Eicma 2024
Attualità
Una giornata con le ragazze di EICMA
Inguainate in vestiti che non lasciano nulla all'immaginazione, sono parte integrante dello show di EICMA. Noi abbiamo parlato con alcune di loro e le abbiamo seguite nella loro giornata di lavoro. Tra maschi allupati e interminabili ore trascorse appollaiate sulle moto
Le vedi arrivare al mattino presto. Vestiti comodi, passo veloce, cuffione extralarge sulle orecchie, piuttosto anonime di aspetto, portano con sé un trolley con i ferri del mestiere.
Poi si cambiano, prima dell'apertura dei cancelli al pubblico. E da ragazze normali diventano bellissime, inguainate in vestiti che non lasciano niente all'immaginazione. Un salto in bagno, perché il trucco deve durare parecchio e via, si parte. Salgono in sella alle moto a cui sono state assegnate.
"Scusa, posso fare una foto con te?" è una delle domande più frequenti che le ragazze di EICMA si sentono rivolgere durante le giornate di fiera. La risposta non può che esser affermativa. Anche loro fanno parte dello show (o, a seconda dei punti di vista, dell'arredamento), esattamente come le moto sulle quali sono sedute, appollaiate per turni che durano dalle 9.30 alle 18. Poche le pause che si prendono, giusto il tempo di andare al bagno, fumare una sigaretta e mangiare qualcosa di veloce.
TRA FREDDO E NOIA
Le loro giornate sono piuttosto monotone: un sorriso elargito ai visitatori che si fermano ad ammirarle, una posa ammiccante quando di fronte a loro si para qualcuno con la macchina fotografica in mano. Quando non c'è nessuno, le dee del salone però accusano il freddo. Girano sempre con una giacca con cui coprirsi quando non c'è nessuno nei paraggi. "Io sto ferma tutto il giorno a sedere sulla moto, sono mezza nuda e ho freddo", si lamenta una di loro, con cui in questi giorni abbiamo condiviso la sorte di lavorare a EICMA, sebbene da parti differenti della barricata. Lei si chiama Eva, è italiana e si annoia a morte, tant'è che non trova niente di meglio che chiacchierare con chi vi scrive, dopo aver capito che non ci sto provando con lei e le sto dando relazione per dovere di cronaca.
"Ci vedi? Il lavoro non è divertente, abbiamo tutte il cellulare sottomano", fa notare. Eva è italiana, ha 21 anni veri ed è visibilmente una delle prove dell'esistenza di Dio e della bellezza del creato. Studia ingegneria al Politecnico di Milano e fa la "ragazza stand" per arrotondare: "Lo faccio da quando ho 19 anni. In queste occasioni pagano bene, mi serve per tirare su qualche soldo, dò una mano a casa e mi pago qualche vizio". Mentre lo dice tira fuori una piccola borsa di Louis Vuitton, che a occhio e croce è una mia mensilità di stipendio: "L'ho comprata lavorando nelle fiere".
TUTTI GLI OCCHI ADDOSSO
Qui a EICMA non tutte le ragazze immagine possono lavorare. La presenza è fondamentale. E la prorompenza fisica una dote non secondaria: "Le mie colleghe? alcune le conosco, molte lavorano qui da anni. Le più richieste sono quelle con le tette rifatte, dice che attirano di più gli uomini", ci dice. Eva, come tutte le altre ragazze, si appoggia a una delle tante agenzie del settore che procaccia loro il lavoro. "EICMA lo faccio solo da due anni, è abbastanza tosto, ma alla fine i ragazzi non danno mai fastidio, anzi molti sono intimiditi da noi", ci racconta.
E c'è sempre qualcuno che allunga le mani, ma lo si mette in conto: "Può succedere, ma se come me hai fatto la ragazza immagine in discoteca, fidati che questo è un paradiso". E non ti fa strano essere osservata come un animale allo zoo? Eva ci pensa e mi dice di no. La cosa non le fa né caldo né freddo, insomma.
Proseguiamo il giro, cercando di cogliere altre angolazioni di questo mondo. In sella alle moto vediamo tanti sguardi persi nel vuoto: la stanchezza della Fiera e delle due giornate appena passate si fanno sentire anche tra le EICMA girls. Ci fermiamo a uno stand dove un gruppo di bellissime ragazze bionde con l'accento dell'est Europa sembrano più riposate delle altre: "Noi siamo in tante, possiamo darci il cambio più spesso. A due a due ci prendiamo delle pause", dicono. Negli stand più piccoli, dove la capacità di spesa dell'espositore è minore, magari c'è una ragazza sola che non può quasi mai staccare.
IL PUBBLICO, L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
E poi c'è il pubblico, che è l'altro lato della medaglia. Chi sono quelli che si avvicinano alle ragazze del Salone? I ragazzini sono i più timidi di tutti: vorrebbero ma non hanno il coraggio, nemmeno se sono in gruppo.
I più infoiati sono senza dubbio i 40-45 enni, quelli che senza fidanzata o moglie al seguito si trasformano in branchi di lupi famelici. Si danno di gomito, i commenti sono più che prevedibili e censurabili: "Guarda quella lì che fi... io gli farei questo, io gli farei quello...". Due risatine, clima cameratesco e risata facile.
In questi giorni di fiera ne abbiamo viste di tutti i colori, ma la scena più divertente e allo stesso tempo tenera è quella che ho osservato venerdì mattina. Un signore abbondantemente oltre i 60 si avvicina a una ragazza per offrirle un biscotto alla Nutella: "Dai, prendilo, che sarai stanca". Lei, quasi stupita e commossa dal gesto, lo ha accettato: "Graaaazie, che carino che seiiiii".
E le ragazze di EICMA sono sempre lì, ad attirare l'attenzione del passante, del curioso o dell'appassionato. Sempre col solito sguardo semivuoto di chi alla fine non vede l'ora che finisca il turno, per sfilarsi quei tacchi tanto alti quanto scomodi, rimettersi la tenuta ginnica con cui sono arrivate al mattino e risalire in metro. In attesa di ricomnciare domani mattina.
UN VELO DI TRISTEZZA
Ma la vera domanda è: nel 2024, davvero abbiamo bisogno di piazzare delle ragazze mezze nude su delle moto per attirare delle persone? Non vorrei fare il moralizzatore - lungi da me - ma non lo trovate un po'triste? Se avete bisogno di ispirazione per certe cose, c'è tanta pornografia online disponibile gratis.
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