Attualità
80 cavalli a 16 anni: possibile?
L'arrivo della Stark Varg EX, omologata A1 con 60 o 80 CV di potenza di picco, pone con evidenza il tema dell'adeguatezza della normativa attuale allo sviluppo tecnologico delle moto elettriche
Qualche giorno fa Stark Future ha presentato la Varg EX, la sua prima moto omologata per uso stradale. È una Enduro che deriva dalla cross Varg, e a parte una batteria leggermente più grande, luci frecce e targa, ne mantiene le caratteristiche tecniche fondamentali, compreso il motore offerto in due livelli di potenza: 60 o addirittura 80 CV.
Nel video di presentazione viene sottolineato come la Varg EX si possa guidare, in molti Paesi d’Europa e senz’altro in Italia, con la patente A1 – quindi a 16 anni – o con la B, che richiedono normalmente una limitazione a 15 CV. Ma come è possibile?
Benzina o elettrico, misure diverse
È possibile perché la normativa – nello specifico il Regolamento 85 del 2014 – misura, per così dire, le pere e le mele: per i motori a benzina si omologa la potenza massima, mentre per i motori elettrici si omologa la potenza che la batteria è in grado di sostenere per 30 minuti.
Ecco spiegato l’arcano: la Varg EX, come tutti i veicoli elettrici, non può erogare la sua massima potenza per 30 minuti consecutivi: sia per la disponibilità di energia nella batteria che perché il motore si surriscalderebbe (è l’esigenza di restare in equilibrio termico che definisce la potenza erogabile per un tempo indefinito da un motore elettrico). Se il costruttore dichiara che la potenza continua massima è di 15 CV, l’omologazione viene concessa per questo valore, anche se la potenza di picco è molto più alta.
Ecco allora che, sempre restando negli 11 kW di potenza "continua", BMW propone il CE04 con 31 kW / 42 CV di potenza massima (sarebbe da patente A2, come il precedente C evolution che aveva 35 kW / 47,5 CV) e Zero ha un’intera gamma di modelli guidabili con patente A1 o B: dalla nuova XE nativamente A1 alla FXE che con criteri "da benzina" sarebbe A2, fino ad arrivare alle S e DS che con i loro 45 kW / 61 CV sarebbero da patente A "piena".
Le potenze cambiano, ma i sedicenni sono sempre gli stessi
Veniamo ai sedicenni, che da quando nel 1996 è stata varata la riduzione della potenza massima dei 125 a 11 kW/15 CV si sono rassegnati – malvolentieri – ai 2T strozzati e poi ai 4T. Chi non si è rassegnato si rivolge a un mercato parallelo di 125 da Cross o da Enduro 2T racing omologate come esemplare unico da qualche concessionario e motorizzazione compiacenti (non si vede come dove non riesce ad arrivare una grande Casa possa arrivare un’officina di provincia) che hanno magari 15 CV a libretto ma di fatto erogano tra i 30 e i 40 cavalli. È una faccenda costosa, perché tra acquisto di una cross o enduro racing e riomologazione servono anche più di 12.000 euro. Ma c’è sempre chi se lo può permettere.
Ora arriva una moto bella, ben fatta e che consente di disporre, in modo perfettamente legale, di 80 CV. Una moto che a 18 anni puoi rivendere non solo a un altro sedicenne col portafoglio gonfio e smanioso di sensazioni forti, ma a qualunque appassionato in cerca di una bella moto. Perché la Varg EX non l’abbiamo provata, ma la Varg da Cross sì: e possiamo testimoniare che, finché la batteria la assiste, è senz’altro una gran bella moto.
Elettrico: è tempo di adeguare le regole
Tutto bene quindi? Non diremmo: sembra proprio una falla della normativa, nata in un’epoca quasi preistorica per l’elettrico, e sulla quale si è poi sempre chiuso un occhio perché le vendite delle moto a batteria non sono mai decollate, e il brio in più fa comodo come argomento di vendita. Ma le prestazioni di moto come la Varg EX, per quanto magari non continuative, non sono certo quelle di un tranquillo 125 4T: e metterle in mano a scalpitanti sedicenni o a chi ha solo la patente auto non sembra esattamente una buona idea.
Non lo diciamo per ostacolare la penetrazione dell’elettrico: Stark e gli altri fanno bene a giocare tutte le loro carte. Ma noi pensiamo che visto che l’elettrico è ormai maturo, sia il caso di smettere di usare due pesi e due misure: non solo in fase di omologazione delle potenze, ma anche nel mondo delle corse, dove la Federazione Internazionale al momento rifiuta di far correre le elettriche insieme alle moto a benzina.
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