Attualità
Addio a Fiorello Sodi, inventore dell'autovelox

L'imprenditore fiorentino è scomparso a 92 anni: a lui si deve la creazione del rilevatore di velocità (che fa multe ma soprattutto salva le vite)
Un dispositivo semplice, con due fotocellule-sensori collegate a una fotocamera che calcolano il rapporto tra spazio percorso e il tempo impiegato. Se tale rapporto è troppo basso, scatta la fotorilevazione e arriva la multa. L'invenzione dell'autovelox (così si chiamava il brevetto originale) si deve a un geniale imprenditore fiorentino, Fiorello Sodi. Che è scomparso a 92 anni.
IL SUCCESSO CON L'AUSTERITY
Sodi, fondatore dell'azienda che porta ancora oggi il suo nome (ed è guidata dal figlio Paolo) realizzò nel 1959 il primo prototipo di questo rilevatore di velocità, che brevettò solamentre sette anni più tardi. Allora di sicurezza stradale non si parlava, il mito della velocità era ancora forte e in moto si poteva andare senza casco.
Paradossalmente, l'invenzione di Sodi divenne celebre non per la funzione di deterrente, quanto durante gli anni dell'austerity. Nel 1973, infatti, il Governo acquistò la prima commessa di Autovelox per indurre gli automobilisti a tenere bassa la velocità e contenere così i consumi di carburante.
Da allora la funzione dei rilevatori di velocità è cambiata, ha assunto la funzione di strumento di sicurezza e sanzione in remoto. Per la dannazione di molti motociclisti e appassionati della velocità sulle strade, che nella loro vita hanno ricevuto una o più multe da parte dei tanto detestati quanto fondamentali occhi elettronici: "Siamo stati i precursori di questo modello che ancora oggi è vincente. La diminuzione della velocità media è correlata a una maggiore sicurezza e a un minor numero di vittime dovute agli incidenti. Di questo mio padre era molto orgoglioso e anche noi che proseguiamo l’attività nel solco che lui stesso ha tracciato", ha detto al quotidiano La Nazione l'ad dell'azienda Paolo Sodi.
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