Moto & Scooter
Daytona 2004: le più belle del mondo
Le special più belle del mondo sono quelle che vincono ai Bike Show di Daytona. Ma noi ne abbiamo trovate tante altre: in attesa di approfondirle una ad una, eccovi una panoramica!
di Daniele Massari
Gli appuntamenti, ogni anno a Daytona, sono tre: il mercoledì c’è il Bike Show organizzato dall’Harley-Davidson, che non eccelle quanto a spettacolarità ma che richiede l’importante requisito che le moto arrivino al gabbiotto per l’iscrizione al concorso “da sole”, dimostrando cioè di essere mezzi davvero in grado di circolare.
Il secondo appuntamento è il Boardwalk Bike Show, sulla passerella che costeggia la spiaggia, ed è il concorso che elegge alcune tra le moto più belle d’America; la consacrazione definitiva, però, giunge ogni volta di sabato mattina, con la nomina del miglior customizer d’America e l’elezione della special più bella, durante il “Rat’s Hole”, giunto ormai alla sua 63ma edizione.
Quest’anno, nel tentativo di rilanciare una manifestazione inflazionata dalla morte del suo fondatore ed organizzatore, avvenuta un paio d’anni fa, grande impegno è stato profuso nella promozione dell’evento: a partire dalla nuova formula, che non ha premiato il vincitore della categoria “Best in show” ma “The Best Builder in USA”, il che cambia parecchio in termini di immagine; ma anche la trasmissione in diretta dell’evento su Discovery Channel deve aver giovato alla risonanza ottenuta dal Rat’s Hole.
Insomma, la moto più bella del mondo, quest’anno, è il grosso –e splendido!- chopper realizzato dall’americano Joe Martin, ma noi vogliamo mostrarvi, nelle prossimo pagine, anche qualche pezzo “alternativo”, di quelli che ai bike show non si vedono ma che mandano letteralmente in delirio il pubblico italiano…
Ha spigoli acuminati e soluzioni tecnologiche alla Star Treck; ha il forcellone monobraccio e due cerchi splendidi che recano incisa l’iniziale di Joe Martin, consacratosi proprio al Rat’s Hole come il miglior customizer d’America; ha il cambio a mano ed un serbatoio che è tutt’uno col telaio ed il fender posteriore, e il telaio stesso c’ha il trave ascendente anteriore che fa paura… insomma, è la special più bella d’America, c’è altro da aggiungere?
Per mettere in mostra i nuovi cerchi Performance Machine Contour, il progettista Roland Sands ha messo insieme il meglio della produzione PM, arricchendola con qualche “chicca” quale l’avviamento a distanza e le sospensioni ad aria. Il risultato è “The Hard Way”, una bassissima e potente cruiser a metà tra una V-Rod, ed una sportiva da pista.
Realizzato dallo specialista Jim Nasi, il chopper di Danny O’Niell ha catalizzato gli sguardi degli amanti dell’aerografo e delle soluzioni di gran classe. Abbondanti fender e linee tradizionali ma mai consuete, preziosismi quali il gruppo ottico a led dal particolare disegno ed una maniacale cura anche per il più piccolo dei dettagli. Un’opera d’arte.
Ha vinto il primo premio al Rat’s Hole nella categoria “Chopper Radical Over 1000cc”: un chopper così, oltre a non avere niente da invidiare alle realizzazioni di Jesse James della West Coast Choppers, e della Orange County Choppers, non ha bisogno di molti altri dettagli. Perché tutto il metallo di questa moto è frutto di sudore, fatica e martellate. Questi ragazzi hanno un futuro.
Tesa tesa con un vestitino attillato e dettagli killer che la fanno assomigliare ad una mantide religiosa, nonostante la livrea tutta grigia con un telaio cromato dalle quote pazzesche e fiamme blu che la percorrono per tutta la sua lunghezza. E’ firmata Redneck, e a Daytona non c’è nessun essere umano dotato di un minimo di intelletto che non si sia soffermato a guardarla, con aria per lo meno ammirata…
Per gli estimatori del marchio, poi, c’è anche quest’altra proposta: basta prendere una Buell e… stravolgerla completamente! Per ulteriori dettagli, tornate a trovarci nelle prossime settimane.
Infine, ecco l’ultima nata in casa Cyril Huze: il francese trapiantato negli USA, noto in tutto il mondo per la qualità e l’eleganza delle sue special, quest’anno non ha presenziato ai Bike Show ma ha comunque portato a Daytona una moto delle sue: forme eleganti, dettagli esclusivi, abbinamenti cromatici arditi ed un pinstriping di alto livello sono il biglietto da visita della sua Stray Kat.
Già l’anno scorso vi avevamo raccontato delle ultime tendenze in tema di maxi sportive all’americana: le Hayabusa e le Ninja 1200 vengono potenziate ed alleggerite, i forcelloni vengono allungati in modo da riuscire a scaricare al suolo tutta la potenza disponibile senza ritrovarsi la moto “per cappello”. Nella fattispecie, questa originale interpretazione dell’ammiraglia di casa Suzuki è stata realizzata interamente dal giovane Cody Dunn. Età? 16 anni…
Tanto nero, tanto cromo, tanto metal. E tanti cavalli! Sono queste le qualità della Hayabusa esposta allo stand della Performance Machine, che oltre ad essere un marchio di riferimento nel mondo del Custom di alto livello, presenzia anche senza timori nell’ambiente delle supersportive: con accessori quali i cerchi, l’impianto frenante, le pedane ed i gruppi elettrici. Il meglio per chi non si accontenta.
L’abbiamo vista in un parcheggio, per caso. Poi ci siamo soffermati a guardarne i dettagli e ci siamo accorti di avere davanti una special davvero di classe. Perché certi particolari non li noti nemmeno, e poi ecco saltare all’occhio accorgimenti quali l’impianto di scarico mirabilmente cromato e risagomato, in modo da raggiungere il terminale occultato dal sottocodone tra il gruppo ottico posteriore e gli indicatori di direzione. Non basta? Per ulteriori dettagli, dovete solo pazientare qualche giorno…
Kenneth Howard creò il marchio. La grande arte che dalle sue mani emanava, in un periodo particolarmente fertile per la storia motociclistica, diede origine al mito. Stiamo parlando dello storico marchio Von Dutch, legato per tradizione alla nascita del pinstriping ed agli albori della Kustom Kulture e recentemente tornato alla ribalta, prima come firma alla moda presso gli ambienti più “in”, e adesso anche come azienda produttrice di special di alto livello.
La prima motocicletta realizzata dalla risorta Von Dutch Kustom Cycle è stata esposta nello scorso settembre al Magic Show di Las Vegas. Da allora, nell’officina californiana della VDKC sono state ultimate diverse altre splendide motociclette, caratterizzate da scelte stilistiche ardite e retrò, che stanno facendo innamorare i nostalgici e gli amanti del custom non necessariamente Hi-Tech.
Noi a Daytona abbiamo approfondito per voi le caratteristiche delle più belle: colori sgargianti, dettagli curatissimi ed il sapore della tradizione vera, insieme alla sicurezza di un gruppo di imprenditori (progettisti, si, ma anche stilisti) che sta scalando le classifiche di gradimento anche nel mondo della moda, accaparrandosi le copertine di tutti i giornali di tendenza.
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