Attualità
Patenti, la proposta UE: velocità limitata per le moto e innalzamento dell'età minima!
Su Dueruote.it il contenuto (demenziale) di una proposta di modifica alla direttiva patenti allo studio a Bruxelles: ecco cosa si sono inventati per ridurre morti e incidenti
L'obiettivo è dei più nobili: raggiungere la Vision Zero, ossia l'azzeramento della mortalità stradale entro il 2050. Ma per garantire maggiore sicurezza sulle nostre strade, diminuire la velocità dei veicoli in circolazione, gli incidenti e la mortalità, la Commissione europea per i trasporti e il turismo (una delle tante sottocommissioni di stanza a Bruxelles) sta elaborando una bozza di proposta per la modifica della direttiva patenti. La quale, se passasse il principio contenuto in questa bozza, rischia di diventare molto penalizzante per i motociclisti.
LE VELOCITA' MASSIME DELLE MOTO
La bozza di modifica - che vede come relatrice la deputata Karima Delli - ha come primo obiettivo quello di limitare la velocità massima consentita ai motoveicoli.
La velocità massima consentita ai mezzi guidabili con patente A1 non potrà superare i 90 km/h, mentre quelli con patente A2 (motoveicoli con 35 kW) non potranno superare mai i 100 km/h. Lascia ben più di qualche dubbio anche la velocità massima consentita per i motoveicoli guidabili con patente A, che non potranno superare i 110 km/h.
I NUOVI LIMITI DI ETA'
La bozza di modifica prevede anche un cambiamento nell'età minima per l'accesso alla patente, che verrebbe alzata sin dalle categorie più basse: 16 anni per la AM, 18 per la A1, 20 per la A completa.
Inoltre verrebbe abolita la possibilità di un accesso diretto alla patente A piena a 24 anni (cosa che già oggi avviene in ben 23 stati della UE): sempre secondo la commissione competente, il passaggio tra una patente e l'altra dovrà essere necessariamente graduale.
PESCE D'APRILE? NO, PURTROPPO
Se pensate che noi di Dueruote.it siamo dei burloni e vogliamo giocarvi uno scherzo, sappiate che non è vero. La proposta con tutti gli emendamenti che avete appena letto è la PR-750248, che è pubblica e facilmente reperibile sul sito dell'europarlamento.
Chiaramente, qui riportiamo i fatti. La speranza è che il legislatore europeo, nell'ottica di perseguire un nobile scopo qual è la Vision Zero, non penalizzi in modo così terribile un intero comparto industriale e la nostra categoria.
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