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Test anteprima: Yamaha DT125X

il 17/12/2004 in Moto & Scooter

Una supermotard per sedicenni, aggressiva come la vogliono loro, abbordabile nel prezzo come la vogliono i genitori. La potenza è limitata dalla legge, ma il divertimento è assicurato grazie alle doti della ciclistica e a un 2 tempi brioso, ma anche pulit

di Lorenzo Miniati, foto Alex Photo

Marina di Castagneto Carducci -
Parli di Yamaha e, da un anno a questa parte, pensi subito a Valentino Rossi e alla sua M1. Eppure, l’attività della Casa dei tre diapason non si riduce alle sole, si fa per dire, entusiasmanti vittorie del fenomeno di Tavullia, anche se è innegabile che a Iwata il 2004 si sia aperto e concluso nel segno del 46. Quarantasei, come il simbolo della moto campione del mondo, ma, rimanendo nel campo dei numeri, anche 53, come l’aumento percentuale che la Yamaha ha registrato nelle vendite del prodotto di serie in Italia. Un risultato che ha senz’altro a che vedere con l’attività agonistica della fabbrica giapponese, ma che non può comunque prescindere dalla bontà della sua gamma stradale.
Uno dopo l’altro, infatti, i principali modelli del marchio sono stati oggetto di un’importante opera di rinnovamento, se non addirittura di piccole rivoluzioni. Un cambio di pagina che ha interessato tutta la produzione, dalle sportive alle enduro, nelle grosse come nelle piccole cilindrate.



Per chiudere il cerchio, dunque, la Yamaha ha voluto suggellare l’anno andando a rinfrescare proprio quest’ultime, col lancio della nuova DT125X, dove la sigla finale sta ad indicare l’estrazione specialistica della celebre monocilindrica a due tempi. Del resto, quello delle supermotard è, oltre che un fenomeno di tendenza, un mercato in forte crescita che sta attirando sempre maggiori clienti, soprattutto fra i più giovani.
Ecco dunque questa sorta di XT in miniatura che, pur con limite degli 11 kW imposto dalla legge ai neopatentati, coniuga design e sensazioni paragonabili a quelli delle moto “vere”.



Al pari della sorella maggiore a quattro tempi, infatti, la “X” deriva dall’omonima versione off-road, della quale condivide alcune caratteristiche di base, ma che si distingue da quest’ultima per importanti componenti, come sospensioni, freni e pneumatici, che ne determinano un’impostazione sostanzialmente diversa. Un piccolo mezzo col quale ottenere però grande divertimento, secondo gli “uomini in blu”, pronto a gettarsi nel traffico cittadino o sui tornanti di un tratto appenninico con la medesima disinvoltura. I sedicenni hanno insomma un buon motivo per essere promossi a scuola, anche perché la DT125X ha un prezzo che può convincere facilmente molti genitori: 3.990 Euro franco concessionario.

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L’aggressività e l’originalità del look sono i principali elementi che distinguono la nuova DT125X, anche se è molto forte il suo family feeling con il resto della gamma Yamaha a manubrio alto. Ecco dunque le forme squadrate di parafanghi, convogliatori dell’aria e mascherina del faro, interrotte soltanto dal sinuoso sviluppo dell’impianto di scarico a espansione che, insieme al piccolo silenziatore seminascosto dietro al fianchetto destro, permette al motore di 124 cc con raffreddamento a liquido di rientrare nei parametri relativi alla normativa Euro 2 sull’inquinamento.



Nonostante la limitata potenza, la base tecnica della nuova DTX non rinuncia a una comodità quale l’avviamento elettrico (mentre non è previsto il classico kick starter), né tantomeno a soluzioni “da grandi” come il cambio a sei marce. Le quote ciclistiche, completamente riviste nei confronti della DT RE (quella da fuoristrada), vedono l’inclinazione del cannotto di sterzo sensibilmente ridotta (24,5 gradi contro i 27 del modello “tassellato”), oltre a una conseguente diminuzione dell’avancorsa, passata da 107 a 74 mm.
L’aggiornamento in termini di assetto ha comunque riguardato anche le sospensioni. L’avantreno è infatti governato da una forcella (per l’occasione verniciata di nero così come il forcellone) a steli tradizionali da 41 mm che garantisce 200 mm di escursione utile, vale a dire 70 in meno rispetto alla “sorella” da off-road, e l’ammortizzatore ha un’escursione più contenuta, 230 mm invece di 260, in modo da garantire minori trasferimenti di carico.



