione a carter secco.
Trasmissione: primaria a ingranaggi, finale a cinghia. Frizione multidisco in bagno d'olio, automatica. Cambio a variatore automatico.
Ciclistica: telaio a trave portante in alluminio; sospensione anteriore, forcella telescopica da 43 mm; sospensione posteriore, forcellone oscillante con mono ammortizzatore. Pneumatici: anteriore 120/70-15, posteriore 160/60-15. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 267 mm e pinze flottanti a 2 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 267 mm e pinza a pistoncino singolo.
Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.195, larghezza 775 mm, altezza sella 800, interasse 1.580 mm. Peso in ordine di marcia 221 kg (225 kg con ABS).
Prestazioni dichiarate: potenza 32 kW (43,5 CV) a 7.500 giri, coppia 45 Nm (4,6 kgm) a 6.500 giri.
Yamaha T-Max ABS
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