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Il reportage: dentro alla fabbrica KTM +VIDEO+
Tra il tour in Ricerca & Sviluppo, il test di diverse moto prototipo segrete e la visita al museo Motohall, ecco il resoconto del nostro tour in casa del costruttore moto europeo numero 1
È il costruttore europeo numero 1, è un’azienda solida e ci tiene a ribadirlo, in un momento finanziariamente non semplice che ha dato adito a voci di corridoio anche non delle più rosee. Non fosse che queste chiacchiere nelle ultime settimane sono state piuttosto insistenti, varcando la soglia di casa KTM te ne dimenticheresti immediatamente. La prima impressione trasmette solidità, modernità, luce. Entri nell’amplissima hall della House of Brands, sede dei dipartimenti commerciale e di marketing, e resti sinceramente senza parole per la bellezza e l’eleganza dell’ambiente.
Siamo a Munderfing, giusto un paio di chilometri da Mattighofen, dove tutto è nato nel 1934 per mano di Hans Trunkenpolz, nella forma prima di un’officina per auto e moto e solo in seguito come vero fabbricante di moto e bici. Da Trunkenpolz deriva la T della sigla KTM, dove la K sta per Kronreif, il socio che poco dopo arrivò ad amministrare gli affari, e la M per Mattighofen.
La nostra visita durerà due intere giornate e comincia con una presentazione che ci spiega l’intero processo che porta alla nascita di una moto, dai primi bozzetti su carta al modello definitivo, passando per tutto lo sviluppo, sia lato tecnico che lato design. È in effetti un procedimento lungo e complesso, mediamente si parla di circa 2 anni e mezzo di gestazione, che prevede anche la costruzione di quello che qui viene chiamato “Frankenstein”, una sorta di accozzaglia di pezzi già disponibili in casa messi assieme per simulare il risultato finale e semplicemente capire se il modello abbia effettivamente senso di esistere.