Sempre sul fronte della stabilità, il quadro “sportiveggiante” è completato dai cerchi Excel in alluminio, entrambi da 17 pollici, e da pneumatici di generosa sezione, con l’anteriore da 120/70-17 e il posteriore da 140/70-17. A fermare la DTX ci pensano, infine, un disco flottante anteriore da 298 mm, con pinza Brembo a due pistoncini, e uno posteriore da 220 mm con pinza Nissin a singolo pistoncino.

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Manubrio alto e assetto da strada: così si impara meglio!”, a dirlo sono i ragazzi tra i 16 e i 21 anni attraverso un’indagine di mercato che la Yamaha ha condotto per scoprire le loro preferenze in fatto di mezzi a due ruote. Della serie “eccoli accontentati”, la DTX è la moto ideale per imparare a guidare come si deve senza l’imbarazzo della troppa cavalleria o dei troppi Kg da gestire.
Nonostante che la potenza in gioco sia poca, infatti, con la piccola 125 ci si possono togliere soddisfazioni inaspettate per via della sue ottime qualità strutturali. Leggera (appena 122 chili a secco) e ben bilanciata, questa supermotard “utilitaristica” vanta una posizione di guida raccolta, ma che permette comunque grandi possibilità di movimento al pilota, grazie alla sella lunga (posta a 886 mm da terra), al manubrio dritto e alle pedane in felice contrapposizione col piano di seduta.



L’impostazione pratica e istintiva si traduce in un comportamento dinamico estremamente “easy”, nonostante che le sensazioni siano quelle di una moto in piena regola, a cominciare dall’efficacia della frenata. Non occorre essere campioni di freestyle per sollevare la ruota posteriore di qualche decina di centimetri o per farla derapare sotto l’azione combinata di entrambi gli impianti: tutto avviene con una certa naturalezza e, ovviamente, all’insegna del divertimento.
Allo stesso modo, in curva è possibile piegare in tutta sicurezza facendo leva sulla sincerità delle gomme (l’impronta a terra è più che sufficiente) e sull’altrettanto onesta risposta da parte delle sospensioni.

Pur volendo esagerare, infatti, l’avantreno rimane sempre neutro e le eventuali perdite di aderenza ampiamente prevedibili, tanto che perfino il conducente meno smaliziato arriva, nel giro di poco tempo, a districarsi con gusto tra un “numero” e l’altro. Merito di un angolo di sterzo che consente di voltare in poco spazio e di un motore che, a patto di non scendere sotto un certo regime, mette a disposizione accelerazioni dignitose, con una velocità massima superiore ai 120 Km/h indicati.
Il “mono” Yamaha si fa apprezzare anche per la commovente robustezza della trasmissione (semplicemente infaticabile), con cambio e frizione che non accennano al minino calo di efficienza, neppure dopo i peggiori maltrattamenti. Tutte caratteristiche che fanno della DTX un prodotto davvero valido e intelligente che, a fronte di un prezzo d’acquisto allineato con la concorrenza, porge il fianco a ben poche critiche, fatta forse eccezione per il livello di alcune finiture e per l’eccessivo minimalismo della strumentazione. Stiamo comunque parlando di dettagli: la sostanza è quella giusta.

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Motore: monocilindrico 2 tempi. Raffreddamento a liquido, cilindrata 124 cc, alesaggio e corsa 56 x 50,7 mm, rapporto di compressione: 6,7:1, potenza massima: 11 kW a 8.000 giri/min, coppia massima: 13 Nm a 8.000 giri/min, lubrificazione: Autolube (separata), carburatore Mikuni TM28-92, accensione CDI, avviamento elettrico. Impianto di scarico Euro2.
Trasmissione: cambio a 6 marce, trasmissione primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio.
Ciclistica: sospensione anteriore forcella telescopica con steli da 41 mm (escursione ruota 200 mm), posteriore di tipo Monocross (escursione ruota 230 mm). Freno anteriore: disco flottante da 298 mm, pinza Brembo a doppio pistoncino. Freno posteriore: disco da 220 mm, pinza Nissin a un solo pistoncino. Ruote a raggi, cerchi da 17”. Pneumatici: anteriore 120/70, posteriore 140/70.
Dimensioni e peso: interasse 1.396 mm, lunghezza 2.139 mm, larghezza 795 mm, altezza 1.121 mm, altezza sella 886 mm, distanza minima dal suolo 271 mm. Peso a secco 122 Kg, capacità serbatoio carburante 10,7 litri, quantità olio 1,3 litri.

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