Moto & Scooter
Assicurazioni: utile record
Nonostante un utile d’esercizio quasi quadruplicato rispetto al 2002, i prezzi delle polizze nel 2003 non sono calate. Lo stesso dicasi per il primo semestre 2004
Nonostante un utile d?esercizio quasi quadruplicato rispetto al 2002, i prezzi delle polizze nel 2003 non sono calate. Lo stesso dicasi per il primo semestre 2004
Nel 2003 le assicurazioni hanno guadagnato dal ramo RC Auto (e moto) 846 milioni di euro, contro i ?soli? 174 del 2002. L?incremento è pari al 386%. È questo il dato più importante emerso alla recente presentazione del rapporto annuale dell?ISVAP, l?Istituto Statale di Vigilanza sulle Assicurazioni Private.
Un numero quasi nascosto nelle pagine del rapporto completo, al quale non si è dato troppo risalto, ma che a noi sembra importantissimo, perché indica un buon margine di guadagno, nonostante il quale però, i premi assicurativi continuano a salire!
Interpellato a riguardo, il presidente dell?ANIA, Cerchiai, ha detto che si tratterebbe del normale utile che motiverebbe un?azienda privata a operare nel mercato, ribadendo, anzi, che i risparmi per le compagnie deriverebbero da una diminuzione dei sinistri, piuttosto che da una riduzione del costo medio dei risarcimenti. Insomma, dovessero tornare a salire i sinistri, crescerebbero nuovamente anche i costi e... i premi.
Tutto come al solito, dunque, se non per qualche bacchettata per le assicurazioni arrivata dal presidente dell?Isvap, Giannini. Quest?ultimo, infatti, nella sua relazione ha fatto notare come, nonostante gli utili cresciuti, per i quattro profili tariffari più significativi, non si siano registrate ulteriori riduzioni delle tariffe nei primi sei mesi del 2004.
Nella sua relazione, il presidente Giannini ha indicato anche la strada da seguire per il futuro, auspicando il prima possibile una rivisitazione delle strutture e delle società di liquidazione, per migliorare il rapporto con i clienti e ridurre contenziosi e costi.
Opportuno per l’ISVAP anche estendere immediatamente il CID a tutti i danni fisici (si veda il nostro precedente articolo), sulla falsa riga dell’esperienza francese, che ha messo in luce consistenti risparmi. E poi servirebbe un superiore impegno contro le frodi: la banca dati sinistri è attiva, contiene i dati di oltre 15 milioni di incidenti, ma sono pochissime le compagnie che vi accedono per fare controlli incrociati. Possibile che sia più facile pagare per poi scaricare sugli assicurati i costi maggiori?<