Moto & Scooter
Vespa GTS 250 i.e.
Torna il Vespone? Più o meno. La GTS 250 porta la Vespa a nuovi traguardi: la cilindrata sfora per la prima volta i 200 cc, le prestazioni salgono e le emissioni inquinanti diminuiscono grazie all’iniezione elettronica. L’abbiamo provata a Pontedera
di Fabio Cormio e Alberto Dell’Orto, foto di Alberto Cervetti
Eccoci in sella alla nuova ammiraglia. La nuova GTS sposta in avanti i limiti dello scooter per antonomasia: è la prima Vespa a iniezione elettronica, la prima con motore 250, la prima omologata Euro 3. Eppure è una vera Vespa, questo non si discute: già, perché se ormai la trasmissione automatica è d’obbligo, del concetto originale di Corradino D’Ascanio restano soluzioni come il telaio monoscocca in acciaio e la sospensione anteriore a belletta oscillante, oltre all’estetica inconfondibile.
La GTS appartiene alla famiglia Granturismo, rispetto alla quale si differenzia per alcuni particolari, come un leggero sollevamento del posteriore, a partire dalla posizione della targa, il gruppo ottico posteriore non più a filo della carrozzeria, e le bandelle laterali più sottili. Particolarmente azzeccata la modanatura cromata sul parafango e con la luce di posizione nella mascherina che fa molto “vintage”. Vespa GTS 250 i.e. è disponibile in rosso, nero e grigio metallizzato, a un prezzo che dovrebbe essere di poco superiore ai 4.500 euro chiavi in mano. Ma c’è una sorpresa: arriverà anche una versione equipaggiata con l’ABS, e costerà circa 400 euro in più.
Con la GTS, Vespa raggiunge i 250 cc, grazie al motore della serie Quasar (rivisto nella distribuzione e nell’imbiellaggio a favore di maggiori robustezza e silenziosità) alimentato a iniezione elettronica; con oltre un anno di anticipo, la Vespa è già in regola con i limiti di emissioni Euro3. Sul piano ciclistico, come anticipato resta la scocca in lamiera d’acciaio la sospensione anteriore “monobraccio” di schema simile a quello dei carrelli anteriori degli aerei; le ruote sono da 12”, i freni a disco, la sospensione posteriore a doppio ammortizzatore. Sarà disponibile come optional un ABS di tipo semplificato (agisce solo sulla ruota anteriore) con sistema di frenata integrale. Il sistema antibloccaggio adottato dalla Piaggio adotta uno schema “unicanale” con ruota fonica sulla ruota anteriore ed esclusione sotto i 6 km/ora.
L’impianto, che utilizza un servofreno elettrico simile a quelli impiegati dalla BMW, è di tipo integrale: azionando la leva sinistra si azionano entrambe le pinze, ma grazie a un modulatore la prima parte della corsa della leva comanda solo il freno posteriore, in modo da premettere la “pelatina” sul freno per correggere la traiettoria in curva. La leva destra aziona la sola pinza anteriore quando l’impianto integrale è a riposo; la sua funzione è dunque alternativa e non aggiuntiva a quella della leva sinistra: funziona anche come freno di soccorso in caso di avarie all’impianto principale
Grazie alla sella risagomata e alla nuova strumentazione, il comfort e la funzionalità migliorano notevolmente. Lo spazio sottosella può contenere due caschi demi-jet, mentre nel cassettino ricavato nel retroscudo ci stanno occhiali, documenti, cellulare. Lo spazio per le gambe non manca e non ci si affatica nemmeno nei lunghi spostamenti extraurbani. Le prestazioni del motore sono decisamente interessanti, con una velocità massima dichiarata di 122 km/h.
Le ruote da 12” richiedono un minimo di abitudine: a volte può sembrare che l’avantreno sia fin troppo reattivo agli impulsi, ma questo, in fondo, è proprio nel DNA della vespa, fin dagli inizi. Ottima, diversamente, la stabilità sul dritto La decelerazione è potente e gestibile, in particolare sulla versione con ABS, che abbiamo provato su fondi a bassa aderenza.
Motore: monocilindrico a quattro tempi, raffreddamento a liquido. Alesaggio e corsa 72 x 60 mm, cilindrata 244 cc. Distribuzione monoalbero a quattro valvole, rapporto di compressione n.d. Alimentazione a iniezione elettronica, capacità serbatoio carburante 9,2 l (di cui 2 di riserva). Lubrificazione a carter umido. Avviamento elettrico
Trasmissione: automatica con variatore centrifugo CVT con asservitore di coppia. Frizione automatica centrifuga. Riduzione finale a ingranaggi.
Ciclistica: scocca in lamiera d’acciaio. Sospensione anteriore monobraccio con bielletta oscillante. Sopspensione posteriore a motore oscillante con due ammortizzatori regolabili nel precarico. Pneumatici: anteriore 120/70-12”, posteriore 130/70-12”. Freni: anteriore a disco da 220 mm e pinza flottante a due pistoncini, posteriore a disco da 220 mm e pinza a un pistoncino. Optional sistema integrale con antiobloccaggio e servofreno.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 1940, larghezza 755, altezza sella 790, interasse 1395, 148 kg a secco.
Prestazioni dichiarate: 16,2 kW (22 CV) a 8.250 giri, coppia 20,2 Nm a 6.500 giri, velocità 122 km/h.
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