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Piaggio Skipper 125/150

il 14/11/2001 in Moto & Scooter

midi di Pontedera, sincero nella qualità e nelle prestazioni, e che negli anni ha guadagnato in personalità.

Piaggio Skipper 125/150


di Fabio Cormio, foto Guido Amato




Meno sbarazzino della Vespa, meno lussuoso di Hexagon e Super Hexagon, allo Skipper è inizialmente toccato un ruolo da Cenerentola sul mercato, almeno nella precedente versione. Il progetto della Piaggio era però tutt’altro che una cantonata: l’idea di uno scooter attuale e compatto, ma in grado di trasportare comodamente due persone, era vincente e presto si sarebbe rivelata esplosiva.
Ma all’epoca del suo esordio, lo Skipper aveva la “colpa” di essere uscito troppo presto.





Oggi il panorama è del tutto differente, e lo scooter di Pontedera è stato profondamente rinnovato nell’estetica e nei contenuti tecnici, e fa ora riferimento a una fascia di mercato prolifica e ben circoscritta, caratterizzata dalla guerra aperta tra marchi nipponici ed europei. E le armi dello Skipper sono parecchie: tanto per cominciare, motori brillanti a quattro tempi, capaci di percorrenze record con un litro di carburante e di emissioni inquinanti ridottissime; una dotazione completa e un look che strizza l’occhio al fratellone Hexagon: le linee sono molto slanciate, e il design rinuncia alle rotondità per dare al nostro scooter un’aria sportiveggiante; infine, dimensioni che permettono di muoversi nel traffico quasi con la medesima agilità dei parenti col targhino.





Non è abbastanza? Beh, si possono aggiungere prezzi davvero favorevoli: sei milioni tondi per il 125 e quasi quattrocentomila Lire in più per il 150. Scegliere lo Skipper oppure optare per uno dei tanti –validi, invero- rivali? Prima di operare una scelta, converrà fare qualche utile considerazione.

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Le ruote sono l’unica cosa che lo Skipper ha di basso. La sella, infatti, è molto alta (81 cm), e questo non facilita le cose soprattutto all’utenza femminile. Alto è anche il baricentro, e la stabilità ne risente. Viste le dimensioni (la lunghezza è superiore al metro e ottantacinque), il peso è ridotto: sia la versione da un ottavo di litro che quella con cilindrata autostradale sulla bilancia fanno segnare 108 chili. Ciò, tuttavia, non rende meno faticoso il sollevamento dello Skipper sul cavalletto; del resto si tratta di uno sforzo che non si può evitare, visto che lo scooter Piaggio non dispone del comodo cavalletto laterale. Ma il midi di Pontedera si fa perdonare con altre qualità: una strumentazione ben disegnata, ad esempio, facilmente leggibile e completa, comprendente anche l’orologio digitale con funzione anche di contachilometri totale e parziale. Non mancano l’indicatore del livello del carburante e addirittura della batteria.





Il vano sottosella è di media capienza: ideale per un casco jet, riesce a fatica a contenere un integrale, a patto che non sia troppo ingombrante. Lo Skipper comunque dispone anche di un altro vano portaoggetti, nella parte bassa del tunnel, perfetto per ospitare cellulare, documenti e bloccadisco. A proposito di tunnel centrale: questo ruba spazio prezioso ai piedi del conducente, che però non potrà lamentarsi della posizione di guida, comoda anche per i più alti, che non dovranno rannicchiare le gambe per evitare di urtare il retroscudo.




Il passeggero non canta di gioia, soprattutto nei tragitti medio-lunghi, dato che le maniglie sono poco ergonomiche e per poggiare i piedi dovrà accontentarsi delle piccole pedane estraibili; tuttavia, lo spazio sulla bella sella grigio-nera non manca di certo.







Il restyling dello Skipper ha portato con sé, sul piano tecnico, anche i due nuovi motori quattro tempi, che sostituiscono il vecchio 125 due tempi. Si tratta di propulsori moderni, che rispettano le normative europee sulle emissioni inquinanti.
I due monocilindrici Piaggio raffreddati ad aria differiscono tra loro essenzialmente per la cubatura, ed erogano potenze analoghe: dodici cavalli per il 125 e solo mezzo in più per il 150. Quest’ultimo, però, si avvantaggia di una coppia decisamente superiore, pari a 13Nm, disponibili a seimila giri al minuto. Si è optato per una distribuzione di tipo tradizionale, cioè monoalbero a camme in testa e due valvole, anche se gli scooter di ultima generazione tendono ad averne quattro (soprattutto quelli di una certa stazza).
Questi propulsori sono combinati al consueto cambio con variatore automatico CVT, che garantisce una buona linearità nella trasmissione della potenza alle ruote.





Il telaio, molto semplice, consiste in un unico tubo d’acciaio. Usuali anche le dimensioni dei cerchi: lo Skipper è il classico “ruote basse”, e in numeri questo significa dodici pollici.
Per la sospensione anteriore, che è una forcella telescopica, Piaggio si gioca la carta degli steli rovesciati, che però ci è sembrata compromettere anziché favorire la stabilità. Al posteriore, invece, la gamma del midi di Pontedera presenta un bel “monobraccio” con ammortizzatore idraulico, che le nostre schiene hanno trovato da subito decisamente simpatico.
Per finire, l’impianto frenante presenta un disco da 220 mm. all’anteriore, con pinza flottante a doppio pistoncino, che non si risparmia in efficacia e continuità di rendimento. Il tamburo posteriore, tutto sommato fa il suo dovere e pare la scelta più adeguata al mezzo.







