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KTM: produrre in Europa costa troppo, 300 dipendenti in meno in Austria

Redazione
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KTM: produrre in Europa costa troppo, 300 dipendenti in meno in Austria

In un documento di guidance aziendale i nuovi obiettivi: via le bici tradizionali, più focus sulle moto e maggiore collaborazione manufatturiera con CFMoto e Bajaj

Le prospettive cambiano. E lo sanno bene in KTM, probabilmente l'azienda più in salute dell'intero panorama motociclistico europeo. Che ha deciso di rivedere alcune delle sue strategie, così come comunicato dal consiglio di amministrazione. Il gruppo austriaco Pierer Mobility, infatti, ha deciso di concentrarsi sulle moto e accantonare le bici: i marchi Raymon e Felt saranno venduti. E ciò comporta un disinvestimento dal settore delle bici a pedalata muscolare.  La nuova struttura del gruppo vedrà quindi, a fianco della divisione moto, quella denominata E-Mobility, dove confluiranno tutti i prodotti a propulsione elettrica, dalle moto alle e-bike ai monopattini.  

TAGLI IN AUSTRIA

Il problema del contenimento dei costi è fortissimo per l'azienda austriaca. Le condizioni economiche sfavorevoli in Europa, infatti, hanno portato alla decisione di trasferire parte della produzione di alcuni modelli di fascia media e alcune attività di ricerca e sviluppo presso il partner Bajaj in India, e CFMOTO in Cina. Si intende sfruttare tra l’altro i vantaggi in termini di costi in queste regioni e accelerare i processi di sviluppo e industrializzazione. Questa decisione strategica è associata alla riduzione del personale fino a 300 dipendenti nelle sedi austriache nel 2024.  

PREVISIONI RIVISTE

Il gruppo Pierer rivede al ribaso le stime per l'anno in corso. Tale previsione è dovuta al cospicuo investimento annunciato a sostegno della rete vendita e dei fornitori, che inciderà sul flusso di cassa dell'azienda. Per l’anno finanziario 2023 il Consiglio d’amministrazione prevede una crescita del fatturato tra il 7% e il 9% con un margine EBIT compreso tra il 5% e il 7%.  

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