Attualità
L'analisi: il mercato moto va verso la saturazione?
Se si considerano i dati del nuovo e del parco circolante, la sensazione è che siamo prossimi a un'inversione di tendenza: ecco perché
I recenti dati pubblicati da ACI sul parco circolante italiano dei veicoli a due ruote confermano quella che da un decennio è una tendenza inarrestabile. In circolazione ci sono sempre più moto e scooter: se nel 2015 il totale dei veicoli targati era di 6.543.612, nel 2023 era di 7.498.908 unità. Si tratta di un incremento dovuto a due fattori: da un lato, soprattutto nell'era post pandemica, abbiamo registrato continue impennate nella vendita del nuovo (lo scorso anno sono stati immatricolati 337.702 mezzi, pari a una crescita percentuale del 15,8 su base annua. Dall'altro, il parco circolante fa fatica a svecchiarsi. E questo è un problema.
MOTO STORICHE E MOTO (TROPPO) VECCHIE
Oggi in Italia un veicolo su 4 (1.896.628) appartiene alla categoria pre Euro. In questo ingente numero di veicoli si mescolano moto di indubbio valore storico, così come autentiche carrette su due ruote. Ma a preoccupare di più è quel milione e 780mila mezzi che appartengono alle classi Euro1 e 2: in sostanza, mezzi vecchi e poco efficienti, pochi dei quali possono ambire a entrare nel novero delle modern classic. Basta girare per le città italiane per capire di cosa stiamo parlando.
Si tratta - questa - di una consistente fetta di veicoli circolanti (il 23,9% del totale) che, nonostante il buon andamento del mercato del nuovo, fa fatica a essere sostituita. Di fatto, ogni anno perde circa 100mila unità, pari grosso modo al numero delle radiazioni. Per deduzione, possiamo dire che gli Euro1-2 che escono dal circolante alimentano il mercato delle radiazioni stesse.
DIFFICOLTA' DI RICAMBIO
Esclusi gli Euro3, 4 e successivi (in sostanza, i veicoli che possiamo definire "moderni") è tra gli Euro 1 e 2 che c'è difficoltà ad attuare il necessario ricambio utile a svecchiare e sostituire un parco circolante eccessivamente vecchio. Al netto delle storiche "vere", in Italia circolano 2.786.678 moto e scooter di età compresa tra 15 e 30 anni. Mezzi datati, che avrebbero bisogno nella maggior parte dei casi di essere "pensionati".
IL RISCHIO SATURAZIONE
Avere un parco così vasto e datato comporta dei risvolti molto negativi, soprattutto nelle dinamiche di mercato: se sempre più italiani preferiscono tenersi la loro "vecchia" moto, e la vita utile dei mezzi si allunga, le vendite del nuovo non potranno continuare a crescere all'infinito, giacché di solito una persona acquista un mezzo per sostituirne un altro.
Di questo passo la tendenza che si rischia di generare (magari non nel brevissimo termine, ma nel giro di un paio d'anni) è quella di una contrazione dei volumi di vendita del nuovo. Mercato che, soprattutto negli ultimi tre anni, è stato sostenuto dal ritorno di prodotti dall'ottimo rapporto qualità prezzo (vedi i cosiddetti marchi "non premium", che impattano per il 20% del venduto), e da quello delle cilindrate medie e medio-piccole. Ma per quanto ancora riusciranno a tirare la carretta?
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