Le differenze tra i due Skipper, il 125 e il 150, non possono che consistere nel comportamento dei rispettivi propulsori, visto che sono identici per dimensioni, ciclistica e dotazioni. A “colpire” per la maggior grinta, strano a dirsi, è la versione equipaggiata col motore da un ottavo di litro. Il 125 Piaggio fa sfoggio di uno scatto bruciante al semaforo, ed è in grado di lasciarsi facilmente alle spalle anche moto che vantano cubature più generose. Spinge bene fino ai settanta orari, poi la corsa della lancetta del tachimetro perde molto di celerità: a 105 indicati (98 i chilometri orari dichiarati dalla casa) il piccolo monocilindrico di Pontedera ha sparato tutte le cartucce, ma è meglio non forzare a lungo, perché se gli si tira troppo il collo il propulsore risente della fatica e le prestazioni calano.





Il rendimento del 150 è invece più lineare: meno brillante in partenza, si fa apprezzare soprattutto in ripresa, forte peraltro di una coppia notevolmente superiore a quella del 125. La progressione è dolce ma efficace, almeno fino ai 90 all’ora reali. Dopodiché il nostro Skipper fa quello che può, e “tira” fino a superare, anche se di pochissimo, la soglia dei 100 chilometri orari (quasi 110 indicati).
Per il resto, le due versioni dello Skipper mostrano, nel bene e nel male, le stesse doti dinamiche. In particolare va segnalata la differenza di rendimento che intercorre tra il monobraccio posteriore e la forcella anteriore: mentre il primo garantisce un’ottima aderenza e non soffre per nulla le piccole asperità del terreno, la seconda non convince, dato che è troppo rigida e obbliga a ridurre di molto la velocità quando si guida sul pavè o in prossimità di rotaie del tram. A questo si aggiunga il baricentro alto, che penalizza la stabilità




Lo sterzo è leggerissimo, a qualsiasi velocità si vada: ciò, se da un lato aumenta la maneggevolezza e fa dello Skipper un “divoratore” di code al semaforo, dall’altra non può che aumentare la sensazione di precarietà e di imprecisione nell’entrata in curva. Sempre all’altezza della situazione si è invece rivelato l’impianto frenante, e soprattutto si apprezza l’efficacia del disco anteriore con pinza a doppio pistoncino. Per quanto riguarda i consumi, a stupire è il motore 150 dello Skipper: la Piaggio dichiara una percorrenza su litro di trent’otto chilometri a settanta all’ora; quello che noi abbiamo potuto constatare, è che con diecimila lire di verde, si archivia la pratica benzina per almeno tre giorni, pur sfruttando molto lo scooter.







Skipper 125
Motore: 4 tempi, monocilindrico raffreddato ad aria, alesaggio x corsa 57x48,6 mm, cilindrata 124,02 cc. rapporto di compressione 10,6:01 potenza: 8,8 kW/12 cv – 7500 giri/min coppia massima 10,6 Nm – 6500 giri/min distribuzione monoalbero a camme in testa (SOHC), 2 valvole, lubrificazione carter umido.
Trasmissione: cambio automatico con variatore CVT, frizione automatica centrifuga a secco con tamponi smorzatori.
Ciclistica: Telaio monotubo e lamiera stampata in acciaio. Sospensioni: anteriore forcella telescopica idraulica a steli rovesciati diam. 30 mm, posteriore: monobraccio con ammortizzatore idraulico a doppio effetto e molla elicoidale. Freni: anteriore a Disco 220 mm con pinza flottante a doppio pistone, posteriore a Tamburo 140 mm. Cerchi: 3,5x12”.
Dimensionie e peso: lunghezza 1.855 mm, larghezza 730 mm, altezza sella 810 mm, capacità serbatoio 9,5 litri. Peso a secco: 108 kg.
Prestazioni: velocità massima Km/h 98, consumo carburante: 37 km/l a 70 km/h.

Skipper 150 ST
Motore: 4 tempi, monocilindrico raffreddato ad aria, alesaggio x corsa 62,6x48,6 mm, cilindrata 150 cc, rapporto di compressione 10,6:01 potenza: 9 kW/12,5 cv – 7500 giri/min, coppia massima 13 Nm – 6000 giri/min distribuzione monoalbero a camme in testa (SOHC), 2 valvole, lubrificazione carter umido.
Trasmissione: cambio automatico con variatore CVT, frizione automatica centrifuga a secco con tamponi smorzatori.
Cclistica: telaio monotubo e lamiera stampata in acciaio. Sospensioni: anteriore forcella telescopica idraulica a steli rovesciati diam. 30 mm, posteriore monobraccio con ammortizzatore idraulico a doppio effetto e molla elicoidale. Freni: anteriore a disco 220 mm. con pinza flottante a doppio pistone, posteriore a tamburo 140 mm. Cerchi: 3,5x12”.
Dimensioni e peso: lunghezza 1.855 mm, larghezza 730 mm, altezza sella 810 mm, capacità serbatoio: 9,5 l. Peso a secco: 108 kg.
Prestazioni: velocità massima Km/h 102, consumo carburante 38 km/l a 70 km/h.
Piaggio Skipper 125/150